1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

Ciao a tutti,
volevo condividere questa mia ultima immagine raffigurante il Mare Cognitum e il Mare Insularum, in "Selenochromatic style".
Si tratta dell'unione di due stack ripresi con:
Celestron C8 + Asi385mc al fuoco diretto
Luogo: Prealpi venete
Allineamento e somma in Autostakkert, CCE in Photoshop.
molto graditi i feedback

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Celestron C8 - Tecnosky Q70ED - P1 Neptune C

Belli i colori, ma immagine molto secca nei dettagli, per i miei gusti.

Cristina

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http://www.cfm2004.altervista.org

grazie per il passaggio, Cristina

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Concordo con Cristina.

Non dimenticherò mai uno dei primi consigli che ricevetti qui sul forum e di cui ne ho fatto tesoro: “quando elabori una foto, per ogni passaggio e processo, quando pensi che sia il suo limite vuol dire che ti devi fermare ad uno o due passi indietro”.

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Daniele

https://www.flickr.com/photos/182162372@N05/

grazie anche a te, Daniele, x il feedback

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Bella ripresa lunare, molto colorata
Forse il contrasto è un poco oltre il mio limite fisiologico, ma come sempre è un parametro soggettivo. Poi forse fa parte della regolazione generale dell'immagine, per poter enfatizzare i colori. Come ho avuto modo di scrivere altre volte, non ho mai fatto riprese del genere, quindi non mi sbilancio troppo con critiche/consigli.

Strana quella zona ad est (destra) del cratere Gassendi. A cosa sarà dovuto quel colore arancio del terreno?

Lorenzo

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C8 con Lumicon Sky Vector 1
ES 127/825 acro
Mak 127mm
Tecnosky acro 90/500
Seestar S50
Lunt 60mm BF1200 THa
Modulo double stack SolarMax II 60mm
Filtro H-alfa Daystar Combo Quark

ciao Lorenzo, felice di risentirti
la formazione che indichi l'abbiamo simpaticamente chiamata "Red helmet" (se lo si osserva sottosopra un po' c'assomiglia) ed è una zona ricca di Alluminio e Magnesio.
Per quanto riguarda i contrasti ci terrei a spiegare alcune cose (che tu, conoscendo questo lavoro, hai già intuito). Questo genere di immagini che posto non sono semplicemente delle mineral moon; si tratta di immagini selenocromatiche, l'argomento è leggermente differente. mi rendo conto che i più le "leggano" solo sulla base di canoni estetici personali, ma andrebbero viste sotto un profilo più tecnico e scientifico. Un contrasto più secco, anche se può non piacere, aiuta a definire meglio le zone geologiche. Una luminanza contrastata (che associo al canale di cromianza nell'elaborazione) contribuisce a "sparpagliare" meglio le varie sfumature di colore. e per chi elabora, colore è sinonimo di minerale/elemento chimico.

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Sono onesto, non conosco la differenza tra “mineral Moon” e “selecromatico”.
Partendo dal presupposto che la tecnica più efficace per ottenere una “mineral Moon” sia esattamente quella di lavorare sulla crominanza separatamente ad una luminanza contrastata e fondere poi le due (fonte Daniele Gasparri).

Lo scopo, se capisco bene è identico: fare emergere le le tenui frequenze degli elementi del suolo lunare. Per deduzione, il risultato dipende dalla mano di chi elabora e dal limite risolutivo raggiunto, credo. Certo che se vado ad esasperare il contrasto avrò un tipo d’immagine mentre se mi mantengo più morbido avrò un risultato diverso…tutto ciò però in termini cromatici non dovrebbe cambiare.
Se mi sfugge qualcosa mi piacerebbe approfondire.

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Daniele

https://www.flickr.com/photos/182162372@N05/

Immagine notevole, finalmente un lavoro con una chiara valenza scientifica, secondo me...
Non è la solita foto, uguale a migliaia di altre, dove al massimo i commenti si sedimentano sul classico;
bello ! Bellissimo ! Bravo ! Bravissimo...
Il legame colore-elemento è chiaramente molto caro a noi che ci occupiamo di spettroscopia, potresti per es. completare, parlo della foto postata, il discorso degli altri colori e del loro rapporto con altri metalli / minerali e loro miscugli ? Sarebbe interessante...

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Paolo
Lunt 60-Ha--Lunt 60-CaII K - e....molto altro che, aimè, mi consente di fare solo astronomia quantitativa ! (Cit.)

sì, dici bene. chi fa mineral moon però non si preoccupa, al termine dell'elaborazione, di verificare il risultato raggiunto. la differenza sta proprio qui. Ed è quello che abbiamo fatto con Selenocromatica



indubbiamente sì



alla luce dell'esperienza che stiamo maturando nel gruppo, riteniamo che una luminanza un po' più secca e nitida aiuti. per es. formazioni come le raggiere da impatto mostrano più sfumature di colore.
poi, per carità, de gustibus come si suol dire. non voglio convincer nessun, ma semplicemente spiegare cosa ho fatto/cosa stiam facendo




grazie mille per i complimenti, Paolo (compaesano direi , io abito in Lessinia).
x quanto riguarda la tua richiesta, ti linko la pagina dell'atlante dei reperi che stiamo compilando. Troverai delle tavole ed in ognuna delle alcune info di carattere generale.
https://www.gawh.it/main/selenocromatica/

In generale, volevo dire questo: il lavoro a cui faccio riferimento è quello apparso in un articolo di una nota rivista di settore questa primavera. si tratta di un lavoro sperimentale e non ancora giunto al termine. Abbiamo appreso, appurato e riscoperto molte cose in quest'ultimo anno, ma indubbiamente molte ne rimangono ancora da scoprire/verificare.
nel caso qualcuno desiderasse leggere la versione integrale dell'articolo, può trovarla qui (non è un argomento semplice).

https://drive.google.com/file/d/1zUWTk0 ... sp=sharing

ma anche qui
https://123dok.org/document/q7we5j3n-se ... unare.html

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