Trovo piuttosto illuminante questa lezione pubblica di Paolo De Bernardis, Professore Straordinario alla Sapienza Università di Roma (video in fondo al post), che aiuta un po' a dipanare la matassa delle questioni cosmologiche senza entrare pesantemente nel formalismo matematico, ma neppure senza esporre la spiegazione come una banale sequenza di cartoni animati.
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I dati sperimentali e le migliori teorie disponibili vengono messi a confronto per trovare la possibile soluzione. La storia è (ed è stata) questa.
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Ed ecco il punto: è, di base, la Relatività Generale che concepisce lo spazio in termini "elastici". E' ancora Einstein che ci insegna che lo spazio non va considerato in termini assoluti, rigidamente, come ci suggerirebbe il senso comune. Lo spazio, al contrario, può contrarsi o dilatarsi, può restringersi o espandersi. Nel video si fa riferimento all'equazione della Relatività Generale per descrivere il moto dell'Universo nel suo insieme, e l'equazione di Einstein prevede uno spazio (uno spazio-tempo, meglio) che può subire intrinseche variazioni di scala.
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L'analogia divertente è il panettone con l'uvetta, per aiutare la comprensione:
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Ma la teoria si fonda su principi assai più complessi ormai consolidati e soprattutto si appoggia saldamente su una sterminata mole di dati sperimentali.
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https://youtu.be/QKnPsHAWrpw?t=776 <-video (link al minuto di riferimento)
Il filmato offre molti altri spunti interessanti.