andreaconsole ha scritto:
Sinceramente non capisco la tua perplessità, Massimo. La risposta che vorrei dare è molto semplice: cosa vedresti andando lì di persona? È una cosa che molti non sanno ed è giusto mostrarlo, per quanto meno affascinante delle comuni astrofoto. Per quanto riguarda la possibilità tecnica di farlo, con le ovvie approssimazioni, al momento non vedo invalicabili difficoltà
Andrea, magari mi sono perso qualche passaggio nelle 10 pagine precedenti e me ne scuso.
Andare di persona dove? A che distanza? Perché, mi immagino, se la luce diminuisce col quadrato della distanza, l'unica cosa che cambia è la quantità che colpisce l'occhio. Dato che l'attivazione dei ricettori dipende dalla quantità di luce, la distanza dall'oggetto è fondamentale per determinare cosa vedi e come.
Ci sarebbe anche il potere risolutivo dell'occhio, che però in parte lo recuperi col telescopio che usi. Quale telescopio? Di che diametro? Perché, anche qui, cambia.
Voglio dire, se stai cercando una via per rendere più oggettiva una esperienza di visione (una foto come se fosse una vista dal vivo senza alcuno strumento), sappi che stai introducendo arbitrariamente dei parametri essenziali come quantità di luce (distanza) e risoluzione.
E' la stessa arbitrarietà che esercitiamo quando elaboriamo le foto, solo diversa.
M.