Ciao.
Il
titolo dell'articolo pubblicato su Le Scienze è senz'altro molto più provocatorio del suo contenuto.
Leggendo all'
interno dello scritto, io ho visto spunti diversi da quelli che hai citato tu, francamente.
Spunti molto più
terra terra.
Vi si parla di leggi fisiche, di calcolo integrale, di soluzioni analitiche (difficili) e di soluzioni approssimate tramite simulazioni al computer (facili). Interessante questione, forse antica, ma attuale. Vi ho letto tra le righe la questione nota della
divergenza delle soluzioni approssimate (i vortici del ruscello ...)
Mi è venuta in mente la recente discussione su questo forum circa la formazione della Luna, la teoria dell'impatto della Terra con il pianeta gigante, le energie in gioco, la frantumazione dei corpi, l'evoluzione del fenomeno nel tempo. Mi vengono in mente le numerosissime simulazioni sui fenomeni che accadono in prossimità dei buchi neri.
Il cervello umano può solo immaginare che cosa succede, ma mi è sembrato di capire che oramai la simulazione al computer sia diventata tanto raffinata e tanto precisa da costituire essa stessa
una prova che sancisce come vanno le cose. Si osserva un fenomeno, si formula un'ipotesi, si allestisce la simulazione al computer per vedere se l'ipotesi è veritiera. Benissimo.
Mi sono occupato per anni di prove sui materiali. La deformazione in campo plastico è complessa, estremamente complessa, non ci sono storie. Però, se si ragiona su una piccola pozione elementare di materiale si possono scrivere equazioni (differenziali) abbastanza semplici. In generale l'integrazione su pezzi più grandi di materiale non è mai possibile, ma fortunatamente c'è il computer che scompone il problema in tanti piccoli problemi ed arriva al risultato. Benissimo.
La questione cruciale è che il risultato ha sempre necessità ed obbligo di
conferma sperimentale sui materiali reali. Non ci si ferma alla soluzione del computer.
Mi sembra talvolta, in ambito cosmologico, ad esempio, che la chiusura del cerchio non ci sia, anche perché magari può essere impossibile averla. Ci si
ferma alla simulazione del computer (che può divergere ?!?). E mi sembra giusto che ci sia una riflessione in questo senso.
(L'articolo parla poi di sistemi fisici semplici che approssimano sistemi più complessi … piccolo dettaglio di un
nuovo metodo di ricerca

… ).
E, infine, su quanto hai scritto tu in termini generali penso che concordiamo tutti!
