ippogrifo ha scritto:
Temo che non si possa più fare.
La realtà non ha nessun obbligo nei nostri confronti, né di essere semplice, né di essere comprensibile.
La carta e la matita sono stati sostituiti dai computer e dai software di simulazione.
Non piace neanche a me questa tendenza perché il rischio reale è di farsi avviluppare dalle teorie fino a prendere per realtà le teorie stesse. E poi credo che un solo cervello non riesca più a reggere tutto il peso del costrutto teorico che va via via accatastandosi o una sola persona (o un gruppo ridotto) abbia la capacità di vederne la corrispondenza coi dati reali sempre più complessi e difficili da spulciare.
Detto questo, io personalmente comincerei ad accontentarmi, e, come ho già ripetuto più volte, mi sdraierei su un bel pendio di erba fresca e profumata a contemplare le stelle e a lasciare fluire l'incomprensibilità del Cosmo per conto Suo. Non sempre, ma più spesso sì.
Ok, allora siamo giunti al "Grande limite", ossia che la nostra mente, la nostra intelligenza, non può andare oltre, possiamo ancora scoprire qualche dettaglio
secondario ma le grandi leggi della natura rimarrano per sempre oltre un invisibile confine, quello della "non conoscenza", forse ci potrà arrivare l'I.A. ma
allora non sarà conoscenza e intelligenza umana ma "altro".
Questo limite lo avevo teorizzato alcune decine di anni fa, non pubblicato come molte altre cose, pensavo che sarebbe stato raggiunto tra molte generazioni,
ma se le cose stanno così siamo arrivati in un battibaleno al nostro confine, se è così hai ragione tu, sdraiamoci (d'estate) su un bel prato e guardiamo le stelle
cadenti, sono stato un osservatore di meteore per decine di anni ma non me le sono mai godute visto che in meno di un secondo dovevo memorizzare una
mezza dozzina di dati.
Ciao.
Roberto Gorelli