Durante il corso della pandemia causata dal Covid-19 con relativa permanenza obbligata in casa, si è pensato di recuperare
dall'archivio fotografico tutta la serie, o quantomeno buona parte di esse, delle vecchie diapositive eseguite durante il velocissimo
passaggio della cometa C/1996 B2 (Hyakutake), rimaste - per carenza di tempo - sempre nell'armadio, senza mai più aver avuto
modo d'impiegarle.
Ad una prima analisi ho notato come purtroppo i colori e le stesse superfici della gelatine inizino ad alterarsi con primi sintomi
dovuti alla sindrome acetica.
Evidentemente l'azione deleteria del tempo (sono passati 24 anni) inizia ad incidere sull'emulsione in modo predominante;
probabilmente anche al fatto di aver impiegato pellicole di second'ordine.
Tuttavia per recuperare il salvabile si è deciso per un processo di scansione tempestivo per recuperare e salvaguardare le informazioni.
Fino ad oggi sono state eseguite 20 scansioni procedendo con la funzione Multi Sample Scanning dove ogni passaggio sul supporto
analogico è stato effettuato16 volte a 14 bit colore con una risoluzione effettiva di 4000 x 4000 dpi. Ciascuna scansione ha
richiesto 50 minuti
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Leggendo le caratteristiche e le modalità di riprese al telescopio della cometa riportate sul brogliaccio degli appunti, fa un certo
effetto ricordarle: si era in un epoca in cui non era semplice fotografare il cielo.
Erano tempi in cui si fotografava tutto a mano e a occhio. No internet, no computer, no ccd, no auto-focuser, no goto. Poi, se si
sbagliava, occorreva aspettare giorni e giorni dopo l'esito degli sviluppi chimici.
Pertanto difetti quali: messa a fuoco approssimativa, guida, grana grossa delle emulsioni fotografiche, puntamento alla polare
e inquadrature, l'onnipresente vignettatura, mosso dovuto alle raffiche del vento nel corso delle riprese, o alla stessa disattenzione,
tracce disomogenee del fondo cielo dovute al processo di formazione sugli obiettivi della condensa (appannamento), senza escludere
i cambiamenti repentini delle condizioni meteo, sono tutti difetti che caratterizzano buona parte degli scatti. Pertanto è bene chiarire
di non trovarsi di fronte a risultati eclatanti.
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In pochi ricorderanno quale è stato il periodo migliore in cui la cometa Hyakutake si rese meglio visibile. Fu dalla seconda metà del
mese di marzo, alla prima decade di aprile 1996, periodo in cui fra l'altro il tempo meteorologico non fu affatto clemente.
Il top di visibilità in cui la cometa Hyakutake si rese molto, molto spettacolare battendo su tutti i fronti la "rivale" Hale-Bopp che
transitò l'anno successivo, si ebbe per periodo ristrettissimo di pochi giorni, due o tre al massimo, quando transitò vicinissimo alla
Terra.
In quei pochi giorni i fortunati che riuscirono ad osservare e a fotografare la cometa Hyakytake da postazioni di montagna, non
potranno mai e poi mai dimenticare la maestosità straordinaria che si produsse dinnanzi ai propri occhi!
E' per questo motivo che sosterrò per sempre come la cometa Hyakutake fu di gran lunga molto più spettacolare della Hale-Bopp!
Le fotografie riprodotte al link sottostante sono state effettuate nelle date delle seguenti notti:
22-23 marzo;
23-24 marzo;
29-30 marzo;
6 e 10 aprile
per mezzo della Flat Field Camera della Lichtenknecker Optics F= 760mm f/4,0 e un teleobiettivo Carl Zeiss da 300mm.
Cari saluti,
Danilo Pivato
https://www.danilopivato.com/solar_syst ... utake.html