Al di sotto dell'equatore ci sono stato diverse volte e in tutte queste volte ho sia osservato visualmente che fatto fotografie.
Non sono d'accordo sul fatto che gli oggetti più belli del cielo australe siano rispettivamente la GNM e M42.
Sono più propenso a declassare al terzo posto M42, se non addirittura al quarto o quinto posto, perché senz'altro al secondo
posto inserirei la splendida nebulosa di Eta Carina. Poi forse la PNM e a pari merito, come spettacolarità al binocolo, o tramite un
piccolo telescopio, inserirei M42 con Omega Centauri benché molto diversi.
Sarà che M42 la vediamo ogni anno stando alle nostre latitudini, quindi ormai ci si è fatti gli occhi, mentre gli altri oggetti
che succintamente proverò a descrivere, no! Ma credo di rispettare l'ordine di magnificenza reale.
Ovviamente questo elenco non tiene conto della spettacolarità offerta dalle osservazioni ad occhio nudo, bensì almeno tramite
un discreto binocolo. Io li osservai principalmente con un quadrupletto Petzaval da 100mm di diametro f/4 a bassi ingrandimenti
da cieli molto bui, mentre la prima volta con un MTO 1000 e un binocolo 7x50mm e 15x80mm; di quest'ultime osservazioni non
potrò mai dimenticare cosa vidi: perché restano e resteranno indelebili per tutta la mia vita.
Accenno per quanto ricordi a memoria quelle notti che per osservare interamente la GNM non era sufficiente un'intera notte! E'
talmente ricca di dettagli e particolari fini da perdercisi entro i suoi confini, che sono immensi! Si rimane a bocca aperta, stupiti, increduli
e non avendo un paragone con qualcosa di simile presente nel nostro emisfero, si può argomentare che sembra un distaccamento
della Via Lattea, simile alle aree dello Scorpione e Sagittario considerando la luminosità apparente. Misura circa 6°!!!
Parlando invece della nebulosa Eta Carina, The Great Key-Hole Nebula, ricordo che anch'essa è gigantesca. Sembra una nuvola luminosa
immersa nella Via Lattea che per luminosità si stacca dal resto della Via Lattea tanto da non passare in secondo piano, tutt'altro,
la prevarica!
E guardate che quella parte della Via Lattea Australe è tutt'altro che debole! A confronto la nebulosa M42 impallidisce: se ricordo bene
Eta Carina è più grande di circa 4 volte (quattro = 2°!) di M42!!! Considerando soltanto la misura maggiore rispetto alla nebulosa di Orione
ecco perché, secondo me, gli spetta il secondo posto in classifica degli oggetti più belli del cielo! C'è anche da considerare cosa stia attualmete
accadendo nel suo interno.
Con un binocolo 7x50mm si percepiscono le spaccature oscure che dividono la Eta Carina fino ai bordi esterni caratterizzati da una
grande varietà di sfumature di grigio.
Omega Centauri invece, il grande ammasso globulare del Centaurus è a dir poco meraviglioso. Spaventoso! La prima volta che lo puntai
con l'MTO 1000 stentai a crederci che avessi sotto gli occhi quella gemma brulicante di stelle. Essendo in prossimità dello zenit
ne ottenni la migliore visione possibile. A x25 ingrandimenti usciva dal campo apparente dello strumento. Un rapido confronto mnemonico
con il nostro illustrissimo M13, ricordo che le sue stelle più luminose brillavano tra la 9^-10^ magnitudine ed erano tantissime, mentre
quelle dell'ammasso d'Ercole lo sono tra la 11^-12^ magnitudine e sono poche, una manciata. questa la grande differenza. Omega Centauri
sembrava essere formato soltanto da stelle di 10^-11^ magnitudine, ovviamente non è così, però si aveva la netta impressione, ricordo
che lo vidi con un MTO 1000, di vedere una fotografia a lunga posa di un ammasso globulare! E poi che dimensioni...
Ma non sono solo questi gli oggetti da osservare nell'emisfero australe. La prima volta che capitai la sotto, almeno a me così successe, ebbi
un momento di sconforto e disagio quando alzai gli occhi al cielo notturno. Le costellazioni che ricordavo e conoscevo ormai da decine di
anni di osservazioni boreali, veri fari di riferimento nelle oscurità, apparvero a testa in giù e basse in prossimità dell'orizzonte. in alto un
groviglio confuso di stelle indecifrabili.
Pochi minuti di apprensione, ma poi una dopo l'altra iniziarono a formarsi e a liberare la conoscenza degli altri asterismi delle costellazioni
sconosciute che scandirono la scoperta dell'altra metà cielo. Lo stesso anche se più breve divertimento che ebbi molti e molti anni fa
quando imparai a riconoscere le costellazioni del cielo boreale: in pratica fu una rinascita!
E' una fra le altre meraviglie ed emozioni che il cielo australe è in grado regalare.
Concludo affermando, e ancora oggi lo sostengo, che almeno una volta nella propria vita di astrofilo è obbligatorio concedersi almeno per
par condicio con l'altro emisfero: un viaggio dall'altra parte! Altrimenti si rimarrà con il fiato... strozzato e con mezze conoscenze!

E qui mi fermo
Cari saluti,
Danilo Pivato