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MessaggioInviato: sabato 19 dicembre 2020, 23:33 
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Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 4076
ippogrifo ha scritto:
Grazie GiulioT del contributo prezioso.

Ho curiosato anch'io nell'articolo e mi è sembrato di capire che per impostare il lavoro in termini statistici risolvibili gli autori abbiano assunto alcune ipotesi fondamentali da cui partire.
La prima è che le civiltà intelligenti presunte siano insediate su pianeti simili alla nostra Terra.
La seconda è che lo sviluppo e la storia della vita siano simili a quelli avvenuti sul nostro Pianeta.
La terza è che le vicende delle possibili civiltà intelligenti siano analoghe a quelle della nostra civiltà.
D'altra parte, se si vuole costruire un algoritmo di calcolo, un modello si deve pur adottare.
E quale modello possiamo usare? Noi stessi, evidentemente.
Nulla in contrario, ci vedo solo un po' di antropomorfismo e di ingenua presunzione nel cercare qualcuno simile a noi.


Interessante l'ultima frase: "Nulla in contrario, ci vedo solo un po' di antropomorfismo e di ingenua presunzione nel cercare qualcuno simile a noi."

Non vi avevo mai riflettuto, ma se ci pensiamo bene, noi chi cerchiamo/cercheremmo nello spazio? Qualcuno di simile a noi!

O cercheremmo piovre spaziali, insetti a due teste, microbi giganti, ecc.?

Quindi in fin dei conti questo lavoro come quello di Drake potrebbe essere rintitolato: Equazione per la ricerca di una civiltà similumana.

Ci sarebbe qualcosa di strano? No, perché in fin dei conti cerchiamo sempre (o quasi) qualcuno di simile a noi.

Queste ricerche sono fatte da umani (terrestri) che cercano inconsciamente (o pure no) altri "umani" e questo non tanto nel fisico ma certamente
nella mente.

Quindi cosa c'è di strano in tutto questo? Basta solo che ce ne rendiamo conto e questo sarà molto importante quando troveremo "qualcuno".

Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: sabato 19 dicembre 2020, 23:47 
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Iscritto il: martedì 26 dicembre 2017, 11:48
Messaggi: 843
Resta da capire cosa ci sia di scientifico in un articolo del genere, per di più pubblicato in una rivista che dovrebbe essere, almeno in teoria, "scientifica ".


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MessaggioInviato: domenica 20 dicembre 2020, 0:28 
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Iscritto il: giovedì 21 gennaio 2016, 14:23
Messaggi: 594
Tipo di Astrofilo: Visualista
Sul fatto di cercare istintivamente civiltà simil-umane, ci sarebbe da dire che in fondo noi siamo la prova inconfutabile che la nostra civiltà "umana" è la più avanzata su questo pianeta.

E quindi se noi abbiamo impiegato 4,5 miliardi di anni per giungere all'attuale differenziazione dalle altre specie, dentro questo universo che negli spettri luminosi dei corpi celesti vediamo formato dagli stessi elementi chimici della tavola di Mendeleev, e quindi le leggi fisiche sono le stesse, è molto più probabile che se altre forme di vita "intelligente" esistessero sarebbero simili alla nostra, perchè le regole del gioco della vita, anche se non conosciamo la scintilla iniziale, ci provengono dalla "roulette" determinata negli istanti del big bang...almeno così pare a me che non sono un astrofisico, leggendo Martin Rees e Stephen Hawking.

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MessaggioInviato: domenica 20 dicembre 2020, 7:24 
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Iscritto il: lunedì 20 luglio 2020, 11:16
Messaggi: 535
Tipo di Astrofilo: Visualista
Si ritiene che situazioni ambientali simili producano processi evolutivi altrettanto simili.

Per esempio la postura eretta, piuttosto diffusa fra gli animali predati (sì, anche l'uomo è una preda).

I principali organi di senso posti in un'appendice nella parte alta del corpo.

Appendici prensili e apparato locomotore.

Queste caratteristiche rappresentano un vantaggio generico e sono probabilmente comuni a moltissime specie senzienti passate, presenti e future che popolano l'universo.
Poi ci sono le caratteristiche morfologiche imposte dall'ambiente: tipo e densità dell'atmosfera, forza di gravità, classe spettrale della stella, clima...

