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MessaggioInviato: lunedì 10 febbraio 2025, 23:58 
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davidem27 ha scritto:
Ciao Emmanuele, come stai?
Io quelle guide non sono mai riuscite a leggerle... :oops:

Per me la collimazione si scompone in tre fasi, e reputo che vadano bene sia per le situazioni fotografiche che non.

Ciao Davide, tutto bene, grazie :-)
Farò tesoro anche de tuoi suggerimenti, molto apprezzati. Grazie mille!

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Emmanuele Sordini
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MessaggioInviato: martedì 11 febbraio 2025, 0:18 
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Se non sai dove reperire una maschera per il secondario, butta un fischio.
E ricorda che c'è il terzo grado di liberta: il fuocheggiatore.

Poi ne riparliamo, qual ora si dovesse presentare il problema :)

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MessaggioInviato: martedì 11 febbraio 2025, 13:54 
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Per collimare il Newton Vixen150/750 che avevo io usavo un contenitore per pellicole col fondo forato, circa 3 mm. di diametro, infilato nel fok; li si vedeva tutto, il primario coi sostegni ed il secondario che doveva essere in centro ed essere circolare; in caso contrario regolavo il secondario e poi inquadrando il primario questo doveva avere i sostegni equidistanti dal bordo del tubo, altrimenti agivo sulle viti di regolazione.
Naturalmente tutto ciò era propedeutico al test più in portante e risolutivo: lo star test notturno che doveva mostrare in extrafocale i dischi di Airy concentrici, ed in tal caso la collimazione era conclusa.
Usare collimatori laser da infilare nel fok è fuorviante perché basta una tolleranza laser/fok di pochi decimi di mm. e il raggio devia parecchio dal centro.


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MessaggioInviato: mercoledì 12 febbraio 2025, 9:55 
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Emmanuele Sordini ha scritto:
Il fatto di utilizzare il sistema completo di ripresa è una osservazione corretta, ma con quello hai solo l'immagine e non sai quale dei due gradi di libertà (specchio secondario o primario) regolare per primo. Invece con un cheshire hai una procedura con fasi più precise e determinate (prima il secondario, poi il primario).

Mi sto facendo l'idea che, se il tubo è proprio scollimato (come è il mio caso), dare una "sgrossata" con un cheshire sia comunque la prima cosa da fare, per poi procedere alla regolazione fine col sistema di ripresa.

La collimazione di telescopi a specchio non è mai stata il mio forte. Con gli RC non ci ho mai capito niente e alla fine ho gettato la spugna e ne uso uno solo in postazione fissa. Con gli SCT mi limito a centrare la "ciambella" con la camera analizzando la visione in tempo reale. Speriamo di aver migliore fortuna con i newton.


Ciò che dici è più che corretto ma, e qui entro sulla mia esperienza personale con svariati newton, di regola la scollimazione, a parte urti particolarmente intensi, derivava principalmente dal primario e non dal secondario. Di conseguenza una volta che ha sistemato l'allineamento con un cheshire dopo i gradi di libertà per future correzioni si riducono a uno.
Questo sempre che il sistema di ripresa sia avvitato e non innestato su un focheggiatore di qualità e robusto. Altrimenti i gradi di libertà aumentano.
Infatti e sempre per esperienza personale, ho sempre avuto molti più problemi per le flessioni rispetto alle scollimazioni e ho dovuto ingegnarmi non poco per risolverle.
Un newton messo in una cassa con una bella imbottitura morbida tipo quella che si trova in alcune cassette per gli arnesi (va benissimo anche un vecchio pezzo di lattice da materassi o similare) non aveva quasi mai bisogno di essere ricollimato. Lo montavo, facevo un test di controllo con ccdinspector e poi cominciavo le mie sessioni fotografiche, passando a volte molti mesi fra una collimazione e un'altra.

