ippogrifo ha scritto:
Per "sbagli giusti" si possono intendere le alternative possibili nell'individuare le cause di un fenomeno, in un rapporto causa-effetto: fai degli esperimenti ed elimini ciò che non ti dà risultato positivo, trovando così la causa giusta. E siamo d'accordo.
Ma in quel caso sei già a buon punto, ti sei già fatto un'idea delle cause.
non sto parlando di questo tipo di errori, ma del secondo di cui parli tu.
l'assunzione che la terra sia una superficie piatta è in prima istanza corretta sul piano empirico - si rivela un errore fecondo perchè incomincia a porre delle questioni e può essere verificata o smentita dalle osservazioni.
E' un errore "giusto" finchè non viene falsificato... ma assumere l'ipotesi della piattezza della terra dopo che è stata falsificata è un errore e basta.
Non si può criticare un modello finchè non lo si è capito... anche solo in maniera qualitativa.
ippogrifo ha scritto:
La risposta "Tranquillo! Siamo infallibili perché abbiamo il Metodo Scientifico!" non mi basta.
Potrebbe essere un abbaglio.
non credo di aver mai dato questa risposta in vita mia. chi dà questo tipo di risposta (e ci sono anche scienziati) ha un'epistemologia semplicistica alla Piero Angela (con tutto l'affetto e il rispetto), di stampo positivista.
Io direi che la risposta sarebbe "occhio, siamo fallibili perchè abbiamo il metodo scientifico" - l'approccio epistemologico più diffuso è quello popperiano del falsificazionismo (criticabile, d'accordo).
e anche il metodo scientifico va capito prima di essere criticato (non mi riferisco a te naturalmente).
chi contrabbanda la scienza con l'infallibilità e la verità fa un cattivo servizio a tutti - la scienza è ripetibilità che produce conoscenza per accumulazione e correzione. se vogliamo seguire Feyerabend lo da con una pluralità di metodi (plausibile), il "metodo scientifico" è solo uno e nemmeno il più significativo (Feyerabend, non Turazzi), ma rimane il punto che poi i risultati, una volta consolidati rimangono ripetibili.
L' argomento più spinoso nei confronti del metodo scientifico l'ha posto Hume circa 300 anni fa e non mi risulta che sia mai stata superata la difficoltà proposta da lui: in linea di principio non si può mai escludere che una legge formulata sulla base di un processo induttivo a un certo punto, senza nessuna ragione apparente, può rivelarsi sbagliata.
Per ora non è mai successo, ma proprio per la natura dell'induzione non possiamo escluderlo...
Il famoso pollo induttivista di Russell.
Ovviamente siccome io sono un tordo sono fermo a un dibattito epistemologico di 40 anni fa se non di più ... quindi torniamo al punto di cui sopra: non ho molto spazio per proporre idee originali, nemmeno errori fecondi (può succedere, ma è, diciamo, altamente improbabile)