Avevo saltato questa risposta. Si, ricordo molto bene quell’immagine perchè si può dire che è lì che ho cominciato ad inoltrarmi più seriamente nell’alta risoluzione. Il passaggio da un mak180 (che comunque mi diede delle grandi soddisfazioni) ad un cpc11 fu netto ed eclatante.
Sicuramente con un 45cm potrai raggiungere enormi risultati con un pò d’impegno. La tua ripresa secondo il mio modesto parere comincia ad esser buona ma sicuramente al di sotto delle potenzialità dello strumento. Chiaro che ci vuole il seeing ed è fondamentale la cura scrupolosa dei dettagli quali collimazione e stabilità del sistema di ripresa.
Per quanto riguarda l’elaborazione, nel mio piccolo posso giungere a due conclusioni: innanzitutto, se vai a guardare una delle singole riprese di Marco Lorenzi quest’anno (un esempio decisamente estremo), è una roba da paura a testimonianza del fatto che se tutto gira per il verso giusto, con un singolo filmato e davvero pochi minuti di post produzione verrai premiato.
Altro discorso riguarda la derotazione di più riprese, per cui il lavoro di post produzione è certamente più lungo ma in sostanza funziona più o meno così: si lascia il software (autostakkert nel mio caso) ad analizzare, allineare e sommare i frames, fa tutto da solo ed il tuo ruolo è solo quello di dare i video in pasto volta per volta. Nel mentre non stai lì a guardare. Dopo ciò, trovata la giusta elaborazione per il primo stack, utilizzi lo stesso processing per tutti gli altri (un lavoro di due minuti). Ultimo passaggio Winjupos per cui davvero sono due click per ogni immagine ed infine, se si vuole, un ultimo aggiustamento al risultato finale. Insomma, personalmente, tempi di stack a parte, impiego massimo mezz’ora per il processing di 15 immagini derotate…ma questo a star proprio comodo con i tempi…l’unica cosa che rallenta tutto è appunto solo lo stack, a volte per mancanza di tempo riesco ad elaborare due-tre filmati al giorno e quindi magari vedo il risultato finale qualche giorno dopo la ripresa…ma questa è un’altra storia.