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MessaggioInviato: mercoledì 12 febbraio 2025, 12:04 
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Zacpi ha scritto:
Per collimare il Newton Vixen150/750 che avevo io usavo un contenitore per pellicole col fondo forato, circa 3 mm. di diametro, infilato nel fok; li si vedeva tutto, il primario coi sostegni ed il secondario che doveva essere in centro ed essere circolare; in caso contrario regolavo il secondario e poi inquadrando il primario questo doveva avere i sostegni equidistanti dal bordo del tubo, altrimenti agivo sulle viti di regolazione.
Naturalmente tutto ciò era propedeutico al test più in portante e risolutivo: lo star test notturno che doveva mostrare in extrafocale i dischi di Airy concentrici, ed in tal caso la collimazione era conclusa.
Usare collimatori laser da infilare nel fok è fuorviante perché basta una tolleranza laser/fok di pochi decimi di mm. e il raggio devia parecchio dal centro.
Concordo. Il laser introduce variabili e tolleranze in più che possono indurre ad errori. E' un accessorio che personalmente non mi ha mai attratto. Utile invece il cheshire, decisamente più visibile di un semplice tappino forato.
Quando il secondario appare rotondo e concentrico rispetto al focheggiatore e riflette tutto il primario, è a posto e concordo anche con Renzo, quando scrive che, in un tubo Newton, il secondario, una volta regolato e ben serrato con le sue viti difficilmente richiede di metterci ancora mano e tutto il problema si riduce a collimare il primario e controllare che non ci siano significative flessioni del percorso ottico, qualora si colleghino al focheggiatore accessori pesanti.
E comunque, la collimazione del primario a casa è solo la sgrossatura, che può essere anche sufficiente per un uso visualistico ad ingrandimenti non troppo spinti. Ma per raggiungere l'optimum, non c'è che uno star test, da effettuare nelle esatte condizioni di setup e di temperatura ambientale.

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MessaggioInviato: mercoledì 12 febbraio 2025, 12:39 
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Il laser destabilizza quando è scollimato. Su questo non ci piove.
Ma controllare che sia allineato è roba di poco.
Piuttosto, di notte, come allinei il secondario in modo agevole?

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davidem27 ha scritto:
Piuttosto, di notte, come allinei il secondario in modo agevole?
Davide, come ho già scritto, su un tubo intero come il 150/750 (ma il discorso vale anche per il mio dobson GSO 12") il secondario lo regoli per bene a casa e poi passano mesi, per non dire anni, prima di doverci rimettere mano, salvo grossi colpi o cadute. Certo, con un dobson a traliccio che si smonta e rimonta tutte le volte, la faccenda si fa più critica. Io per qualche anno ho usato un Lightbridge 10". Sarà che le dimensioni erano ancora contenute, sarà che avevo numerato i tralicci, in modo da rimontarli sempre nella stessa posizione, ma difficilmente dovevo risistemare il secondario. Però, capisco che con i bestioni che sei abituato ad usare tu, la questione possa essere differente...

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davidem27 ha scritto:
Il laser destabilizza quando è scollimato. Su questo non ci piove.
Ma controllare che sia allineato è roba di poco.
Piuttosto, di notte, come allinei il secondario in modo agevole?


io mettevo il laser nell'adattatore da 2" a 31,8mm che poi avrei usato nel fok del dobosn.
lo inserivo nella morsa di un tornio (in realtà era una macchina per la saldatuira del vetro, ma il concetto è lo stesso) e proiettavo il laser su un muro a qualche metro di distanza e facevo in modo che sul muro la macchiolina rossa stesse ferma.

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I focheggiatori GSO sono terribili da questo punto di vista.
Le tolleranze meccaniche sono un po' lasciate al caso e ti sfasano qualunque tentativo di mantenere allineato il laser appena sviti la vitina che lo tiene serrato al riduttore.
Ai fini fotografici questo si traduce in una facilità di disassamento della perpendicolarità sensore-asse ottico e di decentramento dello stesso rispetto al centro del sensore.

In una notte hai tutto il campo correttamente illuminato, la notte successiva non sai come ti può andare.
Insomma, con un newton io valuterei tutto il treno ottico-meccanico, anche considerando che un buon correttore di coma è in grado di mascherare alcuni di questi difetti, visto che aumenta il diametro del campo corretto.

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MessaggioInviato: giovedì 13 febbraio 2025, 22:14 
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davidem27 ha scritto:
I focheggiatori GSO sono terribili da questo punto di vista.
Le tolleranze meccaniche sono un po' lasciate al caso e ti sfasano qualunque tentativo di mantenere allineato il laser appena sviti la vitina che lo tiene serrato al riduttore.
Ai fini fotografici questo si traduce in una facilità di disassamento della perpendicolarità sensore-asse ottico e di decentramento dello stesso rispetto al centro del sensore.

Sì la qualità meccanica non sembra esattamente delle migliori... Ma è uno strumento che mi è capitato per le mani a costo veramente irrisorio e, essendo curiosamente il primo newton che uso per scopi fotografici a parte il 114/900 di quando ero piccolo, volevo provare comunque a divertirmi un po'.

Vi tengo aggiornati ;-)

Per intanto grazie a tutti!

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Emmanuele Sordini
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