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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 14 novembre 2024, 16:01 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
Messaggi: 15751
Località: (Bs)
Roberto Gorelli ha scritto:
...
Mancano però due punti essenziali (ahi, ahi, ahi, youtube):
...

Un piccolo appunto, Signor Profe ...
occhio bene al video. :wink: :mrgreen:

Amedeo Balbi astrofisico, docente universitario, ha pubblicato articoli su Le Scienze.
:wave:

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Costanzo
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).


Ultima modifica di ippogrifo il venerdì 15 novembre 2024, 1:19, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: giovedì 14 novembre 2024, 16:07 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 14:35
Messaggi: 4611
Località: Padova
Una missione umana su Marte non la vedremo prima (della fine?) degli anni '40, anche se Musk promette che manca poco.

Donato.


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MessaggioInviato: giovedì 14 novembre 2024, 17:22 
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Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 4072
ippogrifo ha scritto:
Roberto Gorelli ha scritto:
...
Mancano però due punti essenziali (ahi, ahi, ahi, youtube):
...

Un piccolo appunto, Signor Profe ...
occhio bene al video. :wink: :mrgreen:

Amedeo Balbo astrofisico, docente universitario, ha pubblicato articoli su Le Scienze.
:wave:


https://it.wikipedia.org/wiki/Amedeo_Balbi

guarda caso lavoro con professori universitari della sua stessa università, potrebbe
darsi che prima o poi ci faccio una chiaccherata!
Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: giovedì 14 novembre 2024, 18:13 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16947
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ammesso e non concesso che il problema della durata del viaggio sia facilmente superabile (allo stato attuale ci credo poco, però) vorrei sapere se una missione di lunga durata su Marte è più o meno critica di una missione di ugual durata sulla Luna.
Per me è peggio la Luna:
Atmosfera zero.
Temperature da + 200 a -200 (più o meno)
Gravità poco più del 15% di quella terrestre
Maggiore vicinanza al sole e di conseguenza i raggi cosmici portati dal vento solare sono maggiori (per quanto secondo dove dovesse essere impiantata avremmo lo scudo della magnetosfera terrestre)

La tecnologia attuale lo consente? Al momento credo di no (mia opinione personale) così come l'impulso a investire cifre "astronomiche" per la "conquista" dello spazio degli anni '60.

Ma il progresso fa passi da gigante.
Un decennio fa era quasi incredibile solo pensare a un razzo vettore che scendeva sulle proprie zampe sulla piazzola di lancio, veniva fatta manutenzione e era pronto a ripartire. Oppure un razzo come il Saturno 5 che veniva preso al volo dalla rampa di lancio per essere anch'esso riutilizzabile.
Oggi ci sono.
Domani magari avremo la possibilità di fare le vacanze in orbita a prezzi accessibili a molti, oppure avremo le tecnologie per basi sicure sulla Luna con astronavi navetta che fanno la spola dall'orbita terrestre all'orbita lunare e da lì dei mini shuttle vanno e vengono dalla superficie all'orbita per carico e scarico di persone e rifornimenti.
Oggi è fantascienza. Domani chissà.
I problemi evidenziati sono grandi oggi. Ma domani è un altro giorno.

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MessaggioInviato: giovedì 14 novembre 2024, 18:47 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 14:35
Messaggi: 4611
Località: Padova
Andare in pianta stabile sulla Luna e poi su Marte è "solo" una questione di tecnologie da inventare/affinare, cioè è "solo" una questione di soldi (tanto per cambiare). Soldi e volontà politica.
Al momento del famoso discorso di JFK, nessuno aveva un'idea precisa di come si sarebbe potuti andare sulla Luna.

Donato.


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MessaggioInviato: giovedì 14 novembre 2024, 23:49 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
Messaggi: 15751
Località: (Bs)
Mah, mi sembra che l'astrofisico Amedeo Balbi nel video dica cose ben diverse.
(Con competenza e cognizione di causa, peraltro).
:wave:

PS
E' giusto che spieghi meglio e non lasci la questione nel vago.
Il problema principale sono le radiazioni a cui vengono esposti gli astronauti che abbandonano la Terra.
Essere esposti per lunghi tempi a dosi di radiazioni massicce significa compromettere pesantemente la nostra possibilità di vivere.
Il campo magnetico terrestre e l'atmosfera terrestre costituiscono uno schermo essenziale per la nostra salute e la nostra sopravvivenza.
Le radiazioni che provengono dallo spazio (raggi cosmici, vento solare, ecc.) sono letali per noi, cioè ci uccidono.
Portarsi dietro schermature pesantissime nello spazio è impossibile.

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MessaggioInviato: venerdì 15 novembre 2024, 6:38 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16947
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Mi sembra che diciamo la stessa cosa.
Forse con termini diversi.
Il problema è "oggi".
Oggi non abbiamo la tecnologia né per affrontare con sicurezza un viaggio del genere né per permettere una sistemazione in pianta "stabile" o anche per un periodo di tempo un po' più lungo del mordi e fuggi delle missioni Apollo.
Però io mi ricordo ancora come erano fatte le tute lunari dell'Apollo: enormi, pesanti, rigide.
E vedo come sono fatte le tute per gli EVA della ISS: molto più piccole, leggere, flessibili.
Siamo ancora nella magnetosfera terrestre e ciò ha un significato, è vero.
Ma anche sulla superficie lunare un po' di "copertura magnetica terrestre c'era.
Non posso escludere che in un futuro si possa scoprire un "tessuto" che schermi le radiazioni.
Quando ci sarà i viaggi verso Marte potranno essere realizzabili con minori difficoltà.
E' solo questione di tempo.

