1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

Buongiorno.
Mi son sempre chiesto in che termini ci sia vantaggio a riprendere Giove, ma in generale tutti altri pianeti, tra la loro posizione nel punto di max distanza e minor distanza dalla terra.

Prendiamo Giove.
Da Wikipedia apprendo che "... presenta un diametro apparente che oscilla tra i 44 e i 49 secondi d'arco."
Facendo le proporzioni risulta che (49-44):x=49:100%, ovvero una differenza del 10.2% tra i punto più vicino ed il punto più lontano.
Ci si accanisce per un paio di mesi con le riprese e poi il pianeta passa in dimenticatoio, quando invece una serata di ottimo seeing magari a 6 mesi dall'opposizione vale molto di più che una serata di seeing buono in piena opposizione.
Ho scritto delle sciocchezze?

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SENSORI
Artemis-C - Canon 450 D (Full Spectrum) - ZWO ASI 120 M
OTTICHE
Sky Watcher 150/750 - Tair 3S - 300mm F/4.5 - Jupiter 21M - 200mm f/4 - Jupiter 37 A MC - 135mm f/3.5 - Canon 50mm f/1.8 - Yashica 28mm f/2.8 ML
MONTATURE
NEQ6-Pro - Omegon Minitrack LX3
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Per Giove, Saturno, Urano... la differenza non è eclatante, per Marte invece è tutto un altro discorso.



Magari a 6 mesi dall'opposizione anche no.

Donato.

E perché? Magari viene illuminato meglio dal Sole

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volpetta.com
Astrofilo sul campo dal 1997

Mi sto già dando delle risposte facendo delle simulazioni con Carte du Ciel.
Per questa opposizione del 3 novembre 2023, il pianeta è bello alto al meridiano circa 2 mesi prima e circa 2 mesi dopo.
Fuori da questo campo, o Giove al meridiano è interessato dalle luce dell'alba o è interessato dalle luci del tramonto.

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Signori, tanto di cappello! non ci riuscirei mai.
Sono visualista e forse le cose cambiano rispetto a chi fa astrofotografia ovviamente, personalmente mi affaccio in balcone, se c'è un pianeta punto il tubo e lo guardo, se la serata promette bene mi fermo altrimenti se il seeing gioca male smonto tutto e faccio altro.

Per Giove e Saturno riprendere vicino all'opposizione conta eccome, per le dimensioni angolari, per la finestra osservativa (che è massima, dall'alba al tramonto), e per l'altezza sull'orizzonte (la culminazione viene raggiunta di giorno se si è troppo a ridosso della congiunzione). I migliori risultati vengono infatti sempre prodotti a cavallo di un mese circa da questo momento.
I pianeti interni oscillano intorno al Sole da Est ad Ovest, e per loro il discorso è diverso (infatti non possono essere in opposizione).
I pianeti remoti, per la loro enorme distanza, hanno pressoché sempre lo stesso diametro angolare e li si può osservare sempre, a condizione che siano abbastanza lontani dal Sole.
Marte è un caso a sé, perché favorisce in ogni caso gli osservatori dell'emisfero Sud. Anche nel caso del Pianeta Rosso, comunque, l'opposizione resta il momento più favorevole.

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