finalmente davanti ad un pc e non un cellulare

vediamo di mettere un po' di ordine.
vedo in questa discussione due impostazioni, a mio avviso una completamente sbagliata, una sbagliata a metà.
quella sbagliata è "se Sirio B l'ho vista io, si vede. Ci dovete credere perchè io sono esperto e non devo dimostrare niente a nessuno".
l'altra, sbagliata a metà, è quella che fa una analisi tecnica del fenomeno, ma senza dire le fonti degli assunti proposti.
è chiaro che il neofita che legge (o che ha fatto la domanda) dovrà fare un atto di fede e credere ad una delle due tesi, o fare n approfondimento personale (con buona pace della ragione di esistenza stessa del forum).
l'analisi proposta (sebbene in maniera superficiale) da renato c, però, offre alcuni spunti interessanti che andrebbero approfonditi e che potrebbero portare ad una conclusione certa:
P
erché non è possibile vederla all’oculare? Per diversi motivi:
1) Soltanto il CCD ha una dinamica tale da riuscire a discernere una debolissima stellina annegata in una abbagliante luce di un’altra stella, e anche il CCD, che a differenza dell’occhio umano registra una somma di fotoni , riesce a discernerla soltanto sovraesponendo esageratamente la stella principale. Senza la sovraesposizione, e lo dico per esperienza diretta, Sirio B è invisibile anche al CCD.qual è la dinamica del ccd? quale quella dell'occhio? sarebbe opportuno dare questi due dati (quella del ccd è nota, quella dell'occhio necessita qualche ricerca). L'affermazione sopra potrebbe essere decisiva, ma anche del tutto campata in aria. Necessarie fonti

Secondo questa fonte
https://www.cambridgeincolour.com/tutor ... an-eye.htm , per esempio, la dinamica dell'occhio umano è nettamente superiore a quella dei ccd!
2) Guardate nella foto le dimensioni della stella principale e di quella secondaria. In fotografia sono enormi, a causa dell’ingrandimento che regala il ccd e del piccolo campo inquadrato dallo stesso. Ora immaginate di riportare tutto alla visione oculare, cioè alla sorgente puntiforme. Capite bene che è impossibile per l’occhio separare in risoluzione un microscopico e debolissimo puntino all’interno di un altro luminosissimo punto (Sirio è la stella più luminosa del firmamento).Anche in questo caso, si possono calcolare le dimensioni del disco di airy di Sirio A e vedere se Sirio B resta dentro. Quantità, non qualità
3) Il nostro occhio per adattarsi alla luce o al buio impiega i bastoncelli e i coni, in un meccanismo complicato che comunque è portato fino ai limiti estremi nella visione di SirioB.anche questa affermazione è slo qualitativa e non porta elementi utili alla discussione
4) Il nostro occhio inoltre adatta la pupilla in base alla luminosità di quello che si osserva e si allarga e si restringe di conseguenza. Ne deriva che per compensare l’abbagliante luminosità della stella principale essa si restringe (Sirio A è davvero accecante), mentre per vedere la debolissima Sirio B dovrebbe (e contemporaneamente!) allargarsi alle sue massime dimensioni.questa, invece, mi sembra molto interessante. Ma, come sopra, troppo qualitativa. C'è qualche studio che dimostra che l'occhio umano non può vedere contemporaneamente due oggetti con 10 magnitudini di differenza a causa della chiusura della pupilla?
5) La pupilla in un soggetto giovane e sano e al buio ha un diametro medio di 7mm che va a restringersi in funzione dell’età, ma osservando soggetti luminosi si restringe fino a 2mm. (mediamente fra 5 e 2 mm).e quindi? con una pupilla di 2mm non si vede una stella di mag 8? "dove sta scritto"?
Insomma, se io ti dicessi che sono tutte ca##@te, avrei io l'onere della prova... ma se ti chiedo spiegazioni l'onere passa a te!
