No, non aiuta su tutti i fronti.
Aiuta solo per le nebulose.
Un filtro, per definizione, lascia passare solo
parte dello spettro elettromagnetico (dove la luce emette).
Le galassie, in quanto fatte da stelle, emettono su tutto lo spettro e non sulle righe filtrate dai vari UHC, OIII (che sono a banda stretta) o LPR e Deepsky (Light Pollution Reduction a banda larga).
Per sapere cosa, dello spettro, lascia passare un filtro basta guardare il suo grafico.
Allegato:
Commento file: Filtro a Banda larga
Lumicon-Filtro-Deep-Sky-2-.jpg [ 42.64 KiB | Osservato 2844 volte ]
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Commento file: Filtro a banda stretta UHC
Lumicon-Ultra-High-Contrast-2-.jpg [ 35.27 KiB | Osservato 2844 volte ]
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Commento file: Filtro a banda stretta Ossigeno III
Lumicon-Filtro-OIII-2-.jpg [ 33.92 KiB | Osservato 2844 volte ]
Per fortuna l'occhio umano, di notte, ha la sua massima sensibilità nella riga dell'Ossigeno III, quindi vede molto bene l'informazione che salta fuori attorno a quella riga spettrale, dove molte nebulose emettono.
I tre grafici mostrano anche le righe in cui emettono le vecchie illuminazioni pubbliche (Sodio e Mercurio).
I filtri tagliano fuori questa parte di spettro.
Le illuminazioni pubbliche moderne fatte a LED, invece, emettono in tutto lo spettro. E siamo fottuti.
E' ovvio anche che la soluzione all'osservazione proficua del profondo cielo si ha solo
lontano dall'inquinamento luminoso, dove i filtri fanno ancora il loro
gran lavoro.