Piccola e superficiale annotazione:
la bella foto di Io presa da New Horizons può certamente mostrare una eruzione vulcanica (in effetti, anch'io ne vedo una seconda molto più piccola più o meno all'equatore), ma non si capisce perchè la NASA non ricordi anche che il sistema Giove-Io è sede di potenti fenomeni e interazioni elettriche, che potrebbero essere loro la causa di queste "plumes" vulcaniche, e non un effetto eruttivo.
Gli aspetti della configurazione eletttromagnetica del sistema sono noti da quasi quarant'anni (la sonda Voyager 1 aveva misurato nel 1979 correnti elettriche dell'ordine di 1 milione di ampère), ma singolarmente da qualche anno a questa parte -da quando i sostenitori dell'ipotesi dell'Universo Elettrico si sono fatti più agguerriti- non si parla più di correnti elettriche e si citano i soli campi magnetici dimenticando che dove c'è uno ci sono anche le altre.
Ad esempio, parlando del noto anello di materia che coincide con l'orbita di Io, il sito della missione Galileo dà questa descrizione dove, pur non potendo negare l'evidenza, viene accuratamente evitato qualsiasi vocabolo che possa ricondurre anche lontanamente al concetto di corrente elettrica (il grassetto, che segna i punti controversi, è mio):
"
Giove, nella sua rotazione, trascina il proprio campo magnetico attorno a sè, interagendo con Io e asportandovi circa 1 tonnellata di materiale al secondo. Questo materiale viene ionizzato dal campo magnetico e forma una nube di intensa radiazione a forma di ciambella, definita come un toro di plasma. Una parte degli ioni viene attirata nell'atmosfera di Giove lungo le linee di forza magnetiche, dando luogo ad aurore nell'atmosfera superiore del pianeta. Sono gli ioni che sfuggono da questo toro che ingrossano la magnetosfera di Giove fino ad oltre il doppio di quanto ci si aspetterebbe".
(il testo completo è qui:
http://www2.jpl.nasa.gov/galileo/moons/io.html).
Se ricordiamo che è ormai pacificamente accettato da tutti che le aurore polari (terrestri e non) sono fenomeni eminentemente elettrici (il povero Birkeland, che l'avevo detto e sperimentalmente provato nei primi anni del Novecento, è stato sbeffeggiato per decenni e ha dovuto aspettare settant'anni per vederselo riconoscere; oggi si parla di "correnti di Birkeland" senza alcun pudore), possiamo legittimamente sostenere che se gli enti della "scienza ufficiale" dessero le notizie in modo più completo, non è che potremmo raggiungere per questa via "la conoscenza", ma perlomeno sapremmo qualcosa di più e di meglio.
Cordialità