In questa ampia dissertazione, ho letto numerose formule per qualificare sostanzialmente strumenti a specchio e strumenti a lente, oculari di un tipo, oculari di un altro. Ma una cosa la voglio dire: sappiamo che le formule sono esatte più sulla carta che nella realtà, dove spesso vengono disattese. Allora rifrattore o riflettore? sinceramente non mi sentirei di dare la palma al primo, piuttosto che all'altro. D'accordo c'è chi parla di deep e allora si attacca allo specchio e chi parla di planetario e di conseguenza si rivolge alla lente. Io per mio conto, non voglio aderire né all'una, né all'altra di queste opinioni: ciò che conta per me è soprattutto la qualità degli oggetti che usi, da dove guardi, cosa e con che cosa guardi, con che cielo guardi e quanto il tuo occhio sia abituato a guardare negli oculari. Esempio: mi trovavo, assieme a due amici astrofili, molto molto quotati, dei quali non faccio il nome, in un bel postino adatto alle osservazioni. Ognuno aveva il suo strumento e cioè un C8, e un C9. Io avevo portato il rifrattore ortoapocromatico con apertura di 130 mm. Tra noi nessuna competizione, solamente la voglia di guardare. Ebbene, dopo l'allineamento degli strumenti, i due amici mi hanno chiesto di usare il mio. Acconsento volentieri e per rendere più gradevole la vista, applicato al tele il mio beneamato Nagler 31 mm, ho avviato la modalità TOUR. Ebbene, ritiratomi in disparte, per ogni oggetto, vicino o lontano, grande o piccolo, che passava davanti ai loro occhi, ho colto le loro espressioni: bellissimo! splendido! enorme! nitidissimo! guarda che si vede anche.... ecc. Molto tempo dopo, ricevute le congratulazioni, sono ritornato in possesso del mio tele. Pace e bene a tutti.
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