Ed andiamo rapidamente alla conclusione.
Pag.726Prima due cenni sui modelli ai quali si fa rifermento nell'articolo:
(fonte)".
..
Nel modello "isotermo" la configurazione delle stelle è la stessa che assume una sfera di GAS isoterma autogravitante in equilibrio idrostatico"In pratica, senza entrare nei dettagli matematici, le stelle vengono assimilate alle molecole di un gas che si attirano per gravità e che non collassano a causa della rotazione.
...
Ma il modello isotermo ha un grosso
limite:
"verso l'esterno, allontanandosi all'infinito dal centro dell'ammasso, il modello "isotermo" prevede un aumento infinito della massa totale ...
per la sfera isoterma il raggio esterno della configurazione è infinito come infinita è la massa totale ... "...
Il modello di King, è derivato dal modello isotermo, ma è basato su ipotesi più realistiche, e rappresenta meglio l'andamento della brillanza superficiale in funzione della distanza dal centro perché viene introdotto un
raggio limite alla sfera di gas di stelle:
...
La funzione di distribuzione di King è una funzione di distribuzione di velocità troncata nello spazio delle fasi ed è
nulla per valori della velocità superiori alla velocità di fuga corrispondente ad ogni dato raggio.."
...
e si definisce cioè la cosidetta
sfera isoterma di King, una soluzione con un raggio limite della sfera R
lim. finito, al di là del quale la densità teorica del "gas di stelle" è nulla.
Allegato:
cfr01.jpg [ 272.86 KiB | Osservato 1115 volte ]
Fig.5 (didascalia)
Tentativo di adattare un modello di King (con parametri ...) al profilo di M87 in banda V SIT/CCD. Questo è il migliore adattamento che possiamo ottenere variando i parametri del modello. L'aggiunta di una sorgente puntiforme centrale migliora l'adattamento per r (distanza dal centro) minore di un arcosecondo ma lascia residui di 0.2 magnitudini tra 1 arcosecondo e 20 arcosecondi. La scala dell'intensità (brillanza superficiale) è data in mag/arcsec^2 (magnitudini ogni arcosecondo quadrato).Il modello di King porta alla curva della fig.5 ma non riesce ad interpretare completamente i dati. Per giustificare il picco centrale (si badi bene che nella scala logaritmica il picco ampio solamente 1 arcosecondo appare molto più dilatato) è necessario modificare il modello ed
aggiungere una ulteriore popolazione di stelle entro i 2" con massa totale di circa 5 x 10^9 Masse Solari.
Seguono poi le ultime considerazioni.
Si passa ad
un nuovo modello (Fig.6) frutto degli sviluppi teorici di allora che
prevede un buco nero al centro:
Allegato:
cfr 02.jpg [ 101.92 KiB | Osservato 1115 volte ]
L'approssimazione è migliore, ma s
erve ancora una popolazione stellare aggiuntiva di 3x10^9 stelle.
E' interessante notare che il resto della trattazione lascia il problema aperto a varie possibilità di interpretazione; tra queste possibilità, una contempla la presenza di una massa oscura di 5 miliardi di masse solari concentrata al centro in uno spazio esiguo.
Ciò che colpisce nell'analisi finale è l'assoluta obiettività della trattazione, e l'assenza totale di conclusioni forzate!

Come dire: se avete una spiegazione migliore, fatevi avanti!
