Ero indeciso se inserire questa "osservazione" nel relativo topic di Giove, ma trattandosi piu di un confronto che di un vero e proprio report e considerando la similitudine con quanto scritto precedentemente su questo 3D, la posto qua.
Ieri sera dopo aver valutato che il meteo avrebbe (finalmente) collaborato, ci siamo incontrati (con Cesare, Vincenzo e Francesco) in abbazia per confrontare il San Giorgio diaframmato (e non) a 150 mm (diventando un f/19) con l'Officina Stellare 150 f/8 "sociale", target Luna, Giove e Saturno fino a circa la mezzanotte (ora locale).
Come sempre in base agli oggetti osservati la correzione "particolare" dei colori del San Giorgio aveva i suoi pro e i suoi contro (esteticamente parlando), peccato che il seeing era sul fetente andante (antoniadi IV con qualche breve periodo di III, si doveva avere pazienza ad aspettarlo), nonostante la visione "calda" dell'acro rispetto a quella neutra dell'apo (su Giove le bande erano bianco crema nel primo e bianche e basta nel secondo, idem con la Luna), ho notato (al netto del seeing variabile) grossomodo gli stessi dettagli come la differenziazione in fasce di tonalità diverse della calotta nord (ovvero sezionamento della NTZ ad opera della NTB, della NNTZ e NNTB e della NPR), il numero di "onde" su NEB e SEB (su questa visibile un ovalino scuro), poi, puntata la Luna, l'unico craterino visibile (ad intermittenza) sul fondo di Plato, provate stesse osservazioni in torretta, massimi ingrandimenti utilizzati 200x sull'apo e 285x sull'acro (su questo per i confronti ci siamo limitati tra i 190x di un 15 mm e i 228x di un 12,5 mm), come detto abbiamo osservato anche Saturno dopo le 23:30 ma a parte la soddisfazione estetica era troppo basso e turbolento, sugli anelli visibile solo la cassini (comunque chiarissima), sul globo visibile la NEB (piu scura) che divideva la EZ dalla NTZ (entrambe piu chiare).
Tutti abbiamo concordato che l'immagine piu gradevole e soprattutto rilassante era quella del San Giorgio, maggiore facilità di messa a fuoco (ancor di piu in versione diaframmata ad f/19), percezione di stabilità del fuoco a fronte dell'immagine piu "nervosa" dell'Officina Stellare, devo dire però che a me la Luna (per quanto piu "nervosa") è piuaciuta di piu nell'apo, preferendo maggiormente il bianco argenteo che restituiva, mentre sui pianeti decisamente preferibile il San Giorgio. In pratica, ho provato le stesse sensazioni dei confronti tra il Milo ed il Nano (praticamente dei cercatori al confronto di questi bestioni) fatti tempo fa, parlando di sensazioni potrei confermare pari pari quanto scrissi qui nei post precedenti.
Una particolarità, col San Giorgio abbiamo puntato (a piena apertura e medio ingrandimento) la bianchissima Vega la quale era avvolta dal un ampio alone blu/indaco, a dimostrare ancora una volta la particolare correzione del colore (Cde ancora piu spinto rispetto ad un "normale" Cde, proprio come richiesto dal De Mottoni quando lo commissionò, che lo volle ottimizzato per l'osservazione di Marte) che di fatto non corregge il blu, il quale risulta un bel po fuori fuoco, anche per questo (rapporto focale a parte) per trovare il "classico" cromatismo, vanno puntati target luminosi e scendere di ingrandimento (P.U. dal millimetro in sù), ma quando lo si riesce a far apparire, questo è molto piu esteso dell'alone violetto dato da un classico ocromatico.
_________________ Il Cielo a domicilioAstroMirasoleNewton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.
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