Caro Lorenzo:
premetto la massima stima, del resto da te ben nota e poc'anzi riconfermata in questo thread,per il lavoro che porti avanti nei campi della fotometria (la tua prima passione) e della spettroscopia (quella più recente).
La questione da te posta, che dovrebbe essere approfondita in un topic specifico data la sua enorme importanza, investe il rapporto tra astronomia amatoriale e professionale, sempre oggetto di dibattito.
Cita:
Il monitoraggio degli astrofili su oggetti non troppo deboli è fondamentale anche per i professionisti. Numerosi sono gli articoli prodotti dai professionisti che si avvalgono (anche) delle osservazioni degli astrofili. Questo succede sia per la spettroscopia che per la fotometria
Certo qui siamo d'accordo
Cita:
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E' evidente che piccoli strumenti del costo di qualche migliaio di euro non possono (per definizione) competere con strumenti professionali di milioni di euro. Gli astrofili possono però garantire un monitoraggio continuo e costante ed è questo il vero valore e il contributo della comunità degli astrofili al lavoro dei professionisti.
Anche qui siamo d'accordo , nel senso che gli astrofili, entro certi limiti, possono supplire a vuoti osservativi professionali.
Cita:
Certo occorre utilizzare delle rigorose procedure di acquisizione e di riduzione (fotometriche e spettroscopiche)
E questo è, invece il punto di maggior criticità:
1- come sai i professionisti per l'estrazione dei profili spettrali non usano nè VSpec, nè ISIS, nè Bass, ma solo IRAF, per questioni di ottimizzazione e standardizzazione degli output:
2- I profili vanno spesso ottenuti in calibrazione di flusso assoluto, e questa tecnica, anche se molto intrigante, è alla portata solo di pochissime persone (tu mi sembra l'abbia fatto) io invece non ci ho ancora provato.
Quello che voglio dire è che l'utilizzo da parte dei professionisti presuppone un impegno che pochissimi sono in condizione di dare, e comunque costoro devono necessariamente avere un background tecnico non di basso livello.
Arrivano allora spontanee le domande:
1-Quanti sono in condizione di ottenere risultati professionalmente validi, sia pur, come si è detto, con la limitatezza della propria strumentazione?sicuramente pochissimi, da contarsi sulla punta delle dita.
2-quanti sono disponibili a trasformare la propria passione in un lavoro (perchè di lavoro si tratta) impegnativo e non remunerato se non dalla soddisfazione personale?
Forse nel campo della fotometria (che peraltro confesso di non conoscere a fondo) tali problemi sono meno avvertiti, ma nella spettroscopia, di gran lunga più complessa, vengono immediatamente a risaltare.Voglio concludere dicendo:cerchiamo di non sbagliare estendendo di fatto a tutti gli altri astrofili l' enorme passione e voglia di fare che ci anima: la spettroscopia astronomica amatoriale è ben diversa dalla ricerca di supernovae (altro campo nel quale il contributo degli astrofili può essere utile) e presuppone un sacrificio,che io e te saremmo e siamo disposti a dare, ma quanti altri ?
Non voglio, ripeto, fare del disfattismo, ma voglio semplicemente ribadire quello detto in precedenza, che la spettroscopia amatoriale può arricchire l'amatore anche senza che questo debba necessariamente partecipare a campagne osservative od alla sottoposizione dei suoi risultati ai professionisti.Anche a me è capitato di sottoporre risultati ad AAVSO o ARAS, ma sinceramente non me ne faccio un problema: il lavoro di approfondimento che ho fatto su M42 mi ha arricchito dal punto di vista informativo e soddisfatto oltre misura anche senza alcun riconoscimento ufficiale.