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Autore Messaggio
MessaggioInviato: venerdì 18 dicembre 2020, 16:15 
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Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 4076
Ci sono? Dove sono? Quanti sono?

Per ora nessuno può rispondere a queste domande e forse nessuno ci riuscirà per
molto tempo ma leggendo questo papero forse qualche briciola di risposta la potrete
avere:

https://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/2012/2012.07902.pdf

Buona lettura. In English of course!
Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: venerdì 18 dicembre 2020, 17:49 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
Messaggi: 15767
Località: (Bs)
Abstract:
Nel campo dell'Astrobiologia, la posizione precisa, la prevalenza e l'età del potenziale l'intelligenza extraterrestre (ETI) non è stata esplicitamente esplorata.
Qui, affrontiamo queste indagini utilizzando un modello di simulazione galattica empirica per analizzare le variazioni spazio-temporali e la prevalenza di potenziali ETI all'interno della Galassia.
Questo modello stima il verificarsi di ETI, fornendo indicazioni su dove cercare la vita intelligente nella Ricerca di ETI (SETI) con una serie di criteri, comprese le proprietà astrofisiche consolidate della Via Lattea. Inoltre, tipicamente fattori trascurati come il processo di abiogenesi, diversi tempi evolutivi e
potenziali autoannientamenti vengono incorporati per esplorare la propensione alla crescita dell'ETI. Esaminiamo tre parametri principali:
1) il tasso di probabilità di abiogenesi (λA);
2) tempi evolutivi (Tevo);
3) probabilità di autoannientamento della vita complessa (Pann).
Abbiamo trovato Pann per essere il massimo parametro influente che determina la quantità e l'età della vita intelligente galattica. Il nostro modello la simulazione ha anche identificato una posizione di picco per ETI in una regione anulare a circa 4 kpc da il centro galattico intorno a 8 miliardi di anni (Gyrs), con vita complessa in diminuzione temporale e spazialmente dal punto di picco, affermando un'alta probabilità di vita intelligente nell'interno galattico disco. Le distribuzioni simulate per età suggeriscono anche che la maggior parte della vita intelligente nella nostra galassia lo sia giovane, rendendo così difficile l'osservazione o l'individuazione.


Oh, finalmente un articolo serio sulle civiltà extraterresti.
Ma ho una grossa obiezione: le cerchiamo simili a noi, come nei film di fantascienza degli omini verdi.
Mentre il Cosmo potrebbe pulsare in modo istintivo o intelligente su un'altra scala, oltre quella umana.
In modo a noi incomprensibile.
Ci aspettiamo una bottiglia con dentro un messaggio lasciato da un'altra civiltà di uomini con tre occhi anziché due. Ma forse non sarà così. Non pecchiamo di provincialismo?
Può darsi che là fuori pulsi una vita molto più grande di quello che immaginiamo, che non usa la nostra logica.

Dopo questa serie di provocazioni, chiedo:
ma un piccolo riassunto? uno stralcio significativo per stimolare la discussione? None?
(il riassunto iniziale abstract non dice molto). :eh:

_________________
Costanzo
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).


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MessaggioInviato: venerdì 18 dicembre 2020, 18:19 
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Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 4076
ippogrifo ha scritto:
Abstract:
Nel campo dell'Astrobiologia, la posizione precisa, la prevalenza e l'età del potenziale l'intelligenza extraterrestre (ETI) non è stata esplicitamente esplorata.
Qui, affrontiamo queste indagini utilizzando un modello di simulazione galattica empirica per analizzare le variazioni spazio-temporali e la prevalenza di potenziali ETI all'interno della Galassia.
Questo modello stima il verificarsi di ETI, fornendo indicazioni su dove cercare la vita intelligente nella Ricerca di ETI (SETI) con una serie di criteri, comprese le proprietà astrofisiche consolidate della Via Lattea. Inoltre, tipicamente fattori trascurati come il processo di abiogenesi, diversi tempi evolutivi e
potenziali autoannientamenti vengono incorporati per esplorare la propensione alla crescita dell'ETI. Esaminiamo tre parametri principali:
1) il tasso di probabilità di abiogenesi (λA);
2) tempi evolutivi (Tevo);
3) probabilità di autoannientamento della vita complessa (Pann).
Abbiamo trovato Pann per essere il massimo parametro influente che determina la quantità e l'età della vita intelligente galattica. Il nostro modello la simulazione ha anche identificato una posizione di picco per ETI in una regione anulare a circa 4 kpc da il centro galattico intorno a 8 miliardi di anni (Gyrs), con vita complessa in diminuzione temporale e spazialmente dal punto di picco, affermando un'alta probabilità di vita intelligente nell'interno galattico disco. Le distribuzioni simulate per età suggeriscono anche che la maggior parte della vita intelligente nella nostra galassia lo sia giovane, rendendo così difficile l'osservazione o l'individuazione.


Oh, finalmente un articolo serio sulle civiltà extraterresti.
Ma ho una grossa obiezione: le cerchiamo simili a noi, come nei film di fantascienza degli omini verdi.
Mentre il Cosmo potrebbe pulsare in modo istintivo o intelligente su un'altra scala, oltre quella umana.
In modo a noi incomprensibile.
Ci aspettiamo una bottiglia con dentro un messaggio lasciato da un'altra civiltà di uomini con tre occhi anziché due. Ma forse non sarà così. Non pecchiamo di provincialismo?
Può darsi che là fuori pulsi una vita molto più grande di quello che immaginiamo, che non usa la nostra logica.

Dopo questa serie di provocazioni, chiedo:
ma un piccolo riassunto? uno stralcio significativo per stimolare la discussione? None?
(il riassunto iniziale abstract non dice molto). :eh:


Domani le mando un ufo! Se la rapiscono non se la pigli con me! :rotfl:

Si tratta di un lavoro di stima delle possibilità che esistano attualmente ET nella nostra
galassia, secondo gli Autori questo dipende da molti parametri tra cui la percentuale
di autodistruzione delle civiltà. Le possibili civiltà possono essere giovani, si, ma a scala
cosmica (quindi più vecchie e avanzate della nostra), la loro concentrazione si troverebbe
a una distanza inferiore dal centro galattico di quella del sistema solare.
Studi precedenti, questo lo aggiungo io, invece tendevano ad escludere la vita man mano
che ci si avvicina al buco nero centrale.
Niente di particolarmente nuovo a parte l'enfasi sull'autodistruzione
(premere il pulsante qui a destra >>>>> O ).
Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: venerdì 18 dicembre 2020, 19:27 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
Messaggi: 15767
Località: (Bs)
Grazie mille. Gentilissimo, come sempre.

Roberto Gorelli ha scritto:
...
... a parte l'enfasi sull'autodistruzione
(premere il pulsante qui a destra >>>>> O ).
...


Ecco, anche in questo trovo un riflesso del pensiero incombente della nostra civiltà attuale ...
d'altra parte, siamo uomini e leghiamo la nostra conoscenza agli organi di senso che possediamo.
E' vero che abbiamo esteso gli strumenti di analisi della realtà ben oltre i nostri sensi, ma è chiaro che non possiamo inventarci una conoscenza completamente slegata dal nostro modo di interagire col reale. Sono convinto che troveremo mai quasi nulla di simile a noi. Sarà più facile imbattersi solo in qualche batterio o in qualche virus o, al massimo, in qualche muffa o qualche lichene.
Sono anche convinto che siamo piuttosto unici nel raggio di molti anni luce intorno e che dovremmo essere molto attenti nel rispettare e conservare le cose belle che ci sono sul nostro pianeta, anziché calpestarle e devastarle. E' un pensiero fin troppo semplice ed elementare.

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Costanzo
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MessaggioInviato: venerdì 18 dicembre 2020, 19:33 
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Iscritto il: venerdì 21 marzo 2008, 9:26
Messaggi: 1278
Se ci sono e se ci hanno studiati e se sono intelligenti...sicuramente ci evitano :facepalm: :crazy:


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MessaggioInviato: sabato 19 dicembre 2020, 9:03 
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Iscritto il: martedì 26 dicembre 2017, 11:48
Messaggi: 843
Purtroppo su Arxiv vengono pubblicati lavori sempre più discutibili, una volta era una rivista seria. Questo articolo quanto a serietà dello studio non fa eccezione. Tanto per dire, pianeti si formano in sistemi planetari intorno a una o più stelle, non diversamente dal nostro sistema solare. E' dunque certo che le leggi fisiche siano le stesse universali, che intorno alla stella si formi oltre ai pianeti una o più cinture di asteroidi e che alcuni o molti di questi asteroidi vadano a cadere su questi pianeti come è avvenuto e avviene sulla Terra e sui pianeti e satelliti del nostro sistema solare modificandone l'evoluzione, con tanti saluti alla teoria dell' "autodistruzione" della vita intelligente citata nell'articolo. Nessuno fino ad ora è mai riuscito a calcolare o prevedere la probabilità di caduta di un asteroide o di meteoriti sulla Terra, figurarsi su pianeti extrasolari..


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MessaggioInviato: sabato 19 dicembre 2020, 10:04 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
Messaggi: 15767
Località: (Bs)
Da profano, ho la sensazione che la straordinaria varietà di pianeti extrasolari scoperti lasci presagire che di simile alla Terra non ci sia poi così tanto nel circondario. Qualche studioso aggiunge anche l'importante ruolo della nostra Luna, insolitamente grande, nella stabilizzazione dell'asse terrestre come condizione essenziale per arrivare allo sviluppo di organismi viventi complessi (e, poi, alla nascita civiltà intelligenti). E la probabilità di trovare un'altra Terra nella fascia magica, con una Luna grande, si riduce ulteriormente e drasticamente, a quanto pare. Quindi, condizioni climatiche ideali, acqua allo stato liquido, presenza di una luna importante, stella amica in fatto di radiazioni (come il nostro Sole), atmosfera adatta, uno stuolo di esseri viventi primordiali che in miliardi di anni evolvono per sorreggere alla fine una società che non sia solo di formiche o termiti e che non si autodistrugga ... insomma, io vedo la situazione un po' più complessa che preparare un brodo primordiale caldo. Siamo stati un po' fantasiosi con Marziani, Venusiani e Seleniti.

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MessaggioInviato: sabato 19 dicembre 2020, 21:02 
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Iscritto il: giovedì 21 gennaio 2016, 14:23
Messaggi: 594
Tipo di Astrofilo: Visualista
Piccolo riassunto numerico dell'articolo di che si tratta, visibile nella seguente tabellina: (clic sopra per ingrandire)

Immagine

Nelle 16 caselle numeriche sono indicati i numeri “Z” di possibili civiltà ExTraterrestri Intelligenti

Incolonnati in tre periodi di possibile tempo di evoluzione intelligente T.evo (rispettivamente di 1, 3 e 5 miliardi di anni),

Che dipendono dai due fattori contrapposti lambdaA. e Pann,

Contrapposti perchè lambda A: sarebbe il tasso di A-biogenesi (nascita su pianeti della vita in modo non biologico, variabile fra 10 "alla meno 6" (pochissime), e 1 (tutte).

Mentre Pann: cioè la Probabilità di annichilamento della vita per cause astrofisiche, variabile fra zero (nessuno); 0,5 (cioè il 50%) e 0,99, (cioè il 99 %).


E' in pratica una estesa dissertazione che confeziona il vestito moderno a coprire le antiche enormi incertezze provenienti dalle stime del buon Frank Drake.

Secondo me.....Con tutto il rispetto per il gran lavoro, il risultato non si discosta molto dalla qualità della stessa aria fritta descritta da Frank Drake, .

Se non che, è interessante leggere che
entro il prossimo miliardo di anni le civiltà intelligenti che sono "giovani" (come la nostra) rimarranno molto poche, (prima colonna dati); ma che aumenteranno notevolmente di numero nel lasso di 3 miliardi di anni (seconda colonna dati) concentrate (stranamente) però in una fascia meno periferica della nostra Via Lattea.
per poi avviarsi ad una lenta scomparsa (terza colonna) entro i 5 miliardi di anni che (almeno per noi, se non erro "spegneranno" il Sole) .

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MessaggioInviato: sabato 19 dicembre 2020, 22:01 
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Iscritto il: giovedì 21 gennaio 2016, 14:23
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Tipo di Astrofilo: Visualista
Quanto alla fine della nostra civiltà (come indicato nell'aericolo in oggetto) da parte di una esplosione di vicina supernova (il cui vento di particelle "soffi" via la protezione atmosferica, irradiandoci di raggi gamma) che è certamente uno scenario possibile 600 anni dopo lo scoppio di Antares o Betelgeuse, sarebbe forse più facilmente realistica la nostra scomparsa per cause biologiche sia di malattie che di inquinamento o assenza di cibo per il numero di miliardi di individui che ci assicura la nota moltiplicazione esponenziale.

(Parallelamente alla fine cui vanno incontro, ad esempio, le migliaia di bruchi della processionaria di certi alberi, che si moltiplicano esponenzialmente defogliando completamente l'albero che li ospita, il quale per rimettere nuove foglie impiegherà un tempo tale da far perire di fame tutti i bruchi assalitori).

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MessaggioInviato: sabato 19 dicembre 2020, 23:04 
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Grazie GiulioT del contributo prezioso.

Ho curiosato anch'io nell'articolo e mi è sembrato di capire che per impostare il lavoro in termini statistici risolvibili gli autori abbiano assunto alcune ipotesi fondamentali da cui partire.
La prima è che le civiltà intelligenti presunte siano insediate su pianeti simili alla nostra Terra.
La seconda è che lo sviluppo e la storia della vita siano simili a quelli avvenuti sul nostro Pianeta.
La terza è che le vicende delle possibili civiltà intelligenti siano analoghe a quelle della nostra civiltà.
D'altra parte, se si vuole costruire un algoritmo di calcolo, un modello si deve pur adottare.
E quale modello possiamo usare? Noi stessi, evidentemente.
Nulla in contrario, ci vedo solo un po' di antropomorfismo e di ingenua presunzione nel cercare qualcuno simile a noi.

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