Angelo Cutolo ha scritto:
antarex ha scritto:
Tornando al mio problema, se sostituissi l'attuale adattatore con il "Celestron NXYz" (regolabile su 3 assi).
Si al 99% risolveresti.
Come ti hanno detto, uno dei problemi dell'alone è la perfetta centratura del sensore, ma il secondo problema è la perfetta distanza del sensore dalla lente dell'occhio, che deve essere alla distanza di dove si forma l'immagine col campo pienamente illuminato (in pratica va messo a una distanza pari all'estrazione pupillare dell'oculare).
Se hai uno dei millemila adattatori tipo "amazon", il corretto posizionamento del cellofono diventa un terno al lotto, col NeXYZ che ha le cremagliere, puoi posizionarlo con precisione.
Intanto grazie per al risposta.
Si, ho uno dei tanti adattatori venduti a basso costo. Purtroppo, non ho idea quale sia l'estrazione pupillare dell'oculare, i dati non sono riportati e non li ho trovati. Non saprei nemmeno calcolarla.
Fino ad ora, sono andato ad occhio. Ovvero, ho montato l'oculare sull adattatore e successivamente, lo smartphone con l'app della fotocamera in funzione.
Poi, ho verificato (avvicinando e allontanando l'oculare dal sensore, e spostando il cellulare) che il cerchio dell'oculare fosse mostrato pienamente nel display (questo in una stanza illuminata). Infine, fissando il tutto sulla diagonale del telescopio.
Quindi, propendete sul mancato allineamento tra sensore e oculare. E l'amplificazione della lumonisità dovuta all'aumento dell'iso, amplifica il problema.
Ma, un'eventuale luce parassita, potrebbe allo stesso modo essere la causa di un alone del genere?
Lo chiedo perchè ho fatto caso al fatto che, provando alcuni scatti da casa, accendendo la luce della stanza si vedeva un alone nel display (una volta già tutto posizionato sul telescopio). Alone che spariva spegnendo la luce.
Magari, proprio qualche fonte luminosa periferica (amplificata dall'aumento dell'iso), potrebbe crearmi questo alone.