kappotto ha scritto:
Ogni tanto mi viene lo schizzo o la tentazione di dotarmi di uno di questi telescopi intelligenti che fan tutto loro. Pensa che roba, mi dico, posso catturare l'immagine di qualsiasi oggetto dal giardino di casa senza sbattimenti vari tipo settare la montatura, bilanciare, mettere a fuoco, elaborare ecc. E allora vedo me, finalmente sul divano, con una birretta in una mano, il cellulare sull'altra, che aspetto l'immagine che si formi sullo schermetto e intanto magari scrollo reels su iutub o instagra con la panza scoperta( che immagine orribile).
Cosa cambierebbe dal cercare le immagini di quegli oggetti direttamente su google? Oppure guardarle su una mappa stellare del cellulare? Qual è la reale distinzione?
Chi lo ha per cosa lo utilizza? Perché lo ha preso? E cosa ci trova di bello? Di mio, oltre all'immagine su descritta, non riuscirei a immagine altro utilizzo, ma ho una mente limitata.
Non mi permetterei mai di criticare le scelte altrui, ma davvero non riesco a capire cosa ci possa essere di bello e utile. Al limite posso capire il modello con oculare elettronico, che simula una classica osservazione ( egraziarca, son visualista...), ma gli altri modelli che ti mandano la fotina che loro hanno fatto... bòh, non capisco.
Schermi sereni,
kapp
Io ho acquistato il Seestar S50 a febbraio, dopo averci pensato un bel po'.
Ho altri telescopi, vedasi la firma in fondo al post...
Ma la foto deep sky non riuscivo a realizzarla.
Ho provato col C8, telecamera e Sharpcap in live stacking. Ma sempre dei problemi, a parte pochi oggetti perdevo solo tempo.
Il mio cielo è da periferia, diciamo Bortle 6. Vedo stelle fino alla 4° magnitudine, quando va bene...
Non ho voglia di spostarmi alla ricerca di cieli bui, sono abbastanza pigro.
Sopratutto la sera/notte.
Se di giorno non ho problemi a spostarmi anche di molto per osservare il Sole, la sera non ho proprio voglia.
Non parliamo delle sere durante la settimana, dovendo alzarmi presto non me la sento e la sera sono stanco morto.
Quindi su questi punti il Seestar è perfetto.
All'inizio pensavo che ci potesse essere il trucco, magari il telescopio automatico ti rifilava un'immagine farlocca presa da internet.
Ma vedendolo all'opera mi sono ricreduto.
Ora con gli aggiornamenti dell'app hanno inserito la rimozione intelligente del rumore e a me non piace molto come idea. Quando si inizia con l'IA non si sa più dove è l'originalità della foto.
Ed infatti io utilizzo ancora una versione di febbraio dell'app...
Anche se la funzione mosaico mi tenta a fare un'aggiornamento, ma devo resistere
Riguardo al fatto della foto che è l'ennesima versione della tal nebulosa,
credo per qualunque foto vale la stessa regola.
Dalla foto al cratere lunare o al Colosseo a Roma, si potranno solo fare ennesime foto che si possono trovare tranquillamente su internet.
Ma allora perchè le facciamo?
B&W ha scritto:
Secondo me, oltre al discorso (soggettivo) della comodità, ci può essere che è comunque “live”, nessun processig particolare potenzialmente artificioso (spero) e se le vuoi salvare ed archiviare non devi dar conto a nessuno: sono tue. Un sussidio insomma, proprio per quei momenti in cui sei a casa e vorresti osservare ma hai poco tempo e/o poca predisposizione a montare ecc ecc…
Di contro, oltre a tutto il resto dei pregiudizi (anche fondati eh) penso che i limiti di apertura e focale probabilmente ti porteranno ad esaurire velocemente gli oggetti che possono dare qualche soddisfazione…
In definitiva, paradossalmente, penso che siano strumenti potenzialmente più appetibili per i visualisti che per i fotografi…che dal lato puramente digitale siamo largamente più esigenti e facilmente con i risultati andiamo in conflitto.
Il mio misero contributo.
Sicuramente arriverò al punto di avere fotografato tutti gli oggetti alla portata del Seestar, ma credo ci voranno diversi anni, tra il meteo e il tempo libero. E comunque anche per astrofotografi che utilizzano strumentazioni da migliaia di euro e diametri ben maggiori, arriva il momento che non hanno nuovi bersagli.
Per alimentare nuovamente la passione si passa quindi alla ricerca, magari con l'astrometria o la fotometria.
Già ora altri utenti del Seestar stanno provando in questi campi.
Per chi ha già esperienza col cielo trovo che un telescopio smart sia un buon abbinamento al prorpio strumento, prorpio perchè permette di fotografare oggetti che magari non sarebbero mai stati presi in considerazione per le molte problematiche in gioco.
Di contro, non lo vedo uno strumento per neofiti che poco hanno a che fare col cielo. Si perde la soddisfazione nel raggiungere traguardi che si credevano fuori dalla prorpia portata, oltre al fatto che si devono apprezzare e capire le foto che il telescopio scatta. Se una persona mastica poco di astronomia non capirà mai una foto ad una nebulosa planetaria, anche se la vede sul tablet.
Lorenzo