"Gli inverni con tanto ghiaccio e temperature estreme negli anni 60 duravano 6 mesi, da ottobre a maggio."
"e questo ambiente e questo clima era comune in tutta Europa, da Milano alla Ruhr, fino a Mosca (gli inverni russi erano proverbiali, oggi sono un ricordo. gli eventi estremi erano diffusi in tutto il pianeta. I monsoni allora come oggi imperversavano in Asia e i cicloni in America"
appunto. qui (Milano) non nevica più e non c'è più nebbia. a me può anche piacere (parlo solo della nebbia), ma qualcosa vorrà pur dire... il clima naturale sarebbe quello che descrivi tu e che è un ricordo, diventato tale in una trentina d'anni e, per consenso diffusissimo della comunità scientifica, a causa dell'immissione di gas serra, non di altri elementi parte di cicli naturali.
e l'inquinamento atmosferico era di natura diversa: qui non si parla di inquinamento atmosferico in termini di particolato etc..., ma di gas serra, che non si vedono, non si sentono e non producono effetti diretti sulla salute umana.
Poi, non ha molto senso parlare di effetti visibili dal nostro ristretto osservatorio, si parla di fenomeni globali: lo so anch'io che l'aria di Milano fa schifo, ma dovrebbe essere più respirabile che nel '71, non credo si possa dire lo stesso di Pechino, Nairobi, Mumbay etc...in più la popolazione umana è ulteriormente cresciuta, con tutto l'annesso di richieste energetiche, alimentari e smaltitorie...
a costo di ripetermi:
1) per un principio elementare di cautela ritengo che ridurre l'emissione dei gas serra sia un'ottima idea. se la componente antropica de riscaldamento climatico è trascurabile al limite avremo solo ridotto l'inquinamento complessivo...
2) se anche il cambiamento climatico fosse completamente naturale non sarebbe un buon motivo per star lì a guardare e dire "è sempre stato così sempre succederà etc" preferirei che si prendessero delle contromisure sensate. E' una cosa che duecento anni fa non sarebbe stata possibile, oggi lo sarebbe...
3) il degrado ambientale mi sembra una cosa negativa in sè: disboscare la foresta amazzonica per fare spazio a coltivazioni intensive di soia e allevamenti di bovini nutriti con quella soia perchè noi dobbiamo mangiare una bistecca tutti i santi giorni quando potremmo anche cambiare le nostre abitudini alimentari, mi sembra un crimine.
4) "L'uomo non è così potente, è solo molto megalomane nel bene e nel male e la natura e l'universo (Sole compreso) continuano a fare quello che hanno sempre fatto."
è vero sulla scala del tempo geologico, non lo è sulla scala del tempo umano. siamo perfettamente in grado di indurre una crisi ecologica in grado di di spazzare via noi e gran parte di ciò che ci circonda. nessun organismo vivente ha un impatto così rapido (non potente, rapido) sull'ambiente circostante. la rapidità è un fattore cruciale perchè i tempi di risposta degli ecosistemi sono molto più lenti.
poi certo, in capo a 4 o 5 milioni di anni, su scala geologica, ci sarebbe una ripresa fantastica della biodiversità e la nostra presenza sul pianeta si ridurrebbe in pochi reperti fossili... ma è questo lo sguardo da tenere rispetto a qualcosa che possiamo influenzare (non stiamo parlando di una catastrofe naturale improvvisa)? io non lo credo.
ps(l'alluvione di Firenze era del '66 anche lei

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ppss credo che statisticamente gli eventi estremi siano più frequenti oggi di un tempo, così come credo che, statisticamente, i cicloni siano più potenti oggi. non posso affermarlo con certezza perchè non ho dati sottomano, quindi la considero una semplice opinione.