AstroManu ha scritto:
Veniamo subito al dunque.
Com'è dimensionato lo specchio secondario, in virtù del fatto che il cono di luce che lo colpisce varia in ampiezza a seconda della posizione del primario?
Mi spiego meglio: se allontano il primario dal secondario il cono luminoso che colpirà quest'ultimo sarà stretto, e fin qui nessun problema.
Ma se ho bisogno di estrarre il fuoco davvero di molto sarò costretto a spingere il primario incontro al secondario. In questo caso non c'è il rischio che il fascio di luce sia talmente largo da cadere (in parte) esternamente alla superficie del secondario?
Gli SC commerciali sono criticati da sempre per via dell'ostruzione troppo abbondante (ca. 0.36), più di quanto farebbe presagire il rapporto f/10 e probabilmente l'evitare di incappare in rovinosi fenomeni di baffling potrebbe essere uno dei motivi di questo dimensionamento.
Inoltre - se si escludono i recenti aplanatici - gli SC Meade/Celestron sono frutto di progetti che risalgono agli anni 70/80 durante i quali per l'uso fotografico era sottinteso un campo in piena luce in grado di coprire il formato 135 e questo sottintende un secondario generoso; l'unico SC commerciale che mostra un po' di fiato corto in questa circostanza è il Celestron 9.25 che nel full frame vignetta in modo sensibile, gli altri ne escono piuttosto bene...