È pertanto lecito aspettarsi che un gran numero di razze aliene abbia un aspetto, non dico antropomorfo, ma almeno non completamente alieno.

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MessaggioInviato: domenica 20 dicembre 2020, 8:05 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
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GiulioT ha scritto:
... che negli spettri luminosi dei corpi celesti vediamo formato dagli stessi elementi chimici della tavola di Mendeleev, e quindi le leggi fisiche sono le stesse, è molto più probabile che se altre forme di vita "intelligente" esistessero sarebbero simili alla nostra, perchè le regole del gioco della vita, anche se non conosciamo la scintilla iniziale, ci provengono dalla "roulette" determinata negli istanti del big bang ...

E' senz'altro una forte motivazione questa. Avere scoperto, con grande sorpresa, che il Cosmo è composto dagli stessi elementi (atomi) che abbiamo qui sulla Terra ci ha portato avanti col pensiero: elementi uguali si aggregano (ed evolvono) nello stesso modo, molto probabilmente.
E certo, sembra tanto chiaro ...
Però le strade evolutive potrebbero essere molto più numerose di quelle che pensiamo e molto più varie di quello che immaginiamo anche perché le condizioni al contorno ed i parametri fisici/ambientali potrebbero essere molto diversi dai nostri.

Ad esempio, per dirne una banale: la chimica del carbonio, quella su cui si fonda la nostra vita, è davvero l'unica soluzione possibile?

Ci fidiamo di quello che conosciamo ora, ma cinquant'anni fa ragionavamo diversamente, e cento anni fa ancora di più ...

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Costanzo
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).


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MessaggioInviato: domenica 20 dicembre 2020, 11:02 
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Iscritto il: giovedì 21 gennaio 2016, 14:23
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ippogrifo ha scritto:
....Però le strade evolutive potrebbero essere molto più numerose di quelle che pensiamo e molto più varie di quello che immaginiamo anche perché le condizioni al contorno ed i parametri fisici/ambientali potrebbero essere molto diversi dai nostri.

Ad esempio, per dirne una banale: la chimica del carbonio, quella su cui si fonda la nostra vita, è davvero l'unica soluzione possibile?

Ci fidiamo di quello che conosciamo ora, ma cinquant'anni fa ragionavamo diversamente, e cento anni fa ancora di più ...


Concordo che non possa essere l'unica soluzione, ma la congiura contro elementi diversi dal Carbonio sembra essere data dal lungo tempo di stabilità di un ambiente, dalla abbondanza dell'elemento reattivo, e dalla statistica.

Quest'ultima infatti riterrebbe quasi impossibile che ci possano essere nel nostro universo forme di vita veramente aliene, nel senso di completamente estranee alla nostra vita che trova nel Carbonio l'elemento motore centrale (pur essendoci anche altri elementi chimici “vicini" di casella nella tavola periodica degli elementi, in grado come il Carbonio di combinarsi con un gran numero di altri elementi)

E' ritenuto che sia ostacolata appunto dalla statistica combinatoria seguente il big bang, perchè essa è in favore del Carbonio come elemento chimico "reattivo" più diffuso nel nostro universo, formato nelle prime stelle supergiganti che avendo grande massa e vita breve, ne hanno prodotto in enorme quantità fin dagli inizi.

Il Carbonio poi, con valenza 4, è chimicamente "reattivo" in quanto anfotero, alias “Transessuale” (se mi si può perdonare l'ardire del termine e del paragone) cioè ha una marcia in più essendo in grado di combinarsi con molti elementi sia di destra che di sinistra della tavola periodica, cedendo o acquisendo elettroni con altri atomi, comportandosi da “Maschio” con unione di elementi più elettronegativi, e “femmina” con elementi più "metallici" elettropositivi.

Quindi grazie alla sua abbondanza e libertà "politica" :uhm: e “sessuale” :facepalm: e nei tempi di miliardi di anni, sono in suo grande favore le probabilità di formazione di composti suscettibili di dare la vita :D .

