Concordo con Davide.
Il motivo è che uno specchio che si trovi ad una temperatura maggiore di quella dell' ambiente di osservazione, benchè ciò non disturbi quasi per nulla la visione a basso ingrandimento (cioè deep sky), rende impossibile la visione ad alto ingrandimento, perchè le stelle, invece di mostrare la tacca di diffrazione (col suo pallino centrale chiaro, e alternanza di anelli scuri e chiari), si mostrano come ignobili palline di polistirolo ribollenti, a causa della turbolenza che lo specchio caldo genera nel percorso ottico della luce, cancellando e rimescolando i particolari ingranditi dei pianeti, così confusi nel colore di fondo.
La tacca di diffrazione e i particolari planetari, ritornano visibili nonappena cessa la turbolenza creata nel percorso ottico dallo specchio caldo, cioè quando esso si sia raffreddato giungendo con la propria temperatura a circa un grado di distanza dalla temperatura ambiente.
Ma siccome la temperatura ambiente scende tanto più velocemente dopo il tramonto e fino all'alba, quanto più c'è differenza stagionale fra le temperature di notte e giorno, risulta quasi sempre impossibile raggiungere quell'equilibrio con grandi masse di vetro, senza l'ausilio di una ventilazione che aiuti lo specchio (cattivo conduttore) a smaltire i gradi in eccesso.
Il trucco per accorciare quel tempo c'è, consiste nel:
- Chiudere la culatta del telescopio dietro lo specchio, lasciando solo un foro per installare una ventola
in aspirazione (perchè soffiando da dietro, spingerebbe nuova aria nel percorso ottico peggiorando la situazione).
-- Installare un diaframma anteriore, con un foro di diametro pari a quello dello specchio, fissandolo ad una distanza dal bordo specchio di uno e due centimetri, per far si che la ventola posteriore, aspirando dentro la scatola chiusa in cui si trova lo specchio, aperta solo lungo il bordo specchio anteriore, risucchi lo strato caldo, che in prossimità della riduzione di apertura causata dalla fessura circolare data dal diaframma, (grazie a Bernoulli

aumenta la sua velocità di deflusso e trasforma la turbolenza in un flusso ordinato laminare, che è trasparente, e rende nuovamente visibile la tacca di diffrazione, nonostante la temperatura dello specchio si trovi ancora a qualche grado di distanza da quella che raggiungerebbe più tardi con l'acclimatazione naturale....(Ci si accorge di ciò spegnendo la ventola, e vedendo che all'oculare sparisce subito la tacca di diffrazione in un nuovo ribollire, per ritornare visibile alla riaccensione).
Ovviamente non bisogna pensare che uno specchio, tolto di casa a 20 gradi e portato sul campo a zero gradi, permetta subito di osservare ad alto ingrandimento.....
Ma dopo un tempo di aspirazione già minore del tempo di acclimatazione naturale, e conseguente raffreddamento congruo, lo specchio si sarà portato ad una temperatura maggiore di solo qualche grado della ambiente. Ed è già da quel momento in poi che mantenendo l'aspirazione attiva, risulta nuovamente visibile la tacca di diffrazione, grazie all'azione aspirante che "pettina" il flusso residuo disordinato, rendendolo laminare, ordinato e trasparente.
Ovviamente per poter osservare ad altissimo ingrandimento, la ventilazione va spenta (...perchè le pochissime vibrazioni residue renderebbero una stella un puntino orbitante in una ellisse);
Mentre per un ingrandimento medio-alto con la ventilazione accesa, occorre tenere presente che le vibrazioni trasmesse dalla ventola "si vedono" all'oculare, quindi il trucco è semplice, ed è di usare il minimo numero possibile di ventole, con bassa velocità (che però con un buon diametro sono sinonimo di buona portata un metri cubi ora), ed infine un buon montaggio antivibrante. Tutto ciò in pratica vuol dire migliore efficienza senza peggiorare i flussi turbolenti.
Come al solito, sono tante parole (....non ho il dono della sintesi).
https://www.grattavetro.it/acclimatazio ... possibili/https://www.grattavetro.it/raffreddamen ... elescopio/