1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 24 ottobre 2024, 19:52 
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Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 4067
Marcopie ha scritto:
Roberto Gorelli ha scritto:
Interessante come ha detto Ippo, ma in tal caso potrebbe darsi che abbiamo la galassia tutta per noi, o almeno fino a che sorgerà una nuova razza intelligente e allora potrebbe andare a finire male per una delle due, spero che non succeda, sarebbe una brutta (fanta)storia.

Lo scenario sul quale vado ragionando attualmente è un pianeta capace di vita complessa ogni milione di sistemi solari. È un numero buttato là, non c'è modo di avere un'approssimazione migliore. Sarebbero comunque 100.000 mondi in ogni galassia. Poi c'è la questione della coincidenza temporale delle civiltà (oltre a quella, ovviamente, della possibilità di muoversi a velocità superiori a quella della luce). In ogni caso un solo mondo su un milione di sistemi stellari pone anche la questione di come trovarlo...
Che fai? Viaggi da una stella all'altra finché non lo trovi? Troppo tempo ti ci vuole! :(


Nooo, molto più semplice: da qualche decina di anni noi stiamo trasmettendo su certe frequenze radio con
una potenza superiore a quella di tutta la galassia (tutti gli oggetti naturali della galassia) quindi se, anche
per caso, ascolti queste frequenze hai fatto bingo!
Ti sentono e riconoscono anche su M31, se poi ci sono dei malintenzionati saranno cacchi nostri!

Quello che voglio dire è che già adesso noi siamo in grado di "vedere" certe possibili civiltà, la questione è
che forse loro, ma non noi, NON voglio farsi vedere per motivi di sucrezza, allora ....
Ciao.
Roberto Gorelli

P.S.: ad oggi ho 22 romanzi di fantascienza da finire non me ne date altri :rotfl:


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MessaggioInviato: giovedì 24 ottobre 2024, 21:24 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2871
Località: LV426/Acheron
Nei prossimi 100 anni emergerà una nuova specie di vita artificiale con super-intelligenza che diventerà cosciente e formerà un unico essere intelligente planetario. Avrà vita virtualmente infinita e manderà cloni sugli altri pianeti. I cloni, non potendo comunicare in tempo reale con la madre diventeranno altrettanti esseri artificiali indipendenti che alla fine si scontreranno con un altro fronte di cloni originatesi in maniera simile nella grande nube di Magellano.....

Le galassie di Arp sono quelle in cui sono in corso questi scontri.


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MessaggioInviato: venerdì 25 ottobre 2024, 10:30 
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Iscritto il: domenica 7 settembre 2008, 11:45
Messaggi: 3030
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Roberto Gorelli ha scritto:
Ti sentono e riconoscono anche su M31, se poi ci sono dei malintenzionati saranno cacchi nostri!

Su M31 ti 'sentono' fra due milioni e mezzo di anni. Fra cinque ti arriva la risposta. Puoi metterti comodo...

_________________
Marco Pierfranceschi,
autore dei libri:
- Il cielo ritrovato - guida pratica all'astronomia visuale (manuale)
- Breve guida all'astronomia amatoriale (vademecum)
- Ripensare le città (saggio)
- La Principessa Scimmia (fiaba/fantasy)
...nonché blogger (Mammifero Bipede, su Wordpress)


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MessaggioInviato: venerdì 25 ottobre 2024, 13:52 
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Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 4067
Marcopie ha scritto:
Roberto Gorelli ha scritto:
Ti sentono e riconoscono anche su M31, se poi ci sono dei malintenzionati saranno cacchi nostri!

Su M31 ti 'sentono' fra due milioni e mezzo di anni. Fra cinque ti arriva la risposta. Puoi metterti comodo...


Certo, ma quello che volevo dire è che noi possiamo ORA "vedere" se sono esistite
nel passato civiltà al nostro livello tecnologico e se si possiamo dedurne quante ne
esistono oggi e a quale distanza media possiamo aspettarci la più vicina e se questa
fosse a solo qualche centinaio/migliaio di anni luce di distanza probabilmente, o
almeno una parte, sarebbe ancora esistente.

Diciamo che beccarne una, e possibilmente di più, sarebbe già una grossa informazione,
al di là del fatto di poter capire cosa stanno dicendo.

Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: venerdì 25 ottobre 2024, 18:15 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2871
Località: LV426/Acheron
Non ne abbiamo trovata ancora una.


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MessaggioInviato: venerdì 25 ottobre 2024, 20:06 
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Iscritto il: sabato 25 giugno 2016, 18:41
Messaggi: 164
Località: Valle d'Aosta
Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
Marcopie ha scritto:
Marcopie ha scritto:
...Provo a fare un elenco (necessariamente incompleto) delle forzanti che hanno portato ad esistere gli esseri umani.
1 ) condizioni di partenza (massa del pianeta, distanza dal Sole, periodo di rotazione, disponibilità degli elementi chimici nelle giuste quantità)

Riapro questa discussione perché mi si è aggiunto un dettaglio (ché poi tanto ‘dettaglio’ non è). Stando a quanto illustrato in un documentario che ho avuto modo di vedere nei giorni scorsi, l’atmosfera di Venere è altamente tossica a causa di esalazioni vulcaniche. Venere ha migliaia e migliaia di vulcani distribuiti uniformemente sulla sua superficie. Anche la Terra presenta il fenomeno del vulcanesimo, ma sul nostro pianeta i vulcani sono distribuiti unicamente sui punti di faglia delle placche continentali. Tra gli altri effetti, il fenomeno della deriva dei continenti ha l’effetto collaterale di rimuovere la CO2 in eccesso dall’atmosfera fissandola nelle rocce, cosa che su Venere non avviene. Sul nostro ‘pianeta gemello’ non esiste deriva dei continenti perché la crosta rocciosa è molto più spessa di quella terrestre. La differenza è dovuta al fatto che la proto-Terra, a differenza di Venere, ha subito originariamente un impatto cataclismico con un altro proto-pianeta (Theia) e parte della sua crosta rocciosa è andata a formare la Luna. Pertanto Venere è un pianeta ‘tipico’, a differenza della Terra che è un pianeta ‘eccezionale’...


Interessante, non so quale possa essere la frequenza di impatti del genere in un sistema in formazione, ma di certo è un parametro che va solo a ridurre la probabilità totale di "adatto alla vita".

A tempo perso mi sto divertendo a scrivere un modello matematico per valutare la dinamica e l'occorrenza della formazione di pianeti che potrebbero ospitare la vita. Si basa sul modello di evoluzione chimica cosmica. Alla fine si arriva sempre a fare supposizioni, ma di base qualcosa di interessante può venire fuori.
Magari quando ho qualcosa di presentabile mi piacerebbe ragionarci insieme visto che (ovviamente) quando si aprono discorsi del genere c'è molto interesse, con argomentazioni anche serie.

Leggendo vedo che si parla spesso della potenzialità di rilevare segnali radio ecc...
Secondo me è difficile se non impossibile per noi esseri umani renderci conto di 2 scale.
1)le distanze
2)i tempi

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MessaggioInviato: venerdì 25 ottobre 2024, 21:26 
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Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 4067
iridiumflare ha scritto:
Marcopie ha scritto:
Marcopie ha scritto:
...Provo a fare un elenco (necessariamente incompleto) delle forzanti che hanno portato ad esistere gli esseri umani.
1 ) condizioni di partenza (massa del pianeta, distanza dal Sole, periodo di rotazione, disponibilità degli elementi chimici nelle giuste quantità)

Riapro questa discussione perché mi si è aggiunto un dettaglio (ché poi tanto ‘dettaglio’ non è). Stando a quanto illustrato in un documentario che ho avuto modo di vedere nei giorni scorsi, l’atmosfera di Venere è altamente tossica a causa di esalazioni vulcaniche. Venere ha migliaia e migliaia di vulcani distribuiti uniformemente sulla sua superficie. Anche la Terra presenta il fenomeno del vulcanesimo, ma sul nostro pianeta i vulcani sono distribuiti unicamente sui punti di faglia delle placche continentali. Tra gli altri effetti, il fenomeno della deriva dei continenti ha l’effetto collaterale di rimuovere la CO2 in eccesso dall’atmosfera fissandola nelle rocce, cosa che su Venere non avviene. Sul nostro ‘pianeta gemello’ non esiste deriva dei continenti perché la crosta rocciosa è molto più spessa di quella terrestre. La differenza è dovuta al fatto che la proto-Terra, a differenza di Venere, ha subito originariamente un impatto cataclismico con un altro proto-pianeta (Theia) e parte della sua crosta rocciosa è andata a formare la Luna. Pertanto Venere è un pianeta ‘tipico’, a differenza della Terra che è un pianeta ‘eccezionale’...


