Non mi pare di leggere puntini sulle i, Mario.
Io ho fatto un discorso generico dopo aver letto la tua domanda retorica sul diametro, e su quella ho chiarito il concetto, soltanto per dare uno strumento in più a chi legge questo thread per non travisare parole che chiedono di essere contestualizzate, a mio avviso.
Nella mia risposta, se ti riferisci a quella, ho specificato che ogni strumento si porta dietro un progetto con dettagli e tolleranze di lavorazione che cambiano in base allo schema ottico e ai soldi da spendere.
Questo vuol dire che un newton avrà ovviamente del coma, anche se dovesse farlo Lockwood.
Un rifrattore avrà ovviamente un residuo di spettro cromatico, seppur sferocromatismo se parliamo di doppietto.
Possiamo andare avanti e analizzarli uno a uno, ma non è quello il senso del mio intervento.
Il diametro, se la triade atmosfera+meccanica+lavorazione ottica (che non deve essere per forza 0.9 di strehl), collimano favorevolmente, vincerà sempre rispetto a un'ottica più piccola in termini di risoluzione, qualunque sia il paragone tra strumenti. Rifa vs rifra. Rifra vs Newton. Rifra vs Maksutov. Rifra vs Schmidt Cassegrain. Eccettera...
Non c'è trippa per gatti.
Che poi sia difficile trovare serate in cui un 35cm lavori meglio di un 15cm sui pianeti, almeno dalle nostre parti è cosa nota.
Ma quando la suddetta triade collima, è difficile affermare che...
mario de caro ha scritto:
tutti i discorsi sulla risoluzione legata al diametro? Come mai ci si ritrova sempre a fare i conti con la realtà ? Questa teoria del diametro unico titolare della prestazione ottica di un telescopio sembra capitolare ad ogni confronto serio sul campo....
Te lo scrive uno che ha due rifrattori, un Maksutov e due Newton. Dai 7.6 ai 60cm.
Ah, da qualche anno si fa tranquillamente astrofotografia con i dobson (che sono sempre newton, solo che sono più grandi e allora li mettono su montature relativamente più facili da costruire). E la fanno con discreto successo.