Sbagli nel punto di partenza del tuo concetto

Il tuo concetto mischia e confonde i due fattori aberranti, quando in realtà sono due e ben distinti.
Semplificando, l'atmosfera si comporta come un prisma e porta una dispersione dello spettro.
Poi c'è l'eventuale aberrazione cromatica introdotta da un sistema ottico a lenti che non porta tutte le frequenze dello spettro luminoso nello stesso punto di fuoco.
Analizziamo e semplifichiamo.
Prendiamo la stella allo zenit. Vega che è bella luminosa ed è bianco-azzurro.
Un telescopio a specchi te la mostra senza alcuna aberrazione cromatica.
Lo stesso telescopio a riflessione, con Vega al tramonto, te la mostrerà con una bava di blu ad est e una bava di rosso a ovest (ovvero il blu sarà nella direzione dello zenit e rossa verso l'orizzonte).
Questa è dispersione atmosferica.
La stessa situazione, ma con un telescopio acromatico, viene peggiorata dalla lente che diffrange le frequenze dello spettro elettromagnetico in punti focali differenti.
Allo zenit, Vega verrà mostrata
comunque con spettro secondario consistente, anche se l'atmosfera non introduce dispersione.
E' l'atmosfera che crea il problema della dispersione, non il telescopio che utilizziamo.
Allegato:
dispersionHorizon.PNG [ 69.79 KiB | Osservato 1450 volte ]
i valori corrispondenti alla z corrispondono alla distanza dallo zenit verso l'orizzonte e sotto trovi la dispersione misurata in secondi d'arco man mano che si scende verso l'orizzonte. Tutto questo a prescindere dallo strumento utilizzato.