Davide, ecco un chiarissimo caso di Serendipity….grazie alla curiosità provocata dal tuo acquisto, ho ritrovato
un volumetto di Astronomia scritto quasi 200 anni fa da Sir John Herschel, figlio del grande William !
Era nascosto, con altri libri, in un'anonima scatola senza l'elenco del contenuto….purtroppo questa è una mia cattiva abitudine

Perdona l'OT, ma il fatto mi ha "commosso" un po' e voglio spiegare il perché...
Sul frontespizio del volume, Treatise on Astronomy, è stampata un'immagine che rappresenta Galileo intento
a scrutare il cielo nei pressi di Firenze, come era radicato nell'immaginario collettivo del tempo grazie alla descrizione dei vari biografi e in particolare del poeta inglese Milton....(fine parentesi culturale

)
Perché mi ha commosso ? Semplice, perché già all'epoca gli inglesi affermavano, in parte a ragione, che il
primo a descrivere i crateri lunari tramite un telescopio, fu Thomas Harriot,astronomo e matematico....
Il fatto è noto , non mi interessa sviscerarlo in questa sede, J. Herschel non rappresenta Harriot, pur essendo inglese, ma il Nostro Galileo !! Questo,oltre a rendermelo ancora più "simpatico" dimostra ancora
una volta l'universalità della Scienza....ok, ok ci do un taglio

perdonatemi ! Posto due foto…
La prima è il succitato frontespizio, la seconda è una "tavola" con su disegnata la nebulosa di Orione e un campo
stellare nei pressi di Fi Orionis...che differenza con il Becvar e i suoi colori !