Cerco di rispondere un po' sinteticamente: sì, concettualmente si tratta in tutti i casi dello stesso principio ottico. Vale a dire un complesso di elementi divergenti il cui effetto è moltiplicare di un certo valore (tipicamente 2x, ma il fattore può essere diverso: 3x, 1,5x... il fattore di amplificazione dipende dalla focale del complesso divergente e dal "tiraggio", cioè la distanza tra elemento divergente e l'oculare/sensore di ripresa - a parità di ottica a tiraggio maggiore corrisponde amplificazione maggiore) la focale nativa, con la corrispondente "chiusura" del rapporto focale (detto in termini fotografici: la chiusura del diaframma). Posto il medesimo principio ottico - elemento divergente che amplifica la focale nativa - c'è da aggiungere che può variare la modalità pratica di realizzazione: si va dalla barlow economica costituita da una singola lente divergente, ad un doppietto acromatico, a progetti ottici più complessi ed ottimizzati per telescopi ben precisi (come è il caso degli accessori a corredo di certi piccoli rifrattori apocromatici usati come astrografi, laddove si richiede una notevole correzione ottica su un campo ampio). Perfino certi oculari di cortissima focale hanno un elemento divergente direttamente incorporato nel progetto ottico. Inoltre, poiché la lente di barlow ha una sua propria lunghezza focale, la stessa amplificazione (per esempio 2x) può essere ottenuta con una lente di corta focale, e quindi con un tubo parimenti corto, oppure con una lente di focale maggiore che quindi necessiterà di un tiraggio proporzionalmente maggiore (tubo più lungo). In linea generale, per quanto riguarda le barlow a lente singola oppure con doppietto acromatico, ad una focale più lunga corrisponde la possibilità di lavorare meglio su telescopi dai rapporti focali nativi particolarmente veloci (da F/7 a scendere).
Per quanto riguarda la possibilità di raggiungere ingrandimenti relativamente elevati con piccoli diametri, sì, in effetti c'è in pratica un certo "appiattimento" quando si usano diametri più importanti (dai 250-300 mm a salire). E' una questione eminentemente pratica, dovuta alla maggior sensibilità al seeing o allo schema ottico che - come nei Maksutov o negli Schmidt-Cassegrain - obbliga ad una forte ostruzione con calo del contrasto in visuale; in realtà, se le ottiche sono ben lavorate e il cielo "collabora", può capitare che anche con grandi diametri si vada un po' oltre la fatidica soglia dell'ingrandimento 2D. Capiterà, però, meno frequentemente.
_________________ ... lunga vita al sessantino!
"CHI BRUCIA LIBRI FINISCE COL BRUCIARE UOMINI" Heinrich Heine
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