Interessante, non so quale possa essere la frequenza di impatti del genere in un sistema in formazione, ma di certo è un parametro che va solo a ridurre la probabilità totale di "adatto alla vita".

A tempo perso mi sto divertendo a scrivere un modello matematico per valutare la dinamica e l'occorrenza della formazione di pianeti che potrebbero ospitare la vita. Si basa sul modello di evoluzione chimica cosmica. Alla fine si arriva sempre a fare supposizioni, ma di base qualcosa di interessante può venire fuori.
Magari quando ho qualcosa di presentabile mi piacerebbe ragionarci insieme visto che (ovviamente) quando si aprono discorsi del genere c'è molto interesse, con argomentazioni anche serie.

Leggendo vedo che si parla spesso della potenzialità di rilevare segnali radio ecc...
Secondo me è difficile se non impossibile per noi esseri umani renderci conto di 2 scale.
1)le distanze
2)i tempi


Quindi stai facendo una nuova e migliorata versione dell'equazione di Drake, bene, benissimo!

Quando vuoi posta qua qualche tuo quesito, forse possiamo aiutarti, magari solo a trovare punti
deboli del tuo lavoro. Avere una versione aggiornata dell'equazione di Drake sarebbe, oltre che
molto importante, anche molto interessante.

Segnati da qualche parte tutte le ipotesi e condizioni che fai, perchè spesso poi non ci si ricorda da
dove viene esattamente una condizione ad un parametro dell'equazione.
Auguri per il lavoro.
Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: sabato 26 ottobre 2024, 12:35 
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Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
Si, in sintesi diciamo che sto lavorando su un modello dinamico dal quale si possa ottenere la frazione di stelle idonee alla vita in funzione del tempo. Quella frazione dipende da 2 cose principali: massa della stella e metallicità. Per semplicità sto considerando tutto nel contesto cosmologico in prima approssimazione, ma quando si passa a quello galattico andranno considerati altri fattori, come la densità di stelle per il discorso SN ecc. C'è molto altro da dire, ma tutto a suo tempo...
Sto lavorando con python e validando dove possibile con dati reali.
Ora il lavoro è fermo da un pò, ma pensavo di riprenderlo a breve.
Avendo fatto ingegneria ho basi abbastanza solide in matematica, ma purtroppo sono autodidatta in astrofisica :mrgreen:
Ciaoo

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MessaggioInviato: sabato 26 ottobre 2024, 13:40 
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iridiumflare ha scritto:
Si, in sintesi diciamo che sto lavorando su un modello dinamico dal quale si possa ottenere la frazione di stelle idonee alla vita in funzione del tempo. Quella frazione dipende da 2 cose principali: massa della stella e metallicità. Per semplicità sto considerando tutto nel contesto cosmologico in prima approssimazione, ma quando si passa a quello galattico andranno considerati altri fattori, come la densità di stelle per il discorso SN ecc. C'è molto altro da dire, ma tutto a suo tempo...
Sto lavorando con python e validando dove possibile con dati reali.
Ora il lavoro è fermo da un pò, ma pensavo di riprenderlo a breve.
Avendo fatto ingegneria ho basi abbastanza solide in matematica, ma purtroppo sono autodidatta in astrofisica :mrgreen:
Ciaoo


Se ti servono dati chiedimili, forse li ho o posso trovarteli.
Consiglio: alla fine del tuo lavoro fai un articolo e mandalo a una rivista scientifica seria, ma non dire che
sei ingegnere altrimenti finisci subito in un cestino, meglio astrofilo o ricercatore indipendente.
Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: sabato 18 gennaio 2025, 19:14 
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Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
https://youtu.be/jeP3B40oeWA?si=CjnudxW1vo-LnBJx
Si discute della possibilità di forme di vita intelligenti radicalmente diverse dalla nostra (spoiler: la risposta è no).
:wave:

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Marco Pierfranceschi,
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