kappotto ha scritto:
ma chi siamo noi per dire agli altri come devono vivere il proprio hobby o addirittura il proprio tempo?
Non dire così perché, se ci pensi, la domanda fa il mercato.
Per esempio la varietà di offerta tra i Cassegrain classici, i Dobson o gli acromatici lunghi per l'osservazione dei pianeti è bassissima. In questo modo la qualità produttiva, alla lunga, ne risente.
La Cina ha svoltato il mercato rendendo più accessibili strumenti che prima costavano un occhio della testa.
Ma non si mette a produrre un doppietto da 150cm f/15.
Anche sui Cassegrain Classici o sui Dall Kirkham c'è un'offerta così striminzita di soluzioni rispetto al passato che uno, visti i costi in ballo, deve necessariamente rischiare se ne vuole un esemplare.
Chi siamo noi per dire agli altri come devono dire il proprio hobby?
Siamo gente che ha buttato l'occhio una manciata di volte in più, in una manciata di strumenti in più degli altri.
Un Celestron Smart Origin, come un EvScope, sono fantastici per fare quello per cui sono nati: divulgazione, immediatezza e facilità di raggiungere un obiettivo. E di questo ne sono testimone da almeno tre estati con centinaia di spettatori.
L'attuale modo di fare astronomia (che poi è astrofotografia) è ottenere tutto e subito grazie a sistemi di automazione, prima come l'ASIAIR e poi come questo Smart Origin.
Uno dei miei motti è "dove c'è gusto non c'è perdenza", ma speriamo che il gusto globale non porti a una perdita di qualità e dell'offerta in termini strumentali nonché della conoscenza del cielo.