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MessaggioInviato: venerdì 15 novembre 2024, 11:51 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16141
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Però risolto il problema di schermatura dalle radiazioni (sicuramente si inventeranno in futuro un qualche materiale relativamente leggero utilizzabile per tute, basi e navi) rimane la questione psicologica della durata del viaggio e (secondo me) soprattutto del completo distacco dalla Terra.

Nel senso che se sulla Luna (che come dice Renzo ha condizioni ben peggiori di Marte) dovesse esserci un problema qualsiasi, si abbandona la base lunare, si sale su un razzetto/scialuppa e in tre giorni sei sulla Terra.

Su Marte se succede qualche guaio non risolvibile, tale possibilità non c'è, intanto la "scialuppa" per portarti in orbita (dove ci sarebbe la "nave madre") dovrebbe essere ben più grossa (0,38% g vs 17% g della Luna) e mentre sulla Luna si può partire praticamente quando si vuole (la finestra per il rendez vous in orbita con la "nave madre" dovrebbe esserci ogni poche decine di minuti), su Marte c'è il "meteo" e se le condizioni non sono ottimali per la "fuga" sono "volatili per diabetici".
Inoltre posto che si arriva sulla "nave madre" il viaggio di ritorno è comunque di diversi mesi (oltre ad aspettare il periodo necessario per cui si apra la finestra di ritorno).

Penso che già solo una consapevolezza del genere, costituisca un carico psicologico non indifferente.

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: venerdì 15 novembre 2024, 13:24 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 14:35
Messaggi: 4611
Località: Padova
La prospettiva è quella di essere i primi esseri umani a sbarcare su un altro pianeta, quindi essere protagonisti di un evento storico (almeno come per gli astronauti dell'Apollo11).
Sicuramente la preparazione, le motivazioni e la consapevolezza dei rischi dovranno essere all'altezza della situazione.

Donato.


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MessaggioInviato: venerdì 15 novembre 2024, 15:22 
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Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 4072
Veniamo alla questione radiazioni, le vostre argomentazioni mi hanno fatto venire in mente alcune cose:

1) per la parte schermatura campo magnetico: la soluzione è generare un campo magnetico chiuso della stessa intensità di quello della Terra (0,5 gauss se non sbaglio), questo non è un problema (tecnico), lo facciamo anche oggi se volessimo, il problema è mantenerlo in continuo durante vari mesi nel viaggio (di andata e di ritorno) e su Marte per il tempo necessario per scavare la prima parte della prima base (poi proseguendo in profondità non serve più).
Il problema si risolve con una centrale atomica, non quelle elettriche perchè necessitano di acqua per produrre vapore per produrre elettricità per alimentare i magneti, ma con un generatore a isotopi come quelli che alimentavano (e alimentano parzialmente ancora) le sonde inviate da Giove fino a Plutone. In realtà il problema sarà risolto con i reattori a fusione che produrranno elettricità a basso costo ma soprattutto in grandi quantità e senza (quasi) scorie.
Conclusione: appena avremo i reattori a fusione potremo produrre l'elettricità necessaria per alimentare i (mega) magneti per produrre il campo magnetico protettivo e inoltre per produrre anche un'accellerazione (e decellarazione) più elevata in grado di accorciare notevolmente il viaggio da mesi a settimane (e forse anche meno).
Punto.

2) il campo magnetico scherma una PARTE dei raggi cosmici ma NON TUTTI, per alcuni di essi non c'è niente da fare, tipo i neutrini che attraversano la Terra (e i nostri corpi) a miliardi di miliardi ogni secondo, ma essi non ci pongono problemi, il problema sono le particelle secondarie non cariche (quelle cariche sono deviate cal campo magnetico) derivanti da eventi spaziali (tipo supernove) e quelle derivanti dalla loro interazione con lo scafo dell'astronave, col nostro corpo e tutto quello che c'è vicino: sulla Terra è l'atmosfera, benedetta atmosfera, che ne filtra una parte (se si va in aereo o in cima ad una montagna ce ne prendiamo una bella scarica ogni volta) trasformandoli in altre particelle meno energetiche ma più numerose: per schermare queste particelle occorre MATERIA, normalmente si usa il piombo, ma si può usare anche l'acqua, solo che ocorrerebbe uno spessore di 8 metri d'acqua per frenarle come fa la Terra e non so se l'idrogeno dell'acqua non rallenta i neutroni trasformandoli in micidiali e efficaci generatori di radiazioni (esperimenti di Fermi degli anni 30). Naturalmente tutto questo solo per il viaggio poi su Marte, nelle basi sotterranee il problema non si porrà. Punto.

Conclusione: per il primo punto avremo la soluzione tra 10/30 anni, per il secondo ad oggi c'è solo un ?, almeno per la parte viaggi.

Ciao.
Roberto Gorelli

P.S.: spero di non aver scritto le cretinate del giorno.


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