Renzo ha scritto:
Vedi Bardix, hai quotato solo una piccolissima parte del mio messaggio.
Dai, Renzo, non avertela a male, ho preso spunto da una parte del tuo post per indicare una delle "filosofie" possibili con cui affrontare più o meno ogni argomento della vita, per esempio un concerto puoi vivertelo di pancia e uscirne ristorato (quando non eccitato emotivamente) o andarci con lo spartito per poter avere l'occasione di "bacchettare" il direttore d'orchestra

Cos'é giusto e cos'è sbagliato ? Tutto e niente; sono solo modi diversi per affrontare, come dicevo sopra, i fatti della vita; addirittura, talvolta, magari sullo stesso argomento ma in momenti diversi, cerchiamo di soddisfare la nostra parte emotiva ed altre quella intellettiva ... ah, com'è complicata la natura umana.
Sono perfettamente d'accordo con te

che la Scienza (quella vera) si deve basare su esperimenti in condizioni "misurabili e ripetibili" (tu usi "ripetibili e verficabili" ... in fondo è lo stesso), diversamente è solo statistica ... comunque scusa se non ho dato seguito a tutto il tuo intervento.
davidem27 ha scritto:
Perché non continuare qui?
Quello dei prismi non rientra nell'argomento "coefficiente di trasmissione"?
Per quanto riguarda l'influenza della torretta il discorso è abbastanza più complicato e non riguarda solo il coefficiente di trasmissione:
a) il primo elemento da considerare è il correttore (OCS, che non tutti usano) che allunga, nella MaxBright che posseggo (e di cui posso parlare), almeno di 1,25 volte la focale dell'OTA, quindi, aumentando l'ingrandimento riduce anche (come mi pare tu stesso rilevavi) la pupilla di uscita, scurendo quindi l'immagine finale.
b) Per quanto riguarda il coefficiente di trasmissione vi interviene 3 volte:
1) l'inserimento del vetro dell'OCS (probabilmente il punto meno influente)
2) la suddivisione in 2 parti del raggio luminoso (sicuramente quello più influente)
3) l'assorbimento dovuto al percorso all'interno dei prismi (da determinare separatamente per ogni diversa torretta)
c) Ultimo, ma non meno importante, il lavoro di elaborazione che fa il cervello che, in binoculare, fa sembrare l'immagine più grande, un po' più luminosa e meglio definita (ci sono studi in proposito anche molto datati, magari vado a ricercarli)
Per quanto riguarda il punto a), usandola sugli SCT (rispetto ad altre configurazioni), come qualcuno aveva già notato, l'allungamento del percorso ottico dovuto alla torretta, richiede l'avanzamento (per rifocheggiare) dello specchio primario, il che fa allungare, a sua volta, la lunghezza focale del telescopio, ancora una volta aumentando l'ingrandimento e diminuendo la pupilla d'uscita e quindi la luminosità del'immagine finale.
Sarebbero da trattare tutti questi punti: così a primo acchito, mi pare una cosa abbastanza complessa ...