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MessaggioInviato: domenica 20 dicembre 2020, 13:22 
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Che bella e chiara spiegazione!!!
Mi sovviene la mia seducente Professoressa di Chimica della quale, lo confesso, ero segretamente :oops: innamorato ...

Ineccepibile. :ook:

Penso di avere letto più volte articoli affascinanti (e convincenti) in tal senso. :thumbup:
Però lo sconvolgimento dei nostri paradigmi portato dalla scoperta degli esopianeti nella loro varietà incredibile, oltre ogni immaginazione, mi induce fortemente ad allargare la mente e le possibilità ...
perché, in definitiva, siamo piccoli e non possiamo pensare di applicare la nostra piccolezza a tutto il Cosmo, che resta un Immenso Mistero.

Lo so, è quasi filosofia, ma pazienza ... chiedo venia. :oops:

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MessaggioInviato: domenica 20 dicembre 2020, 14:28 
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ippogrifo ha scritto:
...Però lo sconvolgimento dei nostri paradigmi portato dalla scoperta degli esopianeti nella loro varietà incredibile, oltre ogni immaginazione, mi induce fortemente ad allargare la mente e le possibilità ...
perché, in definitiva, siamo piccoli e non possiamo pensare di applicare la nostra piccolezza a tutto il Cosmo, che resta un Immenso Mistero.
Lo so, è quasi filosofia, ma pazienza ... chiedo venia. :oops:


Non devi chiedere scusa perchè hai sottolineato una solida realtà :thumbup: .
Anzi, la scoperta di tanti esopianeti, pur se intuitiva per il fatto che il sistema attorno alla stella Sole non poteva essere l'unico fra i miliardi di stelle della Via Lattea, ci permetterà di scoprire quanti sono i "mondi" potenzialmente simili alla Terra, con buona pace di alcuni radicali seguaci di filosofie religiose che invece ne prevedono l'esclusiva.

Pure quanto detto sopra (a proposito delle scarse possibilità di vite aliene in questo universo diverse da quella con base carbonio), è frutto della mia propensione al dialogo nel corso dei miei due o tre annuali star party's di osservazione astronomica col mio dobson 360F5, in “qualità” ...di volontario bibliotecario della mia cittadina nell'astigiano.
Mi capita infatti quasi sempre di dover tentare bonariamente di cercare di “rettificare” pensieri "filosofici" che sono lontani dal principio scientifico, che mi vengono presentati dai più disparati sostenitori o negazionisti strenui, vuoi di quanto scritto nella Bibbia o sostenuto da alcuni profeti (che ovviamente non prevedevano la nucleo-sintesi, ritenuta “palpabilmente” come eretica anti-creazionista, né la possibilità di “vedere nel passato” possibile con i nostri telescopi).
I quali filosofi quindi “saltano sù” non appena dico che la tale galassia che vedono nel mio tele, in realtà la vedono com'era 8 milioni di anni fa, quando di là, sono partiti i fotoni che ora entrano nel loro occhio); oppure di quanti “pseudo complottisti” sostengono che gli alieni siano già in mezzo a noi, ma che le autorità non ne vogliono prendere atto.

E' infatti a questi ultimi che delicatamente propongo (senza esito) il seguente ragionamento, allargando il discorso “Alieni” (“pour parler”) paragonabile oggi ad un “lock-down” cosmico che prevede la forse un giorno possibile comunicazione con loro, ma la impossibilità di nostra e loro reciproca visita.

Propongo infatti, che come esseri viventi “consumatori quindi di energia” più di un albero che semplicemente vegeta potenzialmente per millenni; energia che per noi viventi può essere solo chimica, indipendentemente dalla base carbonio o altro ipotetico elemento vitale.

Ed in quel caso, se solo tali alieni provenissero dalle vicinanze della stella nostra più “Proxima”, che dista "soli" 4,3 anni luce da noi, pari a 4,3 moltiplicato per 9500 miliardi di km per ogni anno luce, fanno in km la distanza di 40850.000.000.000 km (40850 miliardi di km, ovvero 40,8 trilioni di km)
Non tenendo conto di eventuali ipotetici tunnel “scorciatoia”, e supponendo di viaggiare alla velocità attualmente limite di 100.000 km h
Per percorrere quei 40850 miliardi di km occorrerebbero 408.500.000 ore che divise per 24 ore farebbero 17.020.833 giorni , che divisi per 365 giorni fanno 46632 anni e mezzo di viaggio nel buio del cosmo, che richiederebbero di ottenere energia e cibo per un equipaggio mobile intelligente, e quindi come tale non semplicemente vegetativo ma consumatore di molta energia, probabilmente per una durata di tempo equivalente a circa 900 generazioni di esseri viventi e pertanto degradabili.

Di solito questi, dopo la domanda o la contestazione iniziale e il mio "bla bla"....., sono fra quelli che durante le chiacchiere di fine serata... non vedo già più presenti.

Chiedo scusa e chiudo queste divagazioni personali, che pur avendo Gli alieni come tema, esulano dal tema della discussione.

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Ultima modifica di GiulioT il domenica 20 dicembre 2020, 14:37, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: domenica 20 dicembre 2020, 14:34 
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ippogrifo ha scritto:
Che bella e chiara spiegazione!!!
Mi sovviene la mia seducente Professoressa di Chimica della quale, lo confesso, ero segretamente :oops: innamorato ...

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Penso di avere letto più volte articoli affascinanti (e convincenti) in tal senso. :thumbup:
Però lo sconvolgimento dei nostri paradigmi portato dalla scoperta degli esopianeti nella loro varietà incredibile, oltre ogni immaginazione, mi induce fortemente ad allargare la mente e le possibilità ...
perché, in definitiva, siamo piccoli e non possiamo pensare di applicare la nostra piccolezza a tutto il Cosmo, che resta un Immenso Mistero.

Lo so, è quasi filosofia, ma pazienza ... chiedo venia. :oops:


Ma lo scopo dei miei interventi è proprio questo: suscitare un dibattito per aumentare le conoscenze di tutti i partecipanti. Quindi andare nella filosofia può essere OT ma è un arricchimento personale.
Ciao.
Roberto

P.S.: arxiv non è una rivista semmai una specie di vetrina dove pubblicare in anteprima, gratis ma senza referaggio, gli articoli che poi verranno pubblicato dopo referaggio sulle riviste a pagamento.


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MessaggioInviato: domenica 20 dicembre 2020, 17:11 
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Iscritto il: martedì 26 dicembre 2017, 11:48
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GiulioT ha scritto:
P.S.: arxiv non è una rivista semmai una specie di vetrina dove pubblicare in anteprima, gratis ma senza referaggio, gli articoli che poi verranno pubblicato dopo referaggio sulle riviste a pagamento.

Certo avrei dovuto scrivere "pubblicazione", ma la parola mi è rimasta sulla tastiera e invece ho scritto "rivista"..
Il fatto è che internet ha reso tutto più veloce, compresi gli errori e gli... orrori.
Quando internet ancora era da venire e le poste funzionavano (che tempi!) uno che avesse voluto pubblicare una sua teoria o una sua ricerca, spediva le sue deduzioni a un comitato scientifico. Una volta a destinazione il malloppo prima della sua pubblicazione veniva esaminato da un comitato che in modo preliminare ne accertava almeno le basi scientifiche, in mancanza delle quali veniva tutto immediatamente cestinato. Oggi questo filtro non esiste quasi più, basta andare sul sito ArXiv per leggere tutti i giorni tutto e il suo contrario.
Tutti siamo più o meno capaci di inventarci una teoria e buttare giù alcune equazioni e grafici che apparentemente ne dimostrino l'attendibilità, come in questo articolo, salvo poi venire sepelliti ad un esame appena più approfondito.

Per quanto riguarda la vita extraterrestre, non è l'esistenza aliena di una vita in se stessa ad essere in discussione, che essa derivi dal ciclo del carbonio, dal silicio o da altro, per questo basta fare due conti statistici sulla nostra sola Galassia, ma che si tratti di vita autocosciente come quella umana, indipendentemente da quanti e quali organi di senso. Questo rende le probabilità un tantino inferiori..


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