Andrea Storani ha scritto:
... Ho provato a riprendere la cometa con la QHY8L e il samyang 135mm tempo di ripresa 60 sec, ma la coda non si vede granché.
https://www.astrobin.com/363035/Mi chiedo se sia dovuto anche al tempo di ripresa troppo lungo che ha incluso l'inquinamento luminoso. Ho ripreso da casa mia che si trova in campagna, ma l'IL dei centri abitati vicini si fa sentire.
Come regolarsi? Che tu sappia ci sono tabelle o formule su cui basarsi?
Cieli sereni
Ciao Andrea,
non sono molte le indicazioni che fornisci per avere almeno un'idea da sotto quali condizioni hai ripreso. Quello che posso dirti è che certamente
una delle principali condizioni per ottenere un buon esito da questo tipo di fotografia astronomica, nella fattispecie di oggetti nebulari deboli è, senza
alcun dubbio, la qualità del cielo. Con un minimo di esperienza e facendo attenzione, se non l'avrai già notato, ti sarai accorto come non tutte le notti
sono uguali, sia per il grado di trasparenza e sia per tasso di umidità.
E' fondamentale saper riconoscere le notti più o meno fosche da quelle invece trasparenti, in quanto la differenza la sottenderà la percentuale
di pulviscolo atmosferico sospeso nell'aria che andrà a degradare inevitabilmente le nostre immagini, con il risultato che meno pulviscolo e meno umidità
saranno presenti nell'aria, migliore sarà il contrasto sulle nebulose, o sulle code cometarie nelle esposizioni dei frame.
A maggior ragione tali entità avranno un peso superiore se si riprende da località più o meno inquinate da luce artificiale, perchè il
pulviscolo insieme all'umidità contribuiscono a diffondere la luce artificiale con la conseguenza di un deciso abbassamento di contrasto.
Pertanto un'altra regola da tenere sempre a mente è quella che oltre a non fotografare quando in cielo è presente la Luna sarà bene, a meno di particolari
esigenze, evitare di fotografare anche quando il cielo è più o meno fosco (in estate è facile avere questo tipo di nottate), di fatto perchè sarà impossibile
raggiungere le migliori prestazioni.
60 secondi di posa poi, non mi sembrano comunque tanti, io proverei a spingere ulteriormente fino, ma non oltre, a quando il velo di fondo inizierà a compromettere
i dettagli più deboli. Converrebbe fare dei test per capire qual'è con quel determinato setup, il tempo di posa ideale.
Altra condizione è quella di non impiegare, se possibile, i teleobiettivi fotografici a tutta apertura. La qualità offerta, salvo rarissime eccezioni, non è mai
eccelsa! Distorsioni, coma, vignettatura, incisione, potere risolutivo, correzione globale e altre aberrazioni minori contribuiscono in modo negativo
sulla qualità dell'immagine; a pixel real è facile constatarne le differenze. Pertanto è sempre meglio diaframmare uno, due, addirittura tre stop per vedere
come il risultato complessivo migliorerà nettamente. Anche il contrasto stesso ne troverà giovamento.
Purtroppo il rovescio della medaglia è l'incremento dei tempi di esposizione, ma se il setup non ha problemi nelle lunghe pose è una pratica che consiglio sempre.
Cari saluti,
Danilo Pivato