mario de caro ha scritto:
È come dice Davide, dipende da caso a caso.
Ad esempio il mio c9 non soffre minimamente di images schift neanche a 500x ma , stranamente , fatico a trovare una ottima collimazione ...e vattelappesca dove è il problema
Ciao, il c9,25 è un ottimo telescopio (lo ho posseduto per un paio di anni e ho avuto modo di usarne anche altri di amici), solo che ha un grosso difetto congenito: il secondario ruota nella sua sede, e non c'è verso di fermarlo a meno di spessorarlo con strisce di sughero dopo accurato centraggio. Questo perchè il foro sulla lastra, oltre ad essere di un diametro "molto" maggiore del cilindro del secondario, non è nemmeno perfettamente circolare.
Feci questo lavoro anni fa sul mio c9, e recentemente l'ho appena eseguito su quello di un amico.
Aggiungo di non aver paura ad effettuare modifiche sugli SC, negli anni ho notato una sorta di "timore" di tanti astrofili su questo aspetto. Se non si ha la manualità esistono comunque laboratori in grado di fare un ottimo lavoro. Sono strumenti ottimi e versatilissimi, ma così come escono dalla fabbrica, dal mio punto di vista rendono al 60-70% e si possono migliorare tantissimo: velluto anticontrasto, diaframmi, sostituzione grasso sul paraluce interno, sostituzione focheggiatore e aggiunta di ventoline sono tutte migliorie necessarie ad incrementare le performance ottiche e meccaniche. Volendo, si può anche inserire un sistema di scorrimento del primario su ulteriori staffe con bloccaggio esterno. Altra cosa che non capisco: nei mercatini dell'usato un telescopio ottimizzato è visto come "impuro", perchè è stato modificato rispetto alla configurazione originale. Siamo astrofili o collezionisti?

io credo sia meglio usare un telescopio al massimo delle sue potenzialità, ma forse sono troppo smanettone?
