Intervengo anche se da anni non frequento il forum ed ho praticamente smesso di osservare. Personalmente ho iniziato in epoche ormai preistoriche e non so quanto il mio contributo potrà servire. Ero diciottenne nei primi anni '80, i telescopi si compravano nei negozi, le fotografie si facevano con le reflex a pellicola, i rudimenti si apprendevano sui libri e sulle riviste, USA e URSS avevano ancora programmi di esplorazione spaziale degni di questo nome e, soprattutto, dal centro di Roma si poteva ancora godere, nelle notti particolarmente terse, di un cielo stellato degno di questo nome (anche se la Via Lattea già all'epoca era invisibile). Oggi i telescopi si comprano online, le fotografie si fanno con le camere CCD (o coi telefoni...), tutta l'informazione viaggia online, l'esplorazione spaziale si è ridotta a robottini spediti in giro per il sistema solare e quel che è peggio il cielo notturno è letteralmente sparito. Scomparso, prima che dall'esperienza quotidiana, dall'immaginario collettivo. La Luna, da oggetto di mistero, è ridotta ad un fondale di cartone. I Pianeti declassati a fantasia di narratori, al pari di draghi e fattucchiere, retaggio ormai di epoche lontane. C'è da chiedersi cosa, in tutto ciò, possa ancora riuscire ad affascinare un giovinetto. Oltre al fatto che, nel frattempo, sono cambiati i giovani, il loro immaginario di riferimento, la loro indipendenza, le loro aspettative. Il mondo giovanile si è trasformato in una sequenza di esperienze "mordi e fuggi", un hobby con grosse necessità di approfondimento non trova spazio. Questo credo spieghi molto del declino dei forum in generale, e di astrofili.org in particolare. Un'altra spiegazione può dipendere dall'avvento di internet. All'epoca (sono arrivato sul forum molto dopo il 2000, al tempo attraversavo un'altro dei miei periodi di 'letargo'), una comunità di osservatori solitari si ritrovò per la prima volta nelle condizioni di poter socializzare le proprie esperienze, e si riversò in massa negli spazi resi disponibili, riempiendoli di discussioni. I ragazzi di oggi crescono con lo smartphone in mano fin dalla più tenera età, imparano a chattare prima ancora che a scrivere correttamente, non hanno alcuna necessità di sfogare il bisogno di conversazioni (probabilmente hanno il problema opposto). La rete è diventato uno spazio dove 'raccogliere' informazioni, prima ancora che scambiarle, di conseguenza i forum languono. Da ultimo, la sensazione di poter 'fare la differenza' è brutalmente collassata. Trent'anni fa ci si confrontava con piccole comunità. Con poco si poteva diventare un piccolo punto di riferimento per i nuovi arrivati. Oggi ci si confronta, tutti, in tempo reale, direttamente coi 'luminari', ci si abbevera alle fonti del sapere. E' una buona cosa, non fosse che lo sforzo richiesto per acquisire un minimo status è decuplicato, e questo cessa di rappresentare una molla per alimentare le conversazioni.
Per quanto mi riguarda, posso considerarmi sazio. Ho un telescopio di dimensioni generose (12"), un buon corredo di oculari (ES 82°) e negli anni ho potuto osservare, incastrando opportunamente le vacanze, da cieli molto bui (Canarie, Corsica, Croazia), collezionando visioni di centinaia di oggetti deep. A questo punto della mia evoluzione ogni minimo incremento di conoscenza (p.e.oggetti ancora più elusivi) diventa estremamente faticoso. Dovrei salire di diametro (20"), ma ciò mi è precluso da motivazioni di carattere economico e logistico. Per il momento mi limito a fare altro, più in là deciderò.
_________________ Marco Pierfranceschi, autore dei libri: - Il cielo ritrovato - guida pratica all'astronomia visuale (manuale) - Breve guida all'astronomia amatoriale (vademecum) - Ripensare le città (saggio) - La Principessa Scimmia (fiaba/fantasy) ...nonché blogger (Mammifero Bipede, su Wordpress)
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