Continuo con l'ebaorazione delle immagini lunari riprese la prima serata di "test", che alla fine e' risultata molto profiqua
La solita introoduzione per chi apprezza ed e' meno interessato agli aspetti tecnici
L'altopiano di Aristarco ripreso nella prima immagine, ha affascinato gli osservatori lunari fin da prima dell'era spaziale. Sovrapposto all'altopiano c'è uno spettacolare canale (o rille), la Vallis Schröteri, ed il cratere di Aristarco, il principale cratere dell'altopiano ed una delle caratteristiche più luminose della luna. L'altopiano stesso è circondato dalle colate laviche dell'Oceanus Procellarum e l'intera regione ha un'alta concentrazione di solchi sinuosi. Vallis Schröteri, a sinistra del centro dell'immagine, è lunga 160 chilometri ed e' la rille più grande della luna, più ampia nella parte superiore del cratere che altrove, il che le ha conferito il soprannome di "Testa di Cobra". L'altopiano di Aristarco è una potenziale risorsa per elementi utili come idrogeno, ossigeno, ferro e titanio e quindi è naturalmente di interesse per le future missioni lunari. Quest'area è anche nota per il gran numero di fenomeni lunari transitori segnalati, il più alto di ogni altra area lunare.
A ovest del cratere Aristarco (a sinistra nell'immagine) si trova il cratere Erodoto con il suo bordo stretto e leggermente irregolare ed il fondo interno piatto, inondato di lava.
A est dell'altopiano, appena a destra del centro dell'immagine, è visibile la mezzaluna del cratere Prinz ed ancora più a est si trovano i Montes Harbinger, una catena di montagne lunari all'estremità occidentale del bacino del Mare Imbrium.
La seconda immagine è centrata su Sinus Iridum (la "Baia degli Arcobaleni") una pianura di lava basaltica che forma un'estensione nord-occidentale del Mare Imbrium sulla luna terrestre. È circondato da nord-est a sud-ovest dalla catena dei Montes Jura. Questa baia e le montagne circostanti sono considerate una delle caratteristiche più belle della Luna ed è una delle zone preferite dagli osservatori lunari.
Il Sinus Iridum è formato dai resti di un grande cratere da impatto, successivamente inondato di lava basaltica, che ha inondato la parete del "mare".
A chi interessa invece i parametri tecnici, una sola riga di commenti: Nauris 21" f/3.8 @ f/10 - APM ED 2.7x ComaCorr Barlow - ASI 178MM - Filtro verde per entrambi le immagini. 60% selezionato di 2000 frame cadauno.
Spero vi piacciano le immagini (che lo so, sono un po' scure ma al momento mi piacciono tali

)
Ciao
Marco