1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: sabato 2 dicembre 2017, 15:55 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16148
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Con 76 mm, semmai le doppie piu facili. :mrgreen:
Comunque come al solito il meteo sta rompendo le scatole. :evil:

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: sabato 2 dicembre 2017, 18:04 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
E allora forza con le doppie più facili! :thumbup:
Mi sembra che si sia persa l'iniziale verve... :?

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


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MessaggioInviato: sabato 2 dicembre 2017, 19:42 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
Messaggi: 10632
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
tutto è relativo. con 76mm Mizar diventa difficile :mrgreen:

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dovrete espellere anche me


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MessaggioInviato: sabato 2 dicembre 2017, 21:57 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
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:rotfl:

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MessaggioInviato: lunedì 4 dicembre 2017, 13:22 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
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Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ieri sera ho messo alla prova il Milo facendo lo slalom tra le velature, su un po di ammassi aperti e di doppie, prima cosa che ho notato su questi è la quasi totale mancanza di curvatura di campo, coma, sferica o astigmatismo, in pratica le classiche capocchie di spillo fino ai bordi.

Mi sono accentrato sui tanti ammassucoli presenti nei d'intorni di cassiopea, NGC 457 ngc 663 e ammasso Freccia (hyp zoom ad 8 mm, 175x fov 23'), poi il doppio nel perseo i quali stavano giusti giusti nel plössl 32 mm (44x e FOV 65') questo merita una menzione speciale, è la prima volta che riesco ad osservarlo così ovvero tutto nel campo a 44x, visto che con L'Obice è impossibile osservarlo nella sua interezza qualsiasi oculare si usi (max FOV 40'), con Nano per osservarlo nella sua interezza con lo stesso campo di circa 65', devo osservarlo ad 80x (waler zoom a 6 mm), la differenza è quindi nella "luce", con il Milo (complice anche la sua correzione del colore "virata" sul giallo-rosso), mi restituiva quattro stelline nel campo di un rosso vivido di un giallo deciso le cinque piu luminose e le altre piu piccole di un bel bianco crema (comunque tonalita "calda" visibile), nel Nano complice anche l'ingrandimento praticamente doppio i colori erano meno saturi, le "piccole" però erano di un bianco neutro, ve ne sono tre piccolissime che danno sul celestino tenue e le cinque maggiori che col Milo vedevo gialle, qui sono di un bianco crema, mentre le quattro rosse qui sono abbastanza slavate dando piu sull'ocra/aranciato che sul deciso rosso del Milo, portando il Nano a 40x (hyp zoom a 12 mm, con campo di 1,5°) i colori si fanno ben piu vividi e fedeli, ma comunque rimane la tonalità piu "fredda" rispetto al 76 mm e soprattutto a questo ingrandimento la curvatura di campo si fa sentire (ingrandendo un po le stelle) già dai 3/4 di campo.
Ho provato anche con le Iadi ma sono troppo estese non rendono come nel Nano col suo campo da binocolo (12x e quasi 6° di campo con TMB 40 mm), mentre sulle pleiadi, la differenza di correzione del colore dei due strumenti salta all'occhio, col Milo ed il 32 mm ci stanno giuste giuste (ma giuste), tanto per intenderci Taygete, Celaeno ed Electre da una parte e Peione ed Atlas dall'altra quasi toccano il bordo del campo e le sette principali come colore danno sul celestino, sul Nano a 40x (campo 1,5°) invece ci stanno molto piu comode e di un deciso colore azzurro oltre ad essere perfettamente puntiformi essendo ancora nel campo corretto (aka non sbananato).

Per le (poche) doppie che ho osservato (le piu "alte" vista la Luna piena) mi sono orientato su separazioni medio-facili con magnitudini relativamente bilanciate utilizzato GO 6 mm (233x FOV 10/11'), ho puntato SAO23763 (sep, 12", 5ª e 6ª mag circa) nel Perseo sdoppiandola senza problemi le due stelline, poi sempre nel Perseo SAO56095 (sep, 8,6", 7ª e 8ª mag circa) anche questa senza problemi, la primaria nonostante l'ingrandimento dava su un bel giallo, poi son finito in Andromeda su SAO37481 due stelline di mag 8,6 ed 8,8 separate di poco piu di 5", un po al limite per la serata (ma abbastanza lontane dalla Luna), sdoppiate anche queste senza particolari problemi, anche se il cielo era slavato, il seeing era particolarmente buono, forse mi sarei dovuto tenere come scorta qualche doppia ben piu al limite, sarà per la prossima volta.

Per finire una veloce occhiatina alla Luna, solo nella zona del polo sud dove qulche ombra si vede ancora, mi sono concentrato sulla zona di Clavius, Blancanus, Cysatur, Moretus, donandomi una visione ben incisa a 175x ed anche a 233x (anche se un po giallina), per confronto il Nano mi da una Luna di un bianco neutro (seppur tendente "caldo) anche a 240x (naglerino a 2 mm).

Ultima nota, mentre col Milo ad alti ingrandimenti la messa a fuoco è sempre facile, col Nano la riduzione è necessaria, a partire dai 120x è utile ma non fondamentale dai 160x in poi ci si mette un'attimo a superare il punto di fuoco se non si usa la riduzione.

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MessaggioInviato: venerdì 8 dicembre 2017, 19:46 
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:ook: Molto interessante! :ook:

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Costanzo
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eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).


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MessaggioInviato: sabato 9 dicembre 2017, 9:55 
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Un bel report. Un rifrattore f=18 ha certo un campo bello spianato, come nessun rifrattore "corto" moderno può avere, spianatore a parte.
Bello sarebbe avere una sezione "Vintage" dove mettere i report sul restauro dei vecchi strumenti e slle osservazioni fatte con i medesimi.

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MessaggioInviato: sabato 9 dicembre 2017, 16:49 
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Messaggi: 16148
Località: Milano
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Ho approfittato del ponte dell'immacolata per fare altri confronti tra Milo e Nano su doppie n'attimino piu strette, ma molto fa il seeing poco collaborativo quindi non sono riuscito ad arrivare al loro limite, in ogni caso, la differenza di colore soprattutto sugli ammassi è evidente, quello che è perfettamente bianco per il Nano, diviene un bel crema per il Milo, per quest'ultimo stelle azzurre come le Pleiadi diventano bianche (azzurre per il Nano), ma in favore del "lungo" (da punto di vista estetico) sono le stelle rosse belle sature, mentre sul Nano sono aranciate.

Per avere entrambi i tubi (messi in parallelo sulla doppia morsa) collineari, ho fatto una gabbia ex-novo per il Milo usando due anelli di guida per rendere il tutto collimabile, oltre ad essere il tutto molto irrigidito e meglio posizionabile, ho aggiunto anche un pesetto scorrevole (a frizione) utile per quando si cambiano, la lunghezza del tubo e la conseguente leva fanno sentire la differenza di peso (es, i 73 g del GO 6 mm contro i 280 g dell'hyp zoom 8-24).


Allegati:
MILO AE-72 0025.jpg
MILO AE-72 0025.jpg [ 228.9 KiB | Osservato 2017 volte ]

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MessaggioInviato: sabato 9 dicembre 2017, 20:33 
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Iscritto il: giovedì 6 novembre 2014, 18:31
Messaggi: 777
Complimenti Angelo, ho letto con interesse tutto il topic seguendo passo passo le fasi di rinascita :D
Ma quindi è normale questo spostamento del colore verso il giallo/arancione?
Insomma quello è cromatismo o qualcos'altro?
Da un rifrattore così chiuso mi sarei aspettato un immagine paragonabile all'apocromatico, quindi colori molto fedeli.


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MessaggioInviato: sabato 9 dicembre 2017, 21:43 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16148
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Si è normale, in pratica ha una correzione del colore definita "Cde", con riferimento alle righe di Fraunhofer, in pratica questo è ottimizzato per la riga "d" (giallo a 589,6 nm prima riga di emissione del doppietto del sodio) dove vi è il massimo della correzione, mentre le linee "C" (rosso a 656,3 nm emissione banda Halfa) ed e "e" (verde 546,1 nm emissione riga del mercurio) condividono lo stesso fuoco poco distante, al prezzo però di mandare per i fatti suoi (ovvero molto lontano dal fuoco degli altri colori) la riga "F" (blu a 486,1 nm riga di emissione dell'idrogeno atomico), la componente blu è talmente fuori fuoco da non essere nemmeno avvertita (motivo per cui le pleiadi sono percepite come bianche, perché la componente blu di fatto non è visibile), tutto ciò dà a questo tipo di doppietto una dominante calda che fa ben percepire i gialli e i rossi.

La correzione della maggior parte dei doppietti attuali (e meno attuali) solitamente è definita "CeF", ovvero ottimizzata per la riga "e" (verde) e con le righe "C" (rosso) ed "F" (blu) che condividono il fuoco poco distante, per questo motivo questo tipo di doppietti hanno il famoso spettro secondario violetto (il cromatismo), tecnicamente sono quest'ultimi ad essere meglio corretti su tutto lo spettro, infatti un f/18 con questa correzione del colore, probabilmente sfoggerebbe dei colori neutri degni di un apo.

I doppietti corretti "Cde" ai tempi li facevano per l'osservazione prettamente planetaria e nella fattispecie di Marte (rosso), Giove (giallo, ocra e rosso mattone) e Saturno (giallo e ocra), infatti non vedo l'ora di osservare Marte un questa opposizione.

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