fabio_bocci ha scritto:
Roberto, ti posso assicurare che non confondo affatto riflessione ed emissione, anzi se devo dire la verità, mi sembrava che questa confusione la facessi proprio tu. Ma potrebbe essere un refuso.
cut
La speranza per poterlo identificare visualmente è che, al pari di Giove, possa emettere della radiazione, o perchè ne ha conservata dal momento della sua genesi, oppure perchè, come appunto Giove, ne produca al suo interno. In questo caso si potrebbe cercare di osservarlo nell'infrarosso. Se la situazione fosse questa, la ricerca di immagini in "vecchie" lastre, come fatto con altri oggetti, potrebbe essere del tutto infrutttuosa, dato che raramente sono nell'infrarosso.
cut
Non capisco quello che dici: "In che cosa la sua temperatura potrebbe alterare la sua riflessività? La riflessività vale anche per i pianeti di Proxima Centauri a 200.000 UA!" La riflessività o riflettanza di un corpo non dipende dalla sua temperatura ma dalla natura della sua superficie, mentre la radiazione infrarossa che emette è funzione della sua temperatura, visto che si comporta come un "corpo nero". Cosa c'entrano i pianeti di Proxima Centauri?
cut
Mentre un pianeta che si trova a metà strada tra Proxima ed il Sole riceve ben poca luce da parte delle due stelle!
cut
Ho levato parti del tuo messaggio per poter rispondere meglio, spero.
Può darsi che mi sia espresso male, purtroppo la fretta spesso è cattiva consigliera, vediamo di chiare la questione.
Sono d'accordo che di lastre all'infrarosso ce ne sono poche, o meglio ce ne sono poche di disponibili, molti sono gelosi delle proprie lastre come se contenessero le chiavi di un tesoro, contenti loro! Inoltre molte lastre IR contengono difetti, lavorare l'IR è difficile e richiede tecniche particolari.
Detto questo, io personalmente non punterei tutto su di esso, anzi, punterei sul classico ottico, perché?
Non è detto che il pianeta X sia un gigante gioviano e che quindi emetta infrarosso, naturalmente non essendo allo zero assoluto un'emissione termica la deve avere ma se dobbiamo basarci su di essa allora dovremo aspettare ancora parecchi anni prima di provare ad iniziare la ricerca di X.
Riguardo invece l'ottico (la banda ottica) abbiamo le semplici leggi di riflettività: superfice riflettente, albedo (ottico) e distanza dalla sorgente illuminante, niente di più, niente di meno. Possiamo farci dei grafici e vedere di che magnitudine dovrebbe essere un oggetto con diametro x, albedo y e distanza dal sole z (in UA): potremmo ottenere risultati sconfortanti, tipo 40a, 50a ma è nell'ottico che avremo i più grandi progressi, nonostante Webb e &.
Poi c'è pure la riflettività IR: lì andiamo ancora peggio sia della riflettività ottica sia dell'emissione IR. La riflettività IR è forse la causa del malinteso: la mia frase "In che cosa la sua temperatura potrebbe alterare la sua riflessività?" era riferita al confronto tra due cose diverse, la riflettività ottica e l'emissione IR, la riflettività IR è influenzata dall'emissione IR, quando guardiamo una stella non cerchiamo di vedere i riflessi di altre stelle sulla sua superfice, lo stesso per l'IR.
Infine la luce ricevuta da un pianeta, anche quelli a metà strada da Proxima o su M31: possiamo sempre calcolare la magnitudine di un pianeta, solo che se ci viene fuori qualcosa tipo +100a, non ci pensiamo più, ma questo è un limite puramente strumentale, quando andavo a scuola la possibilità di vedere un esopianeta era classificata nei romanzi di fantascienza di 4 categoria, eppure oggi studiamo la composizione delle loro atmosfere e questo in soli
40-50 anni. Non è detto che X debba essere scoperto nel 2018, piacerebbe a tutti, ma potrebbe esserlo nel 2028.
Senza dimenticare l'inizio del thread: probabilmente X sarà stanato per la sua azione gravitazionale sugli altri pianeti e corpi del sistema solare.
Spero che questa volta sia tutto chiaro.
Ciao.
Roberto Gorelli