Grazie Cristina.
Voyager ha scritto:
sempre grandi interventi con informazioni e spiegazioni oltremodo interessanti che vanno ben oltre lo scopiazzamento wikipediano
ti seguo da tempo e ammiro costantemente la tua produzione perhe originale. leggere quanto scrivi c'è solo che da imparare
v
Grazie, grazie! E' la pura e semplice curiosità che spinge per capire quello che fotografo
ippogrifo ha scritto:
Grazie Ippo. E' vero quello che scrivi. Il problema, di non semplice attuazione, è che bisogna arrivarci a fotografare queste variabili per studiarle. Spero di riuscirci quanto
prima e se il seeing soprattutto collaborasse, metterei pace alla mia perenne sfida! Per il futuro sono e sarò ottimista... chissa che prima o poi ci riesca!
Bluesky71 ha scritto:
... Interessante quella banda scura visibile vicino al nucleo della galassia, sei riuscito a recuperare anche qualche informazione su di essa?
Grazie Roberto, sono felice che mi offri lo spunto per esporre quest'altro dettaglio lasciato da parte sulla NGC 185, segno che esiste ancora qualcuno che va oltre
il commento puramente ludico delle fotografie!
Come per l'altra compagna della Grande Galassia di Andromeda (NGC 205), anch'essa ellittica nana, o che dir si voglia, nana sferoidale per distinguerla
dalle ellittiche classiche, o giganti, che seguono la diversa relazione luminosità-dimensione, queste due galassie sono gli unici esempi nel Gruppo
Locale ad avere nel loro interno un
mezzo interstellare neutro (ISM= The Inter Stellar Medium) , o più banalmente degli addensamenti di gas nebulari.
Una delle principali differenze tra le galassie riguarda proprio la quantità e distribuzione del mezzo interstellare al loro interno.
Le differenze nel contenuto stellare e nella distribuzione della luce tra le galassie "early e late type" possono essere misurate dalle differenze del loro ISM.
Quindi uno studio accurato dell’ISM è uno dei prerequisiti fondamentali nello studio delle caratteristiche di una galassia.
L'addensamento di NGC 185 è stato catalogato con il nome di [BLR2008] NGC 185 1 - il primo Molecolar Cloud della galassia (SIMBAD) - vedere la mappa sul
mio sito - in cui la sigla tra parentesi quadre indica il riferimento al catalogo degli oggetti extragalattici definiti: "Giant Molecular Clouds" redatto da Bolatto et al.,
nel 2008.
Grazie infatti alla loro relativa vicinanza, in queste galassie è stato possibile visualizzare la loro composizione interna con risoluzioni piuttosto spinte.
Sia in NGC 205 e sia in NGC 185 le singole stelle vengono risolte e i loro diagrammi colore-magnitudine forniscono informazioni preziose sulla storia della
formazione stellare e sul loro inventario di giovani stelle massicce.
L'analisi poi su tutto lo spettro elettromagnetico di questi dettagli contribuisce allo studio evolutivo su questa classe di galassie.
Gp ha scritto:
Finalmente me la godo a schermo intero.....impressionanti gli oggetti di fondo che si vedono perfettamente....Ma quando è profondo il mare diceva L.Dalla?
Gp
Ciao GP, grazie anche a te!
Se solo si potesse andare (facilmente) ancora più profondo, ma poco di più, mica tanto... si dischiuderebbero le vere meraviglie dell'Universo!
Cari saluti,
Danilo Pivato
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