1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

Il primo forum di astrofili per astrofili, nato nel 2000!
Oggi è domenica 20 luglio 2025, 21:30

Menu

* Home
* Iscriviti
* La Bacheca
* F.A.Q.
* Cerca
* Login/Logout 

Login

Nome utente:
Password:

 Ho dimenticato la password

In Linea

Visitano il forum: Bing [Bot] e 2 ospiti

Regolamento

regolamento

Links

*
Astrocafè

Segnala bolide
* Meteoblue.com
* Previsioni seeing
* Il Meteo.it
Help Forum
 

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora


Regole del forum


Ciao! Se devi postare una fotografia, uno scatto o un'immagine ricorda di caricare anche direttamente sul Forum la tua foto.
Questo per permettere a tutti quanti di vedere sicuramente, ora e in futuro, l'immagine postata
Qui trovi le istruzioni per il caricamento file: viewtopic.php?f=13&t=86546.



Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 92 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5 ... 10  Prossimo
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: sabato 22 febbraio 2020, 6:11 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: giovedì 25 ottobre 2018, 8:56
Messaggi: 480
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Le considerazioni espresse qui sono tutte più o meno condivisibili, io contesto soprattutto un punto di vista: quello che porta ad attribuire alla fortuna e a far cadere dal cielo circostanze che invece sono frutto di scelte precise, che come tutte le scelte comportano rinunce. A casa mia, in questo caso si parla di meriti e i meriti vanno sempre riconosciuti. Per restare su Peach, si dice che ha le possibilità economiche per fare certe cose come se avesse vinto al supernalotto, mentre i soldi che ha probabilmente se li è sudati facendo anni di sacrifici per prendersi una laurea in ingegneria. E se pure avesse vinto il superenalotto o fosse ricco di famiglia, anche il tempo ha un costo, e se lui era a riprendere mentre tu hai preferito uscire con gli amici o la fidanzata, è ovvio che i suoi risultati saranno migliori dei tuoi.
Come ha poi sottolineato Davide, Damian ha moglie e figlio, si è anche separato e non sarei sorpreso se in questo c'entrasse l'astronomia.
Un altro punto interessante è che, a mio avviso, si insiste troppo sull'importanza del postprocessing. L'elaborazione enfatizza i contrasti per renderli più accessibili al sistema visivo umano, ma non aumenta la risoluzione che viene decisa dal proprio assetto ottico in fase di acquisizione. All'epoca della pellicola si riprendeva con focali enormi, con tempi di esposizione conseguenti, e c'era poco spazio per i magheggi se non la compositazione di pochi negativi e l'unsharp masking. Eppure, il grande Isao Miyazaki raggiunse con il suo Netwon da 16" la risoluzione di 0.3" nelle sue migliori riprese di Giove, che è un valore considerato eccellente anche adesso.
Un altro nome che oggi è raramente ricordato è quello di Wolfgang Lille. Questo appassionato del Sole, sempre all'epoca della pellicola, raggiunse con il suo acromatico da 300 mm non convenzionale addirittura il quarto di secondo d'arco, un valore incredibile considerando il seeing diurno. Come faceva? Aveva un setup ottimizzato nei minimi dettagli, ma soprattutto passava ore e ore all'oculare del suo strumento per aspettare i momenti di calma che sempre ci sono anche nelle notti cattive, cosa che sicuramente fa anche Peach nell'era del lucky imaging. Ho letto discussioni tra imager sul colore di quella tale banda di Saturno o di quel festone di Giove, dalle quali si evince chiaramente il tempo (poco) che gli imager in oggetto passavano all'oculare. Sbagliato: mentre puoi essere un ottimo visualista senza aver fatto nemmeno una foto, il contrario non vale, e chi non osserva mai all'oculare non può essere un buon imager planetario.
Ho fatto un paio di nomi del passato per sottolineare che il tema del mio post iniziale non è tanto come/cosa fa Damian, quanto il metodo e la costanza, che diversamente dalla tecnologia non diventano mai obsoleti.
Gasparri ha raccontato che spostare il suo C14 d'occasione di pochi metri sul suo balcone risultò in una differenza enorme in termini di seeing, e che quello che lui attribuiva alla turbolenza in alta quota era invece dovuto al seeing locale.
Chiudo con il sincero auspicio che questa discussione possa convincere qualcuno ad imboccare la lunga strada che porta al limite di diffrazione; o ancora meglio a riprenderla, se l'ha abbandonata.

_________________
http://www.vincenzodellavecchia.it


Top
  Profilo   WWW  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: sabato 22 febbraio 2020, 11:09 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 14:51
Messaggi: 3423
Località: 45,7°N-11,9°E (Vallà di Riese - Treviso)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Sicuramente Peach ha un'ossessione, che personalmente non condivido perché credo che in ogni cosa ci voglia equilibrio; ma è un pensiero mio personale.
Il segreto del suo successo? Al 80% è il seeing, e questo vale non solo per Peach ma per tutti quanti. Vedendo i vari filmati ripresi da lui o da altri guru dell'hires comprendo che hanno stabilità atmosferiche per me inimmaginabili.
Poi la collimazione... l'elaborazione... è tutto in secondo piano. Trovatemene uno (me ne basta uno!) che fa hires con il telescopio completamente scollimato! Quindi non diciamo sciocchezze dicendo che uno dei suoi segreti è nella collimazione maniacale, perchè la differenza fra una collimazione al 95% o al 100% è invisibile.

_________________
Manuele

C9.25 Edge HD, TS 130 OWL
Oberwerk 20x80, Bresser 10x50
ASI2600MM Pro, QHY5III-178M, Player1 Mars-C II
Ioptron CEM120, SW EQ6pro

___________________________
Quando sarò vecchio, dai boschi mi verranno incontro i ricordi dell'infanzia, e il cerchio si chiuderà.


Top
  Profilo   WWW  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: sabato 22 febbraio 2020, 17:29 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2874
Località: LV426/Acheron
Appunto, ma se lui insiste ne dire che è la collimazione vuol dire che non vuole dire le cose che veramente contano. Detto queste il seeing è il pre-requisito. Bisogna andare dove è buono è fuori di dubbio. Ma non basta: quando hai il seeing c'è anche la elaborazione e qua sta l'altra cosa non detta.

Fra un po' comunque arriveranno i software neurali che inventano dettagli plausibili e sarà la fine...


Top
  Profilo    
 
 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: domenica 23 febbraio 2020, 21:50 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: mercoledì 2 maggio 2007, 21:28
Messaggi: 6292
Faccio riprese hires dal 1999 e ho visto tutti i passaggi del progresso tecnologico e ho accumulato centinaia se non migliaia di notti di riprese in tutte le condizioni, quasi sempre cattivo seeing e, non per vantarmi, ma ho una esperienza enorme sul campo.
Per questo posso dire che una notte di buon seeing con un c8 e una webcam produce immagini enormemente miglioti di un c11 con camera a 500 FPs e cattivo seeing. Ma è una ovvietà.
Quando presi la prima asi e tentai le riprese a 400/500 FPS mi dissi tanto anche con cattivo seeing beccherò un buon risultato, ci sono migliaia di FPS... E invece non è così.
Sono d'accordo con coloro che capiscono che il seeing è la discriminante fondamentale.
Io non mi metto a parlare di laurea, sacrifici ecc. Perchè non mi pare il caso, ma l'astrofilo medio, diciamola tutta, non può neanche immaginare di fare costose trasferte all'estero. Siamo realisti.
E così aspettiamo la fortuna, una notte con buon seeing.
Si l'ho detto: fortuna.
Volete sapere quanti notti di buon seeing ci sono all'anno dalla mia zona? Lasciamo stare...
Comunque è una passione che non si abbandona, ma è meglio essere realisti. Si fa quello che si può col cielo che si ha.


Top
  Profilo    
 
 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: domenica 23 febbraio 2020, 21:51 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: mercoledì 2 maggio 2007, 21:28
Messaggi: 6292
AstroManu ha scritto:
Sicuramente Peach ha un'ossessione, che personalmente non condivido perché credo che in ogni cosa ci voglia equilibrio; ma è un pensiero mio personale.
Il segreto del suo successo? Al 80% è il seeing, e questo vale non solo per Peach ma per tutti quanti. Vedendo i vari filmati ripresi da lui o da altri guru dell'hires comprendo che hanno stabilità atmosferiche per me inimmaginabili.
Poi la collimazione... l'elaborazione... è tutto in secondo piano. Trovatemene uno (me ne basta uno!) che fa hires con il telescopio completamente scollimato! Quindi non diciamo sciocchezze dicendo che uno dei suoi segreti è nella collimazione maniacale, perchè la differenza fra una collimazione al 95% o al 100% è invisibile.

Bravo!


Top
  Profilo    
 
 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: lunedì 24 febbraio 2020, 8:34 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: giovedì 25 ottobre 2018, 8:56
Messaggi: 480
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Quello che non approvo è che praticamente nessuno, tra gli intervenuti, riconosce i dovuti meriti a Peach. Si parla solo di seeing o addirittura di fortuna, il che pone le basi per gettare la spugna, lo scoraggiamento e forse anche l'invidia (parlo in generale, sia chiaro).
Se Damian avesse fatto alcuni dei ragionamenti che leggo qui, starebbe anche lui a scrivere sui forum lamentandosi del seeing dell'UK.
Un re chiedeva ad Euclide un metodo semplice per imparare subito la geometria; gli fu risposto che nemmeno per i re la matematica ha delle scorciatoie. Così è per l'imaging planetario, dove i risultati sono sempre proporzionali all'impegno, ai sacrifici e al talento.
La costa della Florida ha una rinomata stabilità atmosferica, eppure di Don Parker ce n'è stato solo uno.
Si potrebbe dire che Tiziano Olivetti (senza dubbio il migliore imager planetario italiano) "ha il seeing", ma io credo che non si sia trasferito a Bangkok solo per motivi di lavoro. La sua è la passione di una vita e se alcune delle sue immagini di Giove sono tra le migliori del mondo la fortuna c'entra ben poco.
L'esempio di Gasparri che ho citato sta a significare che essere convinti di fare le cose alla perfezione non vuol dire che sia effettivamente così.

PS dovevo allegare al primo post l'articolo in cui Peach parla della missione al Pic, ma poi l'ho dimenticato. Rimedio ora. Lo pubblicai qualche mese fa nella sezione "Astrofili", ma può essere sfuggito a chi frequenta magari solo questa.


Allegati:
D. Peach, Tre notti all'osservatorio del Pic du Midi (trad della Vecchia)_compresso (1).pdf [1.41 MiB]
Scaricato 80 volte

_________________
http://www.vincenzodellavecchia.it


Ultima modifica di Vincenzo della Vecchia il giovedì 27 febbraio 2020, 19:32, modificato 4 volte in totale.
Top
  Profilo   WWW  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: lunedì 24 febbraio 2020, 9:36 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: giovedì 27 agosto 2009, 22:10
Messaggi: 1227
Discussione estremamente interessante, Vincenzo, soprattutto per le questioni di metodo che sollevi.
Per molte ragioni, prima fra tutte il mio stesso approccio a questa passione molto più disimpegnato rispetto alla "ossessione" che rilevi, io uso telescopi piccolissimi e quindi non ho (od ho meno) tutta la serie di problemi di gestione che inevitabilmente si presentano al salire di diametro. Ma posso garantire che anche con piccolissimi diametri quella strada per il raggiungimento del limite di risoluzione bisogna percorrerla tutta, e paradossalmente è meno scontato proprio perchè si tratta di piccoli diametri - sì, perchè con la scusa che "tanto sono piccoli" si crede di averne raggiunti i limiti in alta risoluzione MOLTO prima di quanto in realtà possono dare. Fino a stupirsi di risultati, anche in visuale, che fino a qualche decennio fa erano assolutamente normali per astrofili che - ben lontani dalle possibilità odierne - disponevano solo di piccoli rifrattori o Newton ma che erano abituati ad osservare.
Chiudo il lieve OT dicendo che sono assolutamente d'accordo nel dare a Cesare quel che è di Cesare: non condividerò mai le sue scelte, ma se Peach ottiene certi risultati sicuramente questo dipende da esse.
Drizzo le orecchie, però, anche su quanto dice Mauro: certamente può contare anche la tecnica elaborativa. Non so dire, però che peso abbia rispetto al "farsi il mazzo" per trovare i migliori cieli a livello planetario. Di sicuro sono tutti fattori che devono esserci contemporaneamente.

_________________
... lunga vita al sessantino!

"CHI BRUCIA LIBRI FINISCE COL BRUCIARE UOMINI"
Heinrich Heine


Top
  Profilo    
 
 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: lunedì 24 febbraio 2020, 16:13 
Non connesso
Moderatore
Avatar utente

Iscritto il: giovedì 10 agosto 2006, 10:11
Messaggi: 11622
Località: Monza
Tipo di Astrofilo: Visualista
Caro omonimo, scolpirei queste parole nella pietra:
Vincenzo della Vecchia ha scritto:
quanto il metodo e la costanza, che diversamente dalla tecnologia non diventano mai obsoleti.


Quando ho avuto occasione di osservare i pianeti con costanza, più precisamente nel biennio 2016-2017 con 215 disegni, i dettagli saltavano fuori quasi sempre.

Vincenzo

_________________
De kappellatis non disputandum est

Stelle già dal tramonto ci confondono il cielo a frotte, nubi meticolose nell'insegnarti la notte
Telescopi: Reginato Supermaser 20", CPC11, pentax 105 e 75.
Oculari: pentax xw, Nagler, Delos, takahashi tpl, zoom Svbony 3-8 e 8-20
Torretta binoculare maxbright 2 e televue binovue.


Top
  Profilo   WWW  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: lunedì 24 febbraio 2020, 17:17 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: mercoledì 2 maggio 2007, 21:28
Messaggi: 6292
Partiamo dal presupposto che con seeing scadente otterrò sempre immagini scadenti, anche se ho una buona strumentazione ottimizzata e ho le conoscenze per l'elaborazione e l'acquisizione.
Invece se riprendo sotto un buon seeing anche se ho una strumentazione più modesta e poche conoscenze di elaborazione avrò la possiblità di ottenere una buona immagine. Ormai i software sono user friendly e si può fare tanto anche con gli automatismi dei programmi.
Quindi avere un buon cielo è questione di fortuna. Questo bisogna ammetterlo.
Poi se un astrofilo può andare a caccia del seeing spostandosi ci centinaia di km o addirittura di nazione o continente è un altro paio di maniche, per il 99% degli astrofili questo è impossibile se non con le ferie 1 volta l'anno... e non è detto che possano coincidere con le opposizioni planetarie.
Inoltre anche quest'anno giove e saturno saranno bassi sull'orizzone, dove ce ne andiamo di bello, in australia? Dai, non è fattibile per noi astrofili comuni mortali.


Top
  Profilo    
 
 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: lunedì 24 febbraio 2020, 20:03 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: venerdì 11 novembre 2011, 16:23
Messaggi: 5191
Località: Agropoli (SA)
Tipo di Astrofilo: Fotografo aspirante Visualista
Mettendo insieme tutto quanto detto: ossessione, bravura, possibilità economiche, tempo a disposizione, fortuna, sacrifici personali e a scapito delle persone care e tutto quanto appresso, credo che siano validi motivi per spiegare il perchè il mondo degli astrofili non sia pieno di “Damian Peach”. :roll:

_________________
Daniele

https://www.flickr.com/photos/182162372@N05/


Top
  Profilo   WWW  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 92 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5 ... 10  Prossimo

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Bing [Bot] e 2 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Powered by phpBB © 2000, 2002, 2005, 2007 phpBB Group
Traduzione Italiana phpBBItalia.net basata su phpBB.it 2010