Racconto la mia esperienza, per motivare il mio consiglio.
Dopo 10 anni di utilizzo di un telescopio su montature equatoriali (dotate sia di inseguimento siderale che non) e dopo diverse configurazioni ottiche (rifrattori, newton e Schmidt Cassegrain) ho avuto la fortuna di poter provare sul campo per una notte intera un dobson.
Non avevo mai mosso un telescopio con montatura dobsoniana (che non ha un treppiede) prima di allora.
Ricordo bene, da fedelissimo dell'equatoriale con cui puntavo a mano, che il mio stupore fu grande sull'utilizzo di quella piccola e semplice macchina pensata per concentrare le spese sul tubo ottico pur conservando una stabilità notevole con una montatura a due assi intuitiva e funzionale.
Fu allora che decisi di comprarmene uno.
Presi lo stesso modello da 30 cm e, già dalle prime volte, lo usai ad alti ingrandimenti (300x) per testarne proprio l'efficacia dell'inseguimento a mano sui pianeti.
Anche lì lo stupore fu grande. Moooolto più semplice di quanto mi aspettassi.
I movimenti dei dobson in genere sono abbastanza fluidi e il segreto è trovare l'equilibrio giusto per il movimento in altezza e la frizione giusta per quello in azimuth.
Luna, Saturno e Giove riuscivo a inseguirli a mano con relativa facilità. Basta vedere dov'è l'ovest nell'oculare. Dove scappa l'oggetto, quello è l'ovest. E basta andargli incontro

Ovviamente la comodità di un inseguimento siderale non è paragonabile.
Ma basta fare un paragone di quanto si spende per avere lo stesso diametro (con una montatura adeguata, altrimenti che lo prendi a fare se appena metti a fuoco balla tutto?) la scelta cade facile.
Quindi o rinunci al diametro oppure rinunci all'inseguimento comodo.
Al primo non puoi ovviare.
Al secondo si, e basta farci un po' l'abitudine.
Se non si ha l'intenzione di osservare soltanto i pianeti ma vogliamo divertirci anche con gli oggetti del cielo profondo, io non avrei dubbi su cosa scegliere.