1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 25 settembre 2018, 19:36 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
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Concordo con Renato C, i tubi in carbonio erano OTA. Peraltro meglio realizzati meccanicamente di quelli in lamierino.

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MessaggioInviato: mercoledì 26 settembre 2018, 8:26 
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Iscritto il: martedì 26 dicembre 2017, 11:48
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Renato C ha scritto:
Occhio, non mi risulta che sia mai esistito un CPC in fibra di carbonio..

fabio_bocci ha scritto:
Concordo con Renato C, i tubi in carbonio erano OTA. Peraltro meglio realizzati meccanicamente di quelli in lamierino.

Per la verità mi è rimasto un 11" sulla tastiera, la frase avrebbe dovuto essere:"...non mi risulta sia mai esistito un CPC 11" in fibra di carbonio".
L'unico CPC in fibra di carbonio era un CPC 8", ed è stato prodotto agli inizi degli anni 2000 se non ricordo male in occasione del 50° anno di fondazione Celestron, in edizione limitata, con scarso successo e mai più ripetuta a causa dei maggiori problemi di acclimatamento del tubo.
Sempre in quegli anni furono prodotti tubi OTA in carbonio nelle focali 8", 9,25" e 11", quindi non CPC, non forcellati, da montare su montature equatoriali.
In anni ancora precedenti, a metà degli anni '80, vennero prodotti pochissimi esemplari con forcella della precedente serie "Nextstar", ma anche di questi fu sospesa la produzione per l'insucesso nelle vendite.
E' quindi probabile che il tubo 11" al quale si riferisce il nostro amico Atergan sia uno di questi vecchissimi esemplari, bisognerebbe verificarne l'efficienza.


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MessaggioInviato: mercoledì 26 settembre 2018, 10:38 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
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Località: Firenze
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Secondo me lo scarso successo di vendita si basò più su un preconcetto che su una reale problematica di acclimatazione. La costruzione degli strumenti con l'intubazione in carbonio mi è parsa più accurata di quella con il tubo in lamiera.

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MessaggioInviato: mercoledì 26 settembre 2018, 14:06 
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Non credo che fosse un preconcetto, la fibra di carbonio è un pessimo conduttore di calore, di conseguenza impiega molto più tempo a cederlo, al contrario del freddo alluminio che così come lo raccoglie altrettanto rapidamente lo cede. L'unico vantaggio del carbonio, se così si può definire, era solo di natura estetica, ma appunto una questione squisitamente di gusti e legata alla moda del momento, che vedeva la fibra di carbonio vera o finta che fosse come il non plus ultra e impiegata il più delle volte a sproposito specie negli SC con meri fini commerciali. Acqua passata, al giorno d'oggi di carbonio non si parla più, tranne che per tubi aperti come newton, cassegrain puri o rc.


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MessaggioInviato: mercoledì 26 settembre 2018, 15:58 
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La fibra di carbonio però ha un coefficiente di dilatazione prossimo allo zero, al contrario dell'alluminio.
Non a caso gli RC ultracostosi sono generalmente in carbonio :oops:
Se poi un tubo chiuso realizzato in carbonio dovesse avere una termostabilizzazione lunga si può sempre montare delle ventole

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Roberto Porta - photallica v. 2.0

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MessaggioInviato: giovedì 27 settembre 2018, 7:30 
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Gli Rc di grande diametro e molto costosi (che sono tubi aperti) sono in carbonio per via delle caratteristiche di rigidezza del materiale che ne evita le flessioni.
Resta il fatto che per gli SC Celestron non ha mai più prodotto tubi in carbonio e Meade non ci ha mai nemmeno provato, un motivo ci sarà..


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MessaggioInviato: giovedì 27 settembre 2018, 8:52 
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A volte sono questioni puramente commerciali. La Celestron fece quegli strumenti con l'intubazione in carbonio per seguire una moda, che metteva il carbonio da tutte le parti, non dimentichiamo i diagonali in carbonio... Gli strumenti alla fine non erano più leggeri però erano meglio costruiti. Se si va a vedere bene la congiunzione tra la parte in lamiera e le flange si vede che non è sempre perfetta. Alcuni XLT OTA montati a balzo scricchiolavano al mutare della posizione, e molti EdgeHD, dove il tubo è incollato, nel punto di unione delle flange mostrano spesso delle fessure da dove si vede con il colore marroncino della schiuma/colla. Insomma, non la perfezione da un punto di vista estetico, se non funzionale. Che l'intubazione fosse un punto debole noto lo dimostra il fatto che per evitare spostamenti dell'ottica in alcune serie di HD la Celestron arrivò ad incollare anche la lastra correttrice! Con le problematiche che ne conseguono nel caso che i posssori di quelle serie dovessero per qualche motivo rimuovere la lastra. :facepalm:

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MessaggioInviato: giovedì 27 settembre 2018, 11:28 
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I Celestron in carbonio se non ricordo male furono commercializzati per un anniversario; se erano fatti meglio è perchè sono stati fra gli ultimi Celestron made in USA mentre il resto della produzione - soprattutto i nuovi CPC e Edge HD erano già costruiti alla Synta.
Anche Meade i suoi RCX400 erano interamente in carbonio e kevlar, furono modelli poco capiti oltre che molto costosi

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MessaggioInviato: giovedì 27 settembre 2018, 12:26 
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I Meade RCX erano strumenti fantastici. Non furono molto venduti perchè costosissimi. Avevano anche punti delicati, per cui si dovevano usare con certe accortezze. Per dirne una non c'era un punto di arresto automatico dei motorini per la messa a fuoco, per cui se non si stava attenti si rischiava di bruciarli. Però a detta di tutti coloro che li hanno usati erano i migliori S.C. mai costruiti come resa ottica, nonostante l'ostruzione piuttosto elevata. Ora sono rari da trovarsi nell'usato, e prima di comprarli andrebbero valutati bene.

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MessaggioInviato: giovedì 27 settembre 2018, 14:40 
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In Meade pensavano di ripetere la rivoluzione che nel 1992 fecero con l'LX200 ma nel frattempo l'egemonia degli SCT non era più la stesa del secolo scorso e la lastra totalmente elettrificata comandata da pulsantiera (si controllava anche la collimazione, non solo il fuoco) era un inutile iniezione tecnologica che complicava l'intubazione; se avesse avuto la messa a fuoco volvente degli attuali ACF f/8 e le classiche 3 viti push-pull per la collimazione si sarebbe potuto vendere anche solo tubo e i numeri sarebbero stati diversi

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