Un filtro non è altro che un pezzo di vetro lavorato per far passare soltanto una parte di luce dello spettro elettromagnetico.
Le nebulose emettono maggiormente nelle righe dell'O-III, dell'H-Beta e dell'H-Alfa.
L'occhio umano, di notte, non può vedere l'H-Alfa (rosso), e vede solo una parte di H-Beta (blu-verde).
Rimane l'O-III, riga che cade nella porzione di spettro del colore verde.
Ed è questo il perchè, qualsiasi filtro O-III montato sull'oculare, mostrerà tutta l'immagine variata sul colore verde.
La nebulosa rimarrà grigia perchè la sua luminosità non è ancora sufficiente per sollecitare i coni, le cellule retiniche che vedono i colori (e il primo che l'occhio umano vede è proprio il verde, poi il blu e successivamente il rosso).
Mentre le stelle, che emettono più luce di una nebulosa e quindi sollecitano i coni, le vedi verdi.
E' naturale e fisiologico e non se ne scappa, se si decide di prendere un filtro che tagli veramente lo spettro di luce che non serve.
Galassie e ammassi stellari emettono in tutto lo spettro, quindi non hanno nessun vantaggio con l'uso di qualsiasi filtro.
L'unico filtro "largo" (cioè che lascia passare più luce) sono i filtri Broadband, come l'Orion Ultrablock, i filtri LPR (Light Pollution Reduction, ma non ne ho mai provato uno) o, al più, il Baader UHC-e, dove la "e" vuol dire che il filtro taglia di meno ed è più adatto per telescopi più piccoli.
Se voglio vedere nebulose, io scelgo un filtro narrowband (UHC, OIII o HBeta). Che le stelle siano colorate di verde o fucsia non m'importa. A me interessa la nebulosa

Ma è un parere personalissimo.
Aggiungo che, se osservi con un filtro narrowband a una pupilla d'uscita sufficientemente grande (6-4mm), nessun filtro scurisce troppo l'immagine.