La conversione ha senso, è il problema che cambia termini.
Ho trovato un'analisi della SuBr di M81 (mi sembra nello stesso thread su CN), in cui i valori delle parti più tenui arrivano a 25,5 mag/arcsec2:
https://upload.forumfree.net/i/ff259621 ... te_M81.jpgQuesto mi porta a ritenere che il "nero" del cielo, in zone particolarmente povere di stelle, possa raggiungere valori prossimi a 26 mag/arcsec2. Il problema diventa, semmai, stimare questi valori disponendo solo di un SQM-L che misura insieme cielo e stelle e non va oltre le 22~22,2 mag/arcsec2.
L'SQM somma, necessariamente, tre componenti:
1) la luce delle stelle visibili
2) la luce diffusa di quelle invisibili (luminosità di fondo cielo)
3) l'inquinamento luminoso
La prima e la seconda sono fisse, variando solo da una zona di cielo all'altra. La terza è variabile.
Il punto è che in condizioni molto buone (SQM >21,6) la galassia si mostra. Di conseguenza quando l'SQM legge 21,6 mag/arcsec2 l'occhio vede un "nero" da... boh... 25 mag/arcsec2(?) perché una galassia dalla SuBr dichiarata di 24,2 mag/arcsec2 risulta più brillante, mentre quando l'SQM legge 21,2 mag/arcsec2 l'occhio vede un "nero" da... boh... 23 mag/arcsec2(?) perché la stessa galassia non si vede più.
Devo ragionarci su.