Mi dispiace per Straiker ma ha ragione Angelo.
Il temine ortoscopico si riferisce ad una categoria di oculari tra i quali, alcuni autori, includono anche i Kellner oltre che i Ploessl e gli Abbe, che poi questi ultimi, siano diventati gli ortoscopici per antonomasia è un'alta faccenda.
Ortho, in greco (da non confondere con il latino "horto"), significa "diritto" oppure "retto", per estensione "giusto" o anche "corretto", in teoria, oltre ai citati oculari classici, potrebbero farne parte anche tutti quelli a bassissima distorsione come gli EFF o i più nuovi UFF.
Per quanto riguarda gli oculari per uso in microscopia è corretta la relazione con i 250mm, diversi oculari nati in quel contesto sono stati usati in astronomia ma, valida soprattutto per gli oculari a largo campo (grande AFoV), c'è una differenza fondamentale: quelli per microscopio sono stati progettati per mantenere lineari le lunghezze (uno spermatozoo al centro deve essere lungo tanto quanto uno al bordo) mentre in astronomia è meglio che la linearità sia dedicata agli angoli, cioè che un primo d'arco, al centro o al bordo, compaia uguale.
Si tratta dello stesso problema delle proiezioni delle carte geografiche: o mantengolo corrette le aree oppure gli angoli, entrambi è impossibile.
Per quanto riguarda lo schema ottico degli oculari in oggetto non sono in grado di dare un'opinione in quanto non ne ho esperienza diretta; o li passiamo ai raggi X oppure li smontiamo (con moltissima cura per poterli rimontare correttamente)

P.S. Bertele ha progettato diversi schemi di oculari, quello riportato sopra è soltanto uno dei tanti, così come anche Kellner e Koenig; vedi mio vecchio .pdf
viewtopic.php?f=3&t=85565&p=1177096#p1177096 di cui sto ancora lavorando su una versione ancora più completa.