mircovilli ha scritto:
JohnHardening ha scritto:
Non credo che siano immagini parte di un database o prelevate dalla rete, perchè ne ho viste tante che non potevano essere assolutamente reperibili da nessuna parte. Sono immagini reali.
non sono immagini prelevate dalla rete, non si sta dicendo quello (a parte qualche post fa, fra lo scherzoso e l'impreciso), si sta dicendo che l'AI per poter intervenire su un'immagine ed integrarla ha bisogno di un addestramento, addestramento che viene fatto imbottendola di dati, dati presumibilmente presi dalla fonte più vasta economica ed accessibile che ci sia.
L' AI integra le immagini completandole secondo le aspettative generate dal suo database, sostanzialmente aggiungendo particolari "Inventati" - più l'oggetto è complesso e più il programma usato è economico più l'intervento è visibile (ho visto un manisfesto generato dall'AI con uno squalo con tre occhi e due o tre pinne dorsali: programma economico, oggetto complesso, nessun controllo umano in uscita).
Sono immagini reali? la domanda in realtà è molto interessante dal punto di vista filosofico, ma la si può semplificare e applicare anche all'elaborazione fatta da operatori umani. Diciamo che integrare il segnale aggiungendo segnale dove segnale non c'è vuol dire aggiungere qualcosa che non ha un corrispondente reale (se non probabile), elaborando sappiamo che si possono produrre artefatti e che i migliori astroimager sanno riconoscerli ed evitarli.
La maggior parte degli oggetti astronomici sono molto più semplici di uno squalo... e mi aspetto integrazioni minime, non per questioni etiche, ma per mera praticità/potenza del programma.
dal punto di vista estetico può funzionare, dipende dall'estetica che uno sceglie per la propria produzione (ma la maggior parte degli utenti non sceglierà nessuna estetica, sarà semplicemente immerso in quella scelta per lui) da quello scientifico ovviamente no.
attenzione che l'estetica non è un orpello grazioso, ma inutile: genera un immagine del mondo. il cinema hollywoodiano ha influenzato profondamente tutta la nostra società, non solo con i contenuti più o meno espliciti, ma perfino con lo stile di ripresa e, soprattutto di recitazione (non c'è nulla di più irreale della recitazione iperrealistica hollywoodiana, che però è la rappresentazione di un modo di reagire emotivamente alle situazione, modello che influenza poi il modo in cui effettivamente reagiamo alle situazioni, spesso, di fatto, mettendo in scena quelle che ci si aspetta debbano essere le reazioni appropriate, apprese anche attraverso quella potente macchina rappresentativa)