1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: domenica 4 marzo 2007, 23:49 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:54
Messaggi: 696
Località: S. Agata Li Battiati
E' stata ricavata empiricamente certamente ma che io sappia indica comunque orbite di stabilità per pianeti, dovrebbe avere un significato fisico anche se non del tutto rispettato in effetti (vedi caso fascia di asteroidi). Il fatto che la distanza dei pianeti abbia una relazione precisa comunque sostanzialmente implica che ci sono state delle condizioni opportune perchè gli accrescimenti dei planetesimi si siano formati a quelle distanze (il che è comunque vero, non tutte le distanze sono possibili), ma forse hai ragione tu, è solo una coincidenza.

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MessaggioInviato: lunedì 5 marzo 2007, 0:08 
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Iscritto il: lunedì 5 febbraio 2007, 0:24
Messaggi: 194
Località: Bergamo - Padova
Tipo di Astrofilo: Visualista
E' una relazione di una precisione pazzesca (anche la fascia principale la segue), però ad oggi non sono state trovate ragioni fisiche che spieghino questa relazione matematica, a quanto ne so.
In fondo, la formazione dei planetesimi principali che per accrescimento sono diventati i pianeti, ha avuto origine da differenze di densità nella nebulosa primordiale. E' difficile immaginare che la formazione di questi gradienti di densità seguano una legge, piuttosto è probabile che derivino da perturbazioni esterne.

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Quod erat demostrandum...

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MessaggioInviato: lunedì 5 marzo 2007, 0:12 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:54
Messaggi: 696
Località: S. Agata Li Battiati
Si in effetti è comunque una strana coincidenza che vale per le orbite fino ad Urano, già per quella di Nettuno l'errore commesso è piuttosto grosso, magari mi documenterò meglio ora che mi accingo a studiare planetologia, è interessante come cosa.

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 Oggetto del messaggio: Pianeti nascosti
MessaggioInviato: martedì 6 marzo 2007, 0:00 
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Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 4076
Una teoria ufologica degli anni settanta sosteneva
l'esistenza di un tale pianeta, naturalmente non
si forniva spiegazioni sul perchè solo la Terra doveva
avere un tale "gemello".
Riguardo alla possibilità teorica di formazione di 2 pianeti
sulla stessa orbita credo che l'ipotesi non sia mai stata
studiata, secondo me è teoricamente possibile
anche se enormemente improbabile: d'altra parte
ci sono 2 lune saturniane nella stessa orbita.
Comunque la questione si divide in 2: formazione
di 2 pianeti nella stessa orbita e esistenza di 2 pianeti
nella stessa orbita:il primo caso è estremamente improbabile,
il secondo sebbene anch'esso molto improbabile ma molto
più probabile del primo caso, perturbazioni potrebbero spingere
un corpo in un'orbita dove si sta già formando un altro pianeta,
pensate per esempio al corpo delle dimensioni di Marte
che entrando in collisione con la Terra ha creato la Luna,
se fosse passato dall'altra parte del Sole per un meccanismo di risonanze
avrebbe potuto stabilizzarsi sull'orbita della Terra, d'altra
parte immaginate un caso di 3 corpi di Lagrange a catena,
a 60° di distanza l'uno dall'altro, avremmo un corpo a 180° dal primo,
naturalmente si tratta di un caso molto particolare.
Comunque nel caso fosse esistito un gemello della Terra
sarebbe stata Venere a subirne le conseguenze, e in misura minore
Mercurio e Marte.
Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: mercoledì 7 marzo 2007, 0:14 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 9:16
Messaggi: 342
Località: Prov-Venezia
Ci possono essere dei corpi che gravitano sulla stessa orbita. Però nella realtà sono piccoli e con angolo di 60° rispetto al pianeta (vedi asteroidi troiani).

Ciao

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osservo con ETX 105PE, ETX 70AT, Newton Konuscope 114/900 su EQ3.2, dobson Marcon 150/900 degli anni '70.
7x50 Leader, 10x50 Bresser, 20x90.


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MessaggioInviato: mercoledì 7 marzo 2007, 0:18 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:54
Messaggi: 696
Località: S. Agata Li Battiati
Parliamo sempre di corpi piccoli ragazzi, non di pianeti!

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MessaggioInviato: mercoledì 7 marzo 2007, 18:45 
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Iscritto il: martedì 2 maggio 2006, 8:59
Messaggi: 5153
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Parlando di ipotesi puramente speculative, si potrebbe ipotizzare anche l'esistenza di un corpo con orbita ellittica estremamente eccentrica, in modo da avere oltre a un periodo molto elevato, un moto all'afelio molto lento.

Però non mi va di fare i calcoli, e lascio a chi ne ha la voglia di calcolarsi che orbita dovrebbe avere questo ipotetico "pianeta X", che supponiamo trascorra almeno alcuni secoli all'afelio (cioè, nell'era telescopica non si sarebbe mai avvicinato abbastanza al Sole da rendersi visibile).

In pratica, avrebbe le caratteristiche orbitali di molte comete.

Ma per considerarlo "pianeta", che altre caratteristiche dovrebbe avere?
Massa almeno pari a quella di Mercurio?
Composizione fisica?

Possono esistere corpi su orbite simili, con massa abbastanza elevata, ma tale da non perturbare in maniera sensibile il moto degli altri pianeti del sistema solare?

Vabbè, sono solo pensieri in libertà...

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Claudio

"Los que van con prisa, nunca ven el cielo"
Gruppo Astrofili Hipparcos, Roma - http://www.hipparcos.it/
Osservo con:
Principalmente con Celestron C5, binocoli vari, occhio nudo e tutto ciò che si può puntare verso il cielo.


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MessaggioInviato: mercoledì 7 marzo 2007, 19:03 
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Iscritto il: sabato 3 marzo 2007, 21:01
Messaggi: 3
Un'ultima cosa, (e poi la pianto con questa storia) solo una precisazione di natura geometrica, visto che il problema X e' ormai superato:)

tutti, o quasi tutti gli amici che sono intervenuti (che ringrazio per le osservazioni inviate), parlano di "stessa orbita terrestre"; si riferiscono allo stesso giro di rivoluzione della Terra sfasato solo nel tempo? se non si tratta della stessa cosa, io ipotizzavo un X che si muove su di una ellisse diversa, che descrive solo una piccola area di intersezione con quella terrestre (in prossimità del Sole), per poi allontanarsi in direzione diametralmente opposta alla Terra, posizionandosi a distanze dal Sole sempre uguali a quelle della Terra dal Sole (ma opposte, col Sole sempre al centro fra i due).
Saluti a tutti.


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MessaggioInviato: mercoledì 7 marzo 2007, 19:17 
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Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 4076
Cugel

CUT

>tutti, o quasi tutti gli amici che sono intervenuti (che ringrazio per le
>osservazioni inviate), parlano di "stessa orbita terrestre"; si riferiscono
>allo stesso giro di rivoluzione della Terra sfasato solo nel tempo? se non
>si tratta della stessa cosa, io ipotizzavo un X che si muove su di una
>ellisse diversa, che descrive solo una piccola area di intersezione con
>quella terrestre (in prossimità del Sole), per poi allontanarsi in direzione
>diametralmente opposta alla Terra, posizionandosi a distanze dal Sole
>sempre uguali a quelle della Terra dal Sole (ma opposte, col Sole
>sempre al centro fra i due).
>Saluti a tutti.

Non riesco a visualizzare cosa vuoi dire! Comunque io mi riferivo a
un'orbita complanare a quella della Terra e con gli stessi elementi
orbitali a parte l'asse maggiore sfasato di 180°.
Saluti.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: mercoledì 7 marzo 2007, 19:51 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:54
Messaggi: 696
Località: S. Agata Li Battiati
Cugel è proprio quello a cui ho risposto, per stessa orbita terrestre si intende un'orbita che abbia eccentricità e semiasse maggiore e minore uguali a quella terrestre. Come già detto è un caso che non può presentarsi comunque per motivi di formazione del Sistema Solare.
Aggiungo una considerazione: l'orbita terrestre ha essa stessa un moto di precessione, ovvero cambia il suo angolo rispetto ad un asse di riferimento che giace sull'eclittica (se non ricordo male questo moto di precessione si compie con un periodo di 119 mila anni). Sostanzialmente se anche vi fosse un corpo con un'orbita uguale a quella terrestre e come dici tu ruotata rispetto ad essa di 180° (simmetrica rispetto al centro quindi, cosa che comunque abbiamo detto non esiste) se solo già quest'orbita presentasse delle piccole differenze (vedi ad esempio dovute all'assenza di un satellite come la luna che rende la nostra orbita effettiva un epicicloide e non un ellisse vera e propria) sarebbe sufficiente a creare sfasamenti nei periodi di precessione delle orbite...queste differenze sostanzialmente prima o poi si vedrebbero e ci permetterebbero anche quando di vedere questo ipotetico pianeta.

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