Di soluzioni ce ne sono tante e tutte molto interessanti.
In giro ci sono sistemi di
puntamento passivo veramente efficienti che si connettono a SkySafari del proprio smartphone. O anche Go-To veri e propri:
https://www.youtube.com/watch?v=Cd4J3zLSb9ETutto sta, però, nel capire cosa si vuol fare della propria astronomia.
Non è solo una questione di praticità o di concetto di sfida con se stessi nella caccia manuale di galassie, piuttosto se effettivamente uno smartphone rovina o meno l'adattamento al buio e non ci consente di ottenere il massimo dalle nostre osservazioni.
Anche guardare una sigaretta che si accende nella notte ci butta giù l'adattamento al buio, processo che dura dai 20 ai 40 minuti nella sua forma più completa.
Uno schermo di smartphone emetterà per davvero nelle giuste frequenze per non rovinare i 40 minuti di adattamento completo?
Il mio iPhone no.
Se imposto lo schermo alla minima luminosità e lo filtro nei colori in modo tale da mostrarmi solo il rosso (come descritto in
questo topic) e poi lo punto sul foglio bianco del brogliaccio appunti, si vede chiaramente che la luce emessa dallo schermo è
blu.
Addio al rosso. Addio alla rodopsina. Addio all'osservazione.
Poi, chiaro, se l'approccio all'osservazione è più soft...è un altro paio di maniche.