1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: venerdì 20 giugno 2025, 11:34 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16138
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
kappotto ha scritto:
Quarta considerazione: con il passaggio del 90% degli astrofili alla fotografia e l'abbandono dell'astronomia visuale, ormai certi vecchi telescopi blasonati non costano più una fortuna. Mi ricordo qualche anno fa un negoziante che aveva in vetrina un bellissimo fs102 usato, che sembrava nuovo. Ogni volta che passavo di lì sbavavo a guardarlo e il prezzo per la trattativa mi faceva desistere: " ho rifiutato 4000 euro per questo telescopio". Ebbene ora telescopi del genere, nell'usato, si trovano tra i 1500 e i 1800 euro. Molto meno direi.

Magari! Ecco se qualcuno mi trova un FS128 entro i 2000 € me lo faccia sapere.
Io ormai ho solo due tipi di strumentazione, quella che uso per l'associazione (e lì W la Cina, poca spesa e tanta resa) e quella per me, dove sostanzialmente è preminente l'atto voluttuario, quindi tra i tanti sfizi più o meno giovanili che mi sono tolto col tempo in età più matura, lo sfizio di un bell'FS128 (quello che considero l'ultimo dei Taka visuali) prima o poi me lo vorrei togliere.

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Il Cielo a domicilio
AstroMirasole

Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: venerdì 20 giugno 2025, 11:43 
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Iscritto il: mercoledì 2 maggio 2007, 21:28
Messaggi: 6290
Monel76 ha scritto:
Blackmore ha scritto:
Per curiosità, come fa un telesocpio a essere buono per astrofoto e pessimo in visuale?
La meccanica è molto importante, fuocheggiatore, cella, ecc.


In astrofoto si utilizzano bassi ingrandimenti che difficilmente si utilizzerebbero in visuale che nascondono molti difetti dell'ottica.
Spingere un ottica a ingrandimenti oltre il 2X diametro richiede la perfezione. Un astrofotografo punta invece ad avere stelle più piccole possibili e un campo corretto esteso.
Poi come già detto l'elaborazione aiuta moltissimo.
Inoltre la tendenza è costruire rifrattori a 4 o 5 lenti cosa che per un visualista è solo deleteria infatti molti preferiscono i doppietti ai tripletti.


Secondo me anche astrofoto a lunga esposizione a fuoco diretto o con riduttore, presuppongono una buona qualità del telescopio, pena aberrazioni di ogni sorta, compresi i fuocheggiatori che flettono.
Se invece parliamo di fotografia hires entriamo in un campo ancora più spietato.


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MessaggioInviato: venerdì 20 giugno 2025, 12:01 
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Iscritto il: venerdì 11 novembre 2011, 16:23
Messaggi: 5159
Località: Agropoli (SA)
Tipo di Astrofilo: Fotografo aspirante Visualista
Blackmore ha scritto:
Secondo me anche astrofoto a lunga esposizione a fuoco diretto o con riduttore, presuppongono una buona qualità del telescopio, pena aberrazioni di ogni sorta, compresi i fuocheggiatori che flettono.


Si Blackmore, però, per quanto riguarda la fotografia deepsky, abbiamo appurato che attualmente molti prodotti cinesi hanno raggiunto un buon compromesso ottico/meccanico/economico, compreso i fuocheggiatori da 2,5” e 3” che sono sufficientemente solidi e affidabili.
Poi, anche lì, tra i cinesi, c’è il prodotto low cost - lowlow cost - super extra ancora low cost!

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Daniele

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MessaggioInviato: venerdì 20 giugno 2025, 12:12 
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Iscritto il: sabato 29 aprile 2006, 16:14
Messaggi: 5327
Località: Ravenna
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Blackmore ha scritto:
Monel76 ha scritto:
Blackmore ha scritto:
Per curiosità, come fa un telesocpio a essere buono per astrofoto e pessimo in visuale?
La meccanica è molto importante, fuocheggiatore, cella, ecc.


In astrofoto si utilizzano bassi ingrandimenti che difficilmente si utilizzerebbero in visuale che nascondono molti difetti dell'ottica.
Spingere un ottica a ingrandimenti oltre il 2X diametro richiede la perfezione. Un astrofotografo punta invece ad avere stelle più piccole possibili e un campo corretto esteso.
Poi come già detto l'elaborazione aiuta moltissimo.
Inoltre la tendenza è costruire rifrattori a 4 o 5 lenti cosa che per un visualista è solo deleteria infatti molti preferiscono i doppietti ai tripletti.


Secondo me anche astrofoto a lunga esposizione a fuoco diretto o con riduttore, presuppongono una buona qualità del telescopio, pena aberrazioni di ogni sorta, compresi i fuocheggiatori che flettono.
Se invece parliamo di fotografia hires entriamo in un campo ancora più spietato.


credo che ormai la maggior parte di queste criticità vengono corrette dai software, se non erro Pixinsight ha una sorta di correttore di coma, stelle mosse ecc, io non lo uso quindi non ho certezza in questo ma da chi lo utilizza ho sentito questo tool per correggere vari difetti..forse ormai si può fotografare da un fondo di bottiglia (forse)

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Montatura: EQ6 Skyscan pro
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Oculari: Hyp 13mm 8mm 3.5mm - Barlow 2x Televue - Televue Panoptic 22
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MessaggioInviato: venerdì 20 giugno 2025, 12:23 
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Non è detto che visualmente ci si accorga di qualche difetto di progettazione, come di registrazione dell'ottica.
Anche lì, dipende da cosa vai a fare.
A una piccola scala, basso ingrandimento, dell'immagine conta un tipo di prestazioni.
A una grande scala, ingrandimento elevato, sono importanti altre.

Prendiamo ad esempio in considerazione lo sferocromatismo. Quanti sarebbero in grado di accorgersene all'oculare?
Se invece provi a fotografare Venere nell'ultravioletto vicino, i nodi vengono al pettine.

Oppure in quanti si accorgono che l'asse ottico e l'asse meccanico del focheggiatore non sono adiacenti e ortogonali?
Eppure l'ottica appare perfettamente collimata...

Così, giusto per fare due esempi.

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MessaggioInviato: venerdì 20 giugno 2025, 12:29 
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Iscritto il: venerdì 11 novembre 2011, 16:23
Messaggi: 5159
Località: Agropoli (SA)
Tipo di Astrofilo: Fotografo aspirante Visualista
Si, beh, il tool BlurXterminator “si occupa di correggere le stelle e migliorare il dettaglio” ma non richiedendo dei miracoli, nel senso che se abbiamo stelle mosse o aberrazioni varie, tutto ciò si riflette appunto sul dettaglio, sulla risoluzione dello strumento, perciò, per quanto il software possa agire mediante AI (con l’ausilio di un database), è bene “essere in un range mooolto limitato di errori”.

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MessaggioInviato: venerdì 20 giugno 2025, 12:53 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
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Località: Roma
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Quando si parla di ottica o di meccanica ci si ferma sempre e solo alla pura correzione o ai fuocheggiatori o ai materiali del tubo.
Concordo in line generale con Kappotto su tutto, eppure vanno valutate anche le condizioni di utilizzo, e queste hanno un valore, eccome se ce l'hanno.
Ho guardato in molti rifrattori premium e non in diverse occasioni ed in molte di queste affiancati al mio TEC140 e nelle sctesse condizioni osservative.
Ricordo ad esempio una sera con un 152f8 di APM. Dopo più di due ore di acclimatamento sulla Luna si risolvevano particolari pù fini rispetto a quelli risolvibili nel TEC140 seppure fosse ancora presente un discreto cromatismo. E tuttavia per le prime due ore è stato assolutamente inguardabile mentre il TEC con la sua spaziatura in olio e la cella che non costringeva in alcun modo le lenti forniva una immagine pressoché perfetta da subito.
Chiaramente dipende dalle esigenze dell'osservatore ma per me questa è una caratteristica che giustifica la differenza di prezzo.
Non riduciamola solo a pura ottica e pura meccanica perché non è così. D'altra parte è chiaro che contenendo i prezzi, e quindi i costi, qualcosa per stada si perde. Il avalore di quel qualcosa può essere quantificato soggettivamente in base alle esigenze di ciascuno di noi ma è indubbiamente un valore oggettivo che va al di là del blasone.

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Strehl number for my Tec is engraved on the internal rim of the first diffraction ring

Osservo con:

Rifrattore TEC140 APO su T-REX e treppiede Zeiss / EQ6-R
Zeiss Silvarem 6x30, Konus Japan 10x42, Fujinon 16x70
Lunt sl35hsa
ES 18mm 82°, Baader GO 5mm, Ortho UO 4mm, Ethos SX 4,7mm 110°, Swarovski zoom 7.7-23.1mm, Vixen LVW 3,5, Meade #140 barlow lens


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MessaggioInviato: venerdì 20 giugno 2025, 13:04 
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Iscritto il: sabato 29 aprile 2006, 16:14
Messaggi: 5327
Località: Ravenna
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
B&W ha scritto:
Si, beh, il tool BlurXterminator “si occupa di correggere le stelle e migliorare il dettaglio” ma non richiedendo dei miracoli, nel senso che se abbiamo stelle mosse o aberrazioni varie, tutto ciò si riflette appunto sul dettaglio, sulla risoluzione dello strumento, perciò, per quanto il software possa agire mediante AI (con l’ausilio di un database), è bene “essere in un range mooolto limitato di errori”.


ottimo. così mi è più chiaro grazie!

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MessaggioInviato: venerdì 20 giugno 2025, 14:52 
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gli interventi di Kappotto e l'ultimo di Davide secondo me "chiudono" la questione :D

comunque questo è un argomento di cui spesso mi sono trovato a parlare ed ho sempre posto la stessa domanda... avendo disponibilità illimitata andresti a lavoro con una Porsche Carrera o una Panda?
In fin dei conti entrambe le macchine fanno lo stesso mestiere e, in questo contesto (diciamo una decina di km tra casa e lavoro) non noti nemmeno una grande differenza di prestazioni.

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MessaggioInviato: venerdì 20 giugno 2025, 14:55 
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Io penso che oramai i "miracoli" si possono fare con il software, poi possono non piacere...

Per esempio, anche solo con StarTools si può creare una maschera che seleziona le stelle e le sostituisce tutte con dei bei dischetti rotondi, caso mai non lo fossero già, poi se vuoi puoi aggiungere spike, regolare anche il colore ... ovviamente poi si possono fare diecimila obiezioni, ma tecnicamente si può fare.

Una cosa simile è stata incorporata nei telescopi Unistellar con il nome di VVT e ricordandosi quanto erano brutte le stelle originarie degli Unistellar, esteticamente può anche piacere ( a me piace), poi si possono sollevare mille obiezioni "etiche", anche se mi sembra un parolone.

Prima o poi arriverà il momento in cui l'AI interverrà direttamente in fase di stacking, indivuduando con un plate solving cosa si dovrebbe vedere e con l'aiuto di un database sapere dove deve "tirare fuori" segnale e dove no.

Anche qui, ad alcuni piacerà, ad altri no.

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Unistellar Equinox 2
Celestron C6
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Skywatcher MC 